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notizia del 23/05/2005 messa in rete alle 18:08:57

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Il Gela giocherà gli spareggi per la promozione in C1
Il Manfredonia festeggia la C1, la Juve Stabia chiude al secondo posto, il Gela mantiene la terza posizione in classifica e si prepara ad affrontare il Giugliano nei play-off. L’ultima giornata di campionato si è caratterizzata per l’assenza di risultati a sorpresa, sia per quanto concerne i discorsi relativi alla promozione e alla retrocessione diretta, sia in riferimento alla zona play-off e play-out. In pochi, tra i tifosi gelesi, credevano nel miracolo, e, trascorsi pochi minuti dall’inizio delle gare, le reti del Manfredonia e della Juve Stabia hanno immediatamente sbriciolato le speranze nutrite da quegli isolati e audaci sognatori.
Anche il Gela si era portato in vantaggio a Melfi nelle battute iniziali dell’incontro, grazie ad una rete, la quinta in campionato, siglata dal capitano Scopelliti, già decisivo a Latina due settimane addietro, e in virtù del gol messo a segno non si spegneva la speranza di chiudere il campionato al secondo posto in classifica, confidando in un pari conquistato dal Morro d’Oro, alla ricerca di punti-salvezza, sul campo di Castellammare di Stabia.
Nel secondo tempo giungeva, però, il raddoppio dei campani, motivo per cui i giocatori gelesi hanno ceduto sul piano mentale in favore di un Melfi che desiderava fortemente il successo con il fine di scavalcare in classifica l’altra antagonista lucana, il Potenza, nei confronti del quale vive una considerevole rivalità sportiva. Le reti di Schiavon su rigore e Diego Russo hanno regalato i tre punti ai padroni di casa, ma Domenicali e i suoi uomini avevano la mente rivolta agli spareggi-promozione, augurandosi d’incontrare il Giugliano anziché la Cavese. I rivali del Gela, infatti, sono stati surclassati sul piano del gioco e sconfitti da Carboni e compagni sia all’andata che al ritorno, mentre la Cavese, rea di aver espresso, nella seconda parte del torneo, un calcio indecoroso, sulla carta rimane un avversaria dal valore analogo a quello posseduto dalle prime tre in classifica, e quindi qualora si risvegliasse dal letargo proprio nei play-off in tal caso diventerebbe un avversario difficilmente superabile. Altri verdetti espressi dal campionato nell’ultima giornata riguardano innanzitutto il Castel di Sangro, condannato alla serie D, e per gli abruzzesi si tratta della quarta retrocessione consecutiva, la terza dalla serie C2 ai dilettanti, avendo usufruito nelle ultime due stagioni d’altrettanti ripescaggi.
Per la prossima stagione appare improbabile che la società gestita dalla “focosa” Fausta Bergamotto, presidentessa che mal si concilia con il calcio, possa usufruire di un nuovo salvataggio da parte della Lega. Ai play-out, infine, farà compagnia alla Nocerina, al Taranto e al Ragusa il Morro d’Oro, e gli abruzzesi hanno pagato le cessioni, effettuate a gennaio, di tre pezzi pregiati (Sergi, Peruzzi, Rulli) al Taranto, pagati a peso d’oro ma costringendo il tecnico Amaolo a dover gestire nel ritorno una rosa fortemente indebolita. Ne ha approfittato così l’Igea Virtus, capitalizzando al massimo le tre vittorie consecutive ottenute nelle ultime giornate, sebbene guidata in panchina dal proprio ds, Immacolato Bonina.
Tornando al Gela, in molti, tra i tifosi, recriminano per il mancato conseguimento della promozione diretta in serie C1, rimpiangendo i tre punti regalati al Manfredonia in occasione dello scontro diretto disputato al Presti nel mese di gennaio. Indubbiamente quella gara si è rivelata essere l’occasione che, più di tante altre, il Gela si è lasciato sfuggire in maniera sconsiderata, ma si potrebbe recriminare anche sul pessimo avvio di campionato o sulla sconfitta patita a Castellammare di Stabia con gli errori, volontari o meno, dell’arbitro Marzaloni che hanno inciso sul risultato finale.
Per quanto concerne il deludente avvio di campionato il gruppo di Domenicali (nella foto) è tuttavia giustificato da un aspetto importante: eccezion fatta per il blocco di giocatori proveniente da Isernia, il resto della rosa era costituito da elementi che raramente avevano giocato insieme in passato, e soprattutto non conoscevano il credo tattico di Domenicali, per il cui apprendimento si richiedeva il tempo necessario. Questo è stato lo scotto pagato nella prima parte della stagione, a cui si aggiunge anche il problema tattico emerso nelle prime gare del torneo: nelle intenzioni del tecnico c’era l’impiego del 4-4-2, ma avendo come esterni Catalucci, dal rendimento discontinuo e un po’ deludente, e Levacovich, trequartista naturale che è stato responsabilizzato oltremodo sulla fascia sinistra dovendo spingere e al contempo rientrare, tale modulo non garantiva adeguata copertura alla difesa e soprattutto costringeva l’allenatore a lasciare in panchina uno tra Cuffa, Giardina e Berti. In verità proprio l’argentino, Matias Cuffa, si è contraddistinto in qualità d’uomo-rivelazione del Gela: giunto in sordina per fungere da ottima riserva di Berti e Giardina, le straordinarie prestazioni offerte all’inizio del campionato hanno messo in difficoltà Domenicali ed alla vigilia della gara con la Juve Stabia, ecco giungere la modifica decisiva che segnerà in positivo la stagione dei giallo-rossi, con il passaggio dal 4-4-2 al 4-2-3-1.
Da quel momento in poi nell’undici titolare saranno presenti contemporaneamente i tre “signori” del centrocampo, la squadra sarà più equilibrata e compatta in fase difensiva, soffrendo raramente nei pressi di Morello, e infine si verificherà l’acquisizione da parte d’Abate di una condizione fisica che lo renderà gran protagonista nel girone di ritorno. Comunque sia, seppur sfuggita la promozione per solo due punti, il Gela ha disputato una splendida stagione regolare, con la dirigenza tuffatasi in questa nuova avventura avendo prefissato l’obiettivo della salvezza, allestendo tuttavia una rosa quantomeno da play-off, affidata ad un timoniere quale Manuele Domenicali, il quale, sfruttando la sua serietà professionale e le sue capacità, ha estrapolato il meglio dai suoi uomini arrivando a lottare per un traguardo impensabile quale il salto in C1 senza affrontare i play-off. E’ giusto elogiare la dirigenza, lo staff tecnico, i preparatori atletici, i giocatori e l’amministrazione comunale per l’impegno profuso in questa stagione con l’obiettivo di regalare emozioni mai vissute dalla tifoseria locale in passato. Un obiettivo centrato in maniera perfetta.
Autore : Paolo Cordaro
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