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notizia del 26/06/2011 messa in rete alle 18:45:40
Prognosi riservata
L’«ospedale» porta il nome di un atleta gelese, che negli Anni Trenta si distinse in una disciplina sportiva all’epoca poco conosciuta (l’atletica leggera), cogliendo, in diverse gare di mezzofondo, prestigiosi successi a livello regionale e nazionale: Vincenzo Presti, poi divenuto un valente avvocato. Sul lettino del “pronto soccorso” giace, in gravissime condizioni di salute, la Società Gela Calcio, per la quale lo staff sanitario, accorso in suo aiuto nonostante l’encomiabile impegno profuso, non è stato, finora, in grado di trovare il farmaco più appropriato per debellare il morbo che la sta pericolosamente consumando e che rischia di provocarne un doloroso e prematuro decesso.
Le condizioni del paziente, che fino a qualche settimana fa, sembrava scoppiasse di salute (era stato sottoposto ad approfondite ed accurate indagini diagnostiche, che ne avevano accertato le buone condizioni), si sono improvvisamente aggravate, per l’impossibilità di reperire nuovi nuovi soggetti in grado di donare sangue immune e compatibile. “Donazioni” che possano, quindi, permettere quelle trasfusioni ritenute indispensabili al riequilibrio dei valori emolitici e clinici, necessari per il mantenimento in vita dell’interessato, che, per effetto di questa strana situazione, rischia di precipitare, da un giorno all'altro, in un imprevedibile stato coma e di essere, quindi, dichiarato in imminente pericolo di vita e fors'anche di esalare l'ultimo respiro. Frustrando gli sforzi dell'equipe medica accorsa, premurosamente, al suo capezzale, allo scopo di evitarne una prematura fine e provocando, nel contempo, comprensibile sconforto fra i suoi tanti familiari ed amici, che, increduli e visibilmente preoccupati, formano vari capannelli, in particolare nelle zone vicine alla struttura in cui è ricoverato il moribondo, nella speranza, in questi giorni, di raccogliere qualche buona notizia e, magari, di poter brindare all'auspicato scampato pericolo.
La metafora è quasi d'obbligo per descrivere, al meglio, l'incredibile situazione che si sta vivendo in città, dove le vicende della nostra maggiore Società sportiva vengono seguite con intuibile e giustificata apprensione, in conseguenza dell'annunciato proposito (l'ennesimo, ma, questa volta, più che comprensibile!) del suo maggiore azionista, ing. Angelo Tuccio, il quale, è bene ricordarlo, dopo avere onorato fino all'ultimo centesimo tutti gli impegni economici, assunti con giocatori, staff tecnico e sanitario in forza al Gela Calcio e versato le imposte ed i contributi dovuti allo Stato ed agli Enti di previdenza, relativi alla decorsa stagione agonistica, ha ripetutamente detto che la sua esperienza (tribolata sul piano economico, ma esaltante sul piano sportivo) era da ritenere conclusa, non avendo egli registrato la sensibilità e la disponibilità di altri operatori economici operanti in città di collaborarlo e di farsi carico, almeno in parte, dei costi di gestione della Società Sportiva, per il mantenimento di quel titolo che, legittimamente, le consente di militare nella terza serie del calcio nazionale, al pari di un altrettanto blasonato sodalizio, il Siracusa Calcio? Dinanzi a tanta inspiegabile indifferenza toccherà, verosimilmente, alla politica ed, in particolare, all'amministrazione comunale e, per essa, al Sindaco Angelo Fasulo porre in essere le indispensabili iniziative tese al salvataggio del titolo sportivo.
Il tempo, però, è tiranno e, dunque, bisogna agire in fretta. Per rispettare le scadenze fissate dai regolamenti, che, seppur scaglionate (ma nell'arco di appena due settimane), incombono nell'immediato futuro. Solo allora si potrà volgere sguardo ed attenzioni alla ricostruzione della squadra che dovrà affrontare la nuova stagione agonistica. Cominciando con l'individuare l'architetto, cui affidare il compito di disegnare una nuova intelaiatura della squadra, che sopperisca alle carenze di organico già note. Se questo architetto fosse individuato nel gelese d'adozione Fofò Ammirata, che ha dato ampia prova delle sue qualità tecniche e delle sue spiccate capacità motivazionali nella fase finale (quella più delicata) dello scorso campionato, con la conquista della anticipata matematica salvezza, si partirebbe con il piede giusto e con la fondata speranza di vedere la navicella biancazzurra navigare in acque più tranquille rispetto al passato?
Autore : Elio Cultraro
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