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notizia del 29/04/2012 messa in rete alle 17:38:59
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Volley gelese in B1 femminile
Storica affermazione dell’Heraclea, assoluta protagonista di serie B2. Nessun team ha fatto meglio nell'intero panorama nazionale. Gela ha inaugurato la stagione sportiva 2011-12 con il saluto al calcio professionistico (mancata iscrizione del Gela alla Lega Pro 1) – per i più pessimisti un addio, per i più ottimisti un arrivederci – rinunciando anche allo scenario nazionale nel volley maschile (mancata iscrizione Eurogroup in B1 dopo aver rifiutato il ripescaggio in A2 offerto dalla Lega). Tuttavia e con la stagione ancora in corso, in città già si festeggia un magnifico trionfo, la storica promozione dell’Heraclea nella serie B1 di volley femminile.
Quello dell’Heraclea è il successo di un gruppo realmente amalgamato in tutte le sue componenti, capace di portare sugli spalti del “PalaLivatino” circa 1500 spettatori nel giorno della vittoria del girone I di serie B2 quando mancano ancora 2 turni per completare il campionato regolare.
L'appuntamento con la storia dello sport gelese, oltre ad avere un luogo ha anche una data precisa: domenica 22 aprile 2012. La Meic Services Gela affronta la Kermes Spezzano Calabro, dominandola in tre set (25-15, 25-17, 25-18) e liquidando la pratica in poco più di un'ora. Occorreva un 3-0 per ottenere la matematica certezza e così è stato, anche se poi Agrigento ha di fatto perso a Cefalù, contro una Costaverde più motivata. Erano da poco passate le 19,00, quando al maldestro tocco in ricezione della squadra ospite, il “PalaLivatino” esplode: è il 1999esimo punto stagionale ed è quello della B1. In un tripudio generale, staff tecnico e dirigenti si stringono in cerchio e saltano, le ragazze pure, andando però immediatamente a salutare le avversarie come esige il sacrosanto copione del fair-play. Oltre che sul parquet, anche sugli spalti è un delirio. Tutti a “darsi il cinque” e ad abbracciarsi. Al coro “B1” si torna all'unisono: è la Gela sportiva che canta, gioisce, riesce ad esultare nell'anno che doveva essere della completa disfatta, dei pianti e dei rimpianti. Non è così, invece, grazie ad una dirigenza equilibrata, un coach preparato oramai pronto al definitivo salto di qualità e 12 guerriere che, nello spirito, nulla hanno da invidiare agli avi colonizzatori della Magna Grecia da cui questo lido nei secoli urbanizzato affonda le sue radici.
E' il culmine di un ruolino di marcia stratosferico, impresso da un autentico rullo compressore. E' il diciassettesimo 3-0, a cui vanno aggiunte 5 gare vinte con il punteggio 3-1 ed 1 sola, al tie-break, 3-2. In tutto sono 23 successi in 24 gare, di cui ben 22 con posta piena, più una gara in cui Gela ha messo in cassaforte 2 punti ed un'altra ancora, l'unica sconfitta stagionale (2-3 a Santo Stefano di Camastra), in cui ha conquistato solo 1 punto. In 24 partite, pur perdendone 1 (a fronte di 23 vittorie) la Meic Services non è mai rimasta a secco, muovendo sempre e comunque la classifica. Ciò significa 69 punti sui 72 potenziali (24X3), +9 sulla Tecno Services Agrigento che con i suoi 60 punti guiderebbe il girone A e sarebbe in piena lotta per il salto di categoria diretto in tutti gli altri gironi, ad eccezione del solo girone B dove Montalto Modena con i suoi 66 punti (23 vittorie ed 1 sconfitta) può vantare un cammino che si avvicina a quello della corazzata gelese, ad oggi venerabile regina dell'intera categoria.
Diverse le chiavi interpretative di questo superlativo exploit. La prima è uno spogliatoio animato da ragazze simpatiche ed al contempo professioniste serie. Unite, compatte, poco o nulla trapela all'esterno. I numeri sembrerebbero tratteggiare una passeggiata. Non sono mancati invece momenti difficili, gestiti come meglio non si poteva in virtù e nell'ambito di un meraviglioso connubio che ha legato queste splendide atlete al coach Corrado Scavino in uno scambio reciproco ed incondizionato in termini di fiducia. Ne è derivata una simbiosi con la città, come confermano inequivocabilmente le parole di Scavino: per lui è la terza promozione negli ultimi 4 anni, ma quella di Gela (dopo Marsala e Siracusa) «ha certamente un sapore diverso». Gli è bastato solo un anno, il primo, per capire che a Gela si poteva «fare volley ad altissimi livelli». Convinzione ribadita già all'inizio di stagione. E sin dalla prima giornata, il roster biancazzurro ha guidato la testa della classifica, senza mai lasciarla, nell'anno della continuità: matricola terribile la stagione scorsa, indiscussa leader la stagione seguente. Diverse le tappe fondamentali, specie per quanto concerne le aspettative dall'esterno, ma all'interno per l'intera compagine societaria, ogni giorno di allenamento da svolgere era un esame da superare, ogni match da disputare una finale da vincere.
Ma giusto «per vincere – ammonisce Scavino -, ogni cosa deve funzionare bene». Non si può negare, non foss'altro perché è l'evidenza empirica a convalidarlo, che dopo la svolta con il passaggio anche nella dimensione femminile di volley, la società non ha sbagliato un colpo. Ad allenare è arrivato il più quotato nella piazza. In 2 anni, il direttore sportivo Scifo ha portato alla corte di Scavino - accontentandolo a più riprese - le migliori atlete, per lo più dallo stesso già guidate, in circolazione. Così come va dato atto al presidente Invincibile di aver messo da parte l'orgoglio ed aver compreso che due squadre in B1 maschile era un lusso che neanche città metropolitane potevano permettersi, emigrando le proprie ambizioni in campo femminile. Oggi, guardando dall'una e dall'altra parte, si può ragionevolmente asserire che mai scelta si rivelò più azzeccata.
Autore : Filippo Guzzardi
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