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notizia del 16/04/2008 messa in rete alle 18:27:23

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Calcio, la sconfitta di Roma ha messo fuori gioco il Gela
E' difficile comprendere se rappresenti una tortura peggiore l'ennesima sconfitta esterna del Gela oppure i risultati negativi delle squadre in lotta per i play-off, in grado di lasciare aperto ai biancazzurri un sottilissimo spiraglio per il quinto posto, virtualmente irraggiungibile. Da settimane Celano, Monopoli e Lamezia marciano al piccolo trotto, sembrano quasi invitare Tamburro e compagni ad aggregarsi al gruppo delle pretendenti, ma la timida squadra di Sanderra si ostina nell'opporsi al cortese gesto. I dati sono sempre più impietosi: sesta sconfitta nelle ultime nove giornate di campionato, e sesta battuta d'arresto consecutiva rimediata lontano dal Presti. E' stato inoltre eguagliato il personale record di sconfitte esterne in un campionato professionistico, con dodici gare perdute su sedici trasferte (manca ancora la sfida Barcellona), un triste rendimento già ottenuto dal Gela 2001-2002, allenato in una sola stagione da Ruisi, Nuccio e nuovamente Ruisi.
Che al team di Sanderra manchi una certa dose di personalità è risaputo, ma a Roma la squadra ha in ogni caso offerto una discreta prova. Il treno per i play-off non è sfuggito contro la Cisco, bensì nelle trasferte di Celano, Atessa, Vibo e Benevento. Il Gela è sceso in campo nella capitale affrontando un avversario alla ricerca dei punti salvezza, con un organico nettamente superiore, valutando esclusivamente la qualità individuale. Due squadre pertanto con grandi stimoli, ed una sconfitta per i biancazzurri che, a prescindere dalle sfortunate modalità in cui è maturata, non merita particolari critiche. Non vogliamo sparare sulla Croce Rossa, su una squadra che a fatica si trascina verso la conclusione della stagione regolare, ma due appunti vanno comunque mossi. Anzitutto l'approccio alla gara è apparso insoddisfacente, con il solito Gela partito in sordina, il quale deve sempre ricevere uno schiaffo per poter reagire, una sberla rifilata da Bellè, bravo nel trafiggere Orlandi su punizione dopo quindici minuti. Non è la prima volta che il Gela subisce lo svantaggio nelle fasi iniziali dell'incontro, frutto di un ingresso in campo da squadra intimorita dall'avversario e dalla pressione generale. Oltre a questa pecca, ha convinto solo in parte la decisione di Sanderra di schierare Gona sin dal primo minuto al posto di Perrotta: quest'ultimo, alla luce delle recenti prestazioni opache, andava relegato in panchina, e considerate le imperfette condizioni fisiche di Ike, la scelta è ricaduta su Gona, cioè un terzino, dotato di gran corsa, schierato a centrocampo e prevalentemente privo del dono della qualità. Forse un Gela a trazione anteriore avrebbe impaurito ancor di più la Cisco, schierando contemporaneamente Fofana e Ragosta (non Gona) nel ruolo di esterni alti, oppure cambiando modulo e passando ad un 4-3-3 con Parlagreco, Marinucci e Mento a centrocampo e Fofana sulla linea degli attaccanti al fianco di Ciofani (nella foto) e Franciel. Non è tuttavia giusto relegare in secondo piano la buona reazione dei biancazzurri, pervenuti al pari con Ciòfani nei primi minuti della ripresa, per poi sfiorare il successo con un'azione a dir poco incredibile, ovvero sia attraverso una doppia conclusione consecutiva respinta in entrambi i casi dal palo della porta difesa da Lafuenti. Se in quel frangente il Gela avesse segnato, quasi certamente avrebbe incamerato i tre punti, perché Sanderra avrebbe in seguito inserito un difensore o un centrocampista in più allo scopo di arginare l'immaginabile reazione dei capitolini. Purtroppo la sfortuna si è prodigata nel mettere il bastone tra le ruote, e dopo la sciagurata occasione, i biancazzurri sono rimasti in dieci per l'espulsione di Fofana crollando a cinque minuti dalla fine con il gol siglato nuovamente da Bellè.
Al tirar delle somme un Gela convincente per due terzi di gara, pagando oltremodo alcuni limiti tecnici e caratteriali, la sfortuna ed una disposizione in campo forse non ottimale. Accanirsi contro l'ennesima sconfitta esterna non ha più senso, motivo per cui occorre guardare avanti e chiudere con gran dignità il torneo. E se qualcuno dovesse credere ancora nel quinto posto, distante sempre sei lunghezze a tre giornate dalla fine del torneo, nessuno potrebbe mai ostacolarlo, ma al momento sarebbe opportuno un maggiore realismo. Domenica al Presti arriva il Catanzaro degli ex (Brutto, Merito, Bucolo e Falconieri), abile nello scavalcare in classifica il Gela nell'ultimo turno. Neppure i calabresi credono in modo convincente nei play-off. Gli spalti del Presti saranno semi-deserti, e si spera, quantomeno, in una gara divertente e non mortifera.
Autore : Paolo Cordaro
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