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notizia del 29/08/2010 messa in rete alle 16:30:43
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La nuova avventura del Gela
C'eravamo lasciati con l'ipotesi ripescaggio appesa ad un filo e, al ritorno in edicola, ci ritroviamo a raccontare dell'inizio di una nuova avventura: la Prima Divisione. Ci credevamo, ci speravamo. Poggiavamo sulla convinzione che la proprietà non avrebbe sciupato un'occasione più unica che rara, anche se ciò avesse significato mettere di nuovo mano al portafoglio. Sicché dopo 5 anni, il Gela torna in terza serie, a tavolino, così com'era stato estromesso.
Certo, l'esordio non è stato il più felice. Capitan Cardinale e compagni sono tornati dall'entroterra appenninico della Campania a mani vuote, benché con la consapevolezza di aver dato tutto. Dopo i buoni risultati nelle amichevoli svolte nel ritiro silano, compresa la vittoria del “Trofeo Parillà” battendo la Salernitana, nei primi due impegni ufficiali - il mercoledì di Coppa Italia Lega Pro al “Presti” contro i cugini del Siracusa ed il debutto in campionato al “Santa Colomba” di Benevento - sono arrivate altrettante sconfitte. Onestamente, però, osservando la rosa dei 18 convocati per la trasferta di domenica scorsa, pretendere di non perdere contro una delle favorite al salto di categoria, suonerebbe come un qualcosa di fortemente distorto. Basti pensare che a Gela erano rimasti Franciel e Vegnaduzzo per problemi fisici, Rabbeni per squalifica, Stamilla (nella foto) e D'Amico arrivati in settimana ed ancora in ritardo di condizione, D'Aiello con la testa a Torino, nonché i vari La Porta, Zaminga e Scopelliti che sono stati messi sul mercato, mentre a difendere i colori biancazzurri contro la quotata formazione sannita, sono andati ben 11 under 21, di cui 4 fra i titolari (i restanti, tutti in panchina).
Perché si è arrivati a ciò non è semplice sfortuna o banale coincidenza ed è presto detto. Con l'ennesima apertura della crisi societaria all'indomani della chiusura della stagione regolare passata in seconda divisione, unitamente al prolungarsi dell'incertezza, con riguardo al campionato da disputare, dovuta alla questione del ripescaggio poi risoltasi come sappiamo, s'è perso semplicemente ed inevitabilmente tempo. Per oltre un mese, cioè, il Gela non ha neanche iniziato i lavori ed a campionato già inaugurato rimane, di fatto, ancora un cantiere aperto, con le conseguenze subito evidenziatesi alla prima giornata, relativamente ad almeno 6 dei 9 atleti che non hanno partecipato alla trasferta. Lavori che termineranno (almeno una prima volta, per poi riprendere eventualmente a gennaio) a fine mese con la chiusura del calcio mercato estivo. In effetti, mancano ancora all'appello un altro portiere, un altro difensore centrale ed un'altra punta.
L'accenno al mercato offre lo spunto per una prima riflessione che riteniamo già opportuno esprimere. Dalle caratteristiche dei nuovi arrivati, specie in quello che comunemente si definisce reparto avanzato (un'altra conferma è l'arrivo dell'esterno offensivo D'Anna ufficializzato mercoledì sera), si evince chiaramente la volontà ribadita da Provenza di riproporre il modulo dello scorso anno. Ora, a meno che il tecnico salernitano decida inusitatamente di schierare insieme le uniche tre punte in organico, vale a dire Franciel, Vegnaduzzo e Rabbeni, continuare a chiamare questo modulo 4-3-3 è una sciocchezza. In realtà, sulla falsariga della stagione passata, il tridente sarà formato da una punta centrale ben strutturata (Franciel con alternativa Vegnaduzzo) e due mezzepunte esterne veloci (Stamilla e Cunzi, con Bigazzi a giocarsi le proprie carte). Invero, è un 4-3-2-1 che si tramuta in 4-5-1 con la palla in possesso degli avversari. Da un punto di vista tattico, si ritiene con tutta evidenza di sfruttare l'uomo in più, specie in un'ipotesi di 4-4-2 opposto (quello con cui gioca l'Andria, ad esempio), con Giardina in cabina di regia, D'Amico chiamato a recupare palloni e Cruciani ad inserirsi senza palla. Magari, a fronte di un'eventuale scarsa vena offensiva durante la gara, ci saranno più tiri dalla distanza a pescare il jolly. E, considerato quanto successo a Benevento, quest'anno c'è uno specialista in più per quanto concerne i calci piazzati: leggasi Piva e la delizia di sinistro sotto il sette di domenica scorsa. Ogni altro ragionamento, ovviamente, rinvia agli appuntamenti che seguiranno.
A cominciare da quello di domenica prossima, innanzi al pubblico amico, contro l'Andria. La società del neo presidente Nicola Canonico ha chiesto ed ottenuto dalla Lega Pro, previo consenso del Gela, di giocare alle 15:00 anziché alle 16:00. Si anticipa, pertanto, di una settimana l'inizio della partita un'ora prima, cosa che avverrà puntualmente dal 5 settembre al 30 ottobre. Da novembre in poi, lancette spostate ulteriormente alle 14:30. Il team agli ordini di Aldo Papagni è lontanissimo parente (come il team agli ordini di Provenza, del resto) di quello che affrontò il Gela due stagioni fa, dapprima in campionato e poi nei play-off. Quella volta andò bene al Gela, per poi vedersi sbarrata la strada in finale dal Pescina. I pugliesi provengono dal mezzo passo falso al “Degli Ulivi” contro i giovani dell'Esperia Viareggio e le cronache non riportano di una prestazione esaltante, con l'aggravante di non aver sfruttato la superiorità numerica durante l'ultima mezz'ora di gioco.
Il Gela, dal canto suo, se vuole brindare con i propri tifosi la prima vittoria stagionale, deve interpretare al meglio la gara sin dalle prime battute, magari spinto dal tifo dei tanti che non vorrano mancare a questa prima assoluta del “Presti” nel ritorno all'ex serie C1. E' chiaro che il caldo d'agosto ed una condizione non al top, lo si è visto in tutti i campi, non aiutano. Provenza dovrà valutare bene lo stato di forma di Stamilla e D'amico e decidere se gettare uno dei due subito nella mischia o fare partire entrambi dalla panchina con Piano e Bigazzi confermati nell'undici di partenza. Lavoro a parte in settimana per Franciel, mentre Vegnaduzzo s'è regolarmente allenato con i compagni. Probabile formazione (4-3-2-1): Nordi; Petrassi, Porcaro, Cardinale, Piva; Piano (D'Amico), Giardina, Cruciani; Bigazzi (Stamilla), Cunzi; Vegnaduzzo.
Autore : Filippo Guzzardi
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