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notizia del 21/11/2006 messa in rete alle 15:59:57

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Calcio/Gela in quota
Il desiderio è stato finalmente esaudito. Con grande ansia attendevamo una prestazione coi fiocchi del Gela (nella foto il difensore D'Aiello), una prova “anema e core” in grado di rianimare lo spento pubblico locale e ricreare un clima d’entusiasmo attorno al club del presidente Tuccio.
La gara con il Marcianise, con il pesante e ineccepibile tre a zero inflitto ai casertani, fungeva da preambolo per la sfida con il Monopoli, e contro i pugliesi di Bitetto Comandatore e compagni hanno regalato un interpretazione ai limiti della perfezione.
Tutti i ragazzi di Sorbello hanno dato il massimo, non lesinando mai sforzi e sacrifici per condurre in porto la vittoria che avrebbe regalato il secondo posto in classifica, e, tra mille sofferenze, l’obiettivo è stato conseguito regalando grande gioia a chi era presente sugli spalti.
E per l’occasione proprio il pubblico ha fatto la sua parte, riacquisendo il suo ruolo di dodicesimo uomo in campo ed essendo incoraggiato nel tifo dallo spettacolo offerto sul terreno di gioco dai propri beniamini. Qualcuno si è stupito per il record (38 gare consecutive senza sconfitte in campionato) del Monopoli caduto a Gela? Ebbene non si meravigli, perché la tradizione ci ricorda quante squadre blasonate abbiano rimediato una brutta figura al Presti, basti rammentare le sconfitte patite dal Catania e dal Messina, dal Foggia e dal Taranto negli anni in cui erano capolista, o, per non andare troppo lontano, non è possibile aver dimenticato lo stop inflitto al Napoli o la vittoria conseguita a spese del Perugia. Successi rimasti indelebili nella storia del Gela, successi di cui tutti sono orgogliosi, e poiché domenica il compito di sfidare gli uomini di Sorbello toccava ad un Monopoli non blasonato ma titolare di uno splendido record di cui essere fieri, ecco che il pubblico gelese, inesorabilmente, accorre in gran massa per apporre la propria firma su una nuova pagina di storia del calcio locale e stroncare al contempo i primati altrui.
Adesso è legittimo sognare, il Gela si candida al ruolo di principale antagonista del Sorrento, e potrebbe capitalizzare a dovere il favorevole calendario che lo attende da qui sino alla conclusione del girone d’andata. I biancazzurri dovranno infatti affrontare, non nel seguente ordine, le ultime tre della graduatoria (Rende, Pro Vasto e Celano), due formazioni di medio valore (Andria e Vibonese), e poi, all’ultima giornata, al Presti si disputerà lo scontro diretto con l’attuale capolista. Giungere a quest’ultima gara con solo tre punti di distacco dal Sorrento provocherebbe un’affluenza straordinaria sugli spalti, considerato pure il rientro di molti gelesi dovuto alle feste natalizie.
E diminuire il distacco non è un impresa proibitiva, qualora dovesse protrarsi lo splendido stato di forma di Fabio Ceccarelli, protagonista della gara con il Monopoli con uno show individuale che ha riscosso unanime consenso. Che fosse un giocatore grintoso, determinato, mai votato al risparmio energetico, lo avevamo già compreso, ma che fosse un freddo e concreto goleador non ce lo saremmo mai aspettato.
Definitelo pure il salvatore della patria, perché da quando è rientrato dopo l’infortunio ha consentito al tecnico di ritornare al suo amato 4-4-2, ha conferito vivacità e spettacolarità al gioco e ha fatto breccia nel cuore del pubblico gelese. Per Ceccarelli quattro reti in 267 minuti, ossia in quasi tre gare intere, se non è prolificità questa…Ma contro il Monopoli si è ammirato un Gela grandioso anche in fase difensiva, poiché dopo l’espulsione di Fabbro, comminata all’inizio del secondo tempo, l’undici biancazzurro non ha mai sofferto nelle retrovie difendendosi con ordine e cercando sempre i disimpegni più semplici. E non dimentichiamo la forzata sostituzione di Sapienza effettuata nel primo tempo a causa di un infortunio patito dal terzino catanese, motivo per cui nella ripresa la difesa gelese era priva di due titolari (Sapienza e lo squalificato D’Aiello) oltre all’espulso Fabbro, e ciononostante non ha minimamente accusato il colpo. Se è pur vero che il Marcianise e il Monopoli hanno affrontato il Gela privi delle punte titolari (assente Molino per i primi, Galetti e Memmo per i secondi), quindi in condizioni precarie dal punto di vista offensivo, occorre pure tener conto di un altro aspetto, vale a dire la debolezza che caratterizza il reparto avanzato delle prossime cinque rivali del Gela, con la sola Vibonese che può vantare una leggera pericolosità in più rispetto alle altre sfidanti. Di certo il prossimo avversario, il Rende, accusa grossi problemi in zona-gol, e la squalifica dell’attaccante Piemontese acuisce le difficoltà, ma i calabresi appaiono in crescita sul piano del gioco e del rendimento. Nella passata stagione il Rende di Silipo ha disputato la finale play-off per la C1, perdendola in favore del Taranto che ha così festeggiato l’atteso salto di categoria. Nell’attuale torneo i calabresi sono ultimi in classifica: com’è possibile giustificare una tale involuzione nei risultati? Semplice, la dirigenza ha ceduto i prezzi pregiati del club (il bomber Galantucci, 18 reti, è passato alla Juve Stabia) oppure ha scelto di non rinnovare loro i contratti. Il nuovo progetto prevedeva una ripartenza da zero, ma le conseguenze si sono rivelate altamente deludenti, con Silipo che non ci ha capito più nulla, e due settimane addietro è stato esonerato per far posto ad un gradito ritorno, vale a dire Franco Giugno. Questi fu il tecnico che, tre stagioni fa, condusse il Rende in C2, ma non fu confermato in panchina, e di conseguenza rimase in serie D vincendo un nuovo campionato con il Gallipoli.
Con Silipo il Rende, in nove giornate, aveva ottenuto solo tre punti in campionato, senza vittorie, mentre Giugno debutta subito con un tre a zero rifilato ad un Melfi in caduta libera, ma domenica scorsa, pur giocando bene, ha perduto di misura ad Andria. Non potendo contare sull’apporto efficace delle punte, il nuovo allenatore dei calabresi fa affidamento sull’ex del Gela Occhiuzzi, esterno di centrocampo impiegato qualche metro più avanti per sfruttare le sue qualità offensive, e sull’esterno sinistro Riolo, il quale nasce difensore, ma ha un tiro potente e infatti, a sorpresa, è il capocannoniere della squadra con quattro reti. Il modulo adottato è il 4-4-2, ma la squalifica di Piemontese potrebbe comportare stravolgimenti tattici. Sorbello accusa ovviamente meni problemi, potendo contare su un ottima condizione generale della squadra, ma deve rinunciare agli squalificati Fabbro e Marco Comandatore.
Ovviamente l’assenza del primo non pesa più di tanto, poiché rientra D’Aiello, mentre la sostituzione del capitano non appare agevole: candidato a rimpiazzarlo sembra essere il giovane Golia, altro elemento giunto dal Sapri che gode della stima e della fiducia del tecnico.
Autore : Paolo Cordaro
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