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notizia del 14/05/2011 messa in rete alle 15:51:51
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Il Gela si salva sul campo
Per chi ha fede, i miracoli esistono. E si può aver fede in valori che non siano solo religiosi, tipo quelli sportivi per fare un esempio. In un paese calciofilo come quello italiano, al Presti di Gela in tantissimi domenica pomeriggio, al triplice fischio finale di una gara vinta dai propri beniamini per 2-1 contro la Nocerina, hanno visto materializzarsi un miracolo sportivo. Il Gela è salvo e mantiene la categoria, financo con una giornata d'anticipo. Legittimata sul campo la conquista della terza serie professionistica avvenuta a tavolino, con tanto di ripescaggio, l'estate scorsa. Oltre al Gela, domenica pomeriggio esultano altre due ripescate: Pisa e Barletta.
Ma se il torneo di quest'ultime racconta un cammino con falsa partenza iniziale e recupero in corsa d'opera, specie dopo gli opportuni aggiustamenti e la politica di rafforzamento nel mercato di riparazione, quello del Gela è tutt'altro affare. Partiti benissimo, i biancazzurri si sono persi per strada fino al naufragio sportivo di metà campionato, parallelo ad una crisi economica culminata a fine anno solare, con conseguente fuga dei giocatori più rappresentativi nel mercato di gennaio. L'operazione era palese: sgravarsi dei costi rappresentati da onerosi stipendi, per sbarcare il lunario. Il messaggio era altrettanto chiaro ed è stato, peraltro, un punto fermo della gestione targata Angelo Tuccio (nella foto, insieme al sindaco Angelo Fasulo): si può anche accettare un fallimento sportivo (e riprovarci, semmai), ma non esiste il fallimento amministrativo. Sicché, innanzi alla prospettiva di un girone di ritorno da disputare con la Berretti ed il suo allenatore Di Mauro, il Gela era dato da tutti per spacciato.
Il capolavoro di Ammirata è sotto gli occhi di tutti. Ha coccolato i suoi ragazzi, li ha difesi a spada tratta, facendoli sentire da subito tutti importanti. Nel frattempo, convocava ad uno ad uno i "senatori" per ogni reparto, Nordi (porta), Cardinale (difesa), Giardina (centrocampo) e Docente (attacco), individuandoli come i punti di riferimento per i rispettivi colleghi di reparto e responsabilizzandoli sul piano psicologico. La chiave tattica è stata l'impiego del centrale difensivo Cossentino in pianta stabile nella formazione titolare ed una nuova linea difensiva con Porcaro spostato a destra e Petrassi a sinistra. Negli ultimi 5 incontri il Gela incassa, così, solo 2 reti. Il verbo è "non perdere" (se proprio non si può vincere), dando continuità ai risultati e muovendo sempre e comunque la classifica. Invero, Ammirata sa benissimo che nel calcio, se non perdi, può anche capitarti di vincere. E quel che non accade a Foggia per slealtà sportiva avversa, avviene a Roma. I 3 punti contro l'Atletico sono oro colato, la svolta definitiva, che segue a ruota la vittoria nel derby contro il Siracusa. A quel punto, la salvezza diventa davvero possibile. Non più un miraggio, ma un traguardo. Essenziale è resistere a Barletta e provare a vincere in casa contro la capolista già promossa nella serie cadetta, per arrivare alla fatidica quota dei 40 punti che dovrebbe garantire la permanenza in categoria senza l'appendice dello spareggio. Così è di fatto. Missione compiuta. Una missione valutata 4 mesi fa come impossibile.
Se guardiamo la classifica e consideriamo i punti sottratti alle squadre penalizzate per condotte amministrative irregolari, la Ternana avrebbe 38 punti, il Cosenza addirittura 41. Il Gela sarebbe fuori dai play-out ma non sicuro della salvezza, con l'obbligo di andare a vincere a Pisa nell'ultima gara. Un pareggio non basterebbe in caso di vittoria della Ternana contro un Andria che a quota 36 punti sarebbe già con la testa ai play-out. Invece non è così, grazie ad una gestione oculata della società, pur non facendo mancare nulla ai propri giocatori, sia sotto il profilo morale che, soprattutto, economico. E siccome, per come si erano messe le cose, questa salvezza equivale quantomeno a vincere un campionato di seconda divisione, se non di più, Tuccio merita questa categoria e non solo sul piano amministrativo. Oggi, Angelo Tuccio può dire che la sua gestione non è più fallimentare sul piano sportivo, avendo raggiunto un risultato agonistico di livello assoluto per questa città, specie se aggiungiamo il provvisorio secondo posto in classifica nella prima parte di stagione. Nessuno a Gela era riuscito a fare meglio. Parimenti, il patron biancazzurro è consapevole che, a fronte di tutto ciò non può più nascondersi. La linea è tratteggiata. In realtà difficili come questa, puntare sui giovani e sul vivaio diventa imprescindibile, una scelta che può dare soddisfazioni e che con gli anni ti può permettere di svincolarti, una buona volta per tutte, dal deleterio circuito politico-amministrativo-elettorale. E' vero: ciò è possibile con un minimo di strutture, che ad oggi non ci sono. Vogliamo allora pensare che il comunicato stampa diramato lunedì dalla società di Via Venezia in cui si sollecita l'amministrazione comunale, vada in questa direzione, anticipando i tempi al fine di evitare il solito teatrino estivo. Un'altra lezione che questa stagione ci insegna, infatti, è che la disaffezione di molti gelesi verso questo progetto sportivo in larga parte dipende da questo continua tira e molla. Ripetere la pantomima delle estati passate, non farà mai decollare il progetto. E allora che il sindaco si sbrighi, perchè Tuccio è stato chiaro: non resto a nessuna condizione. Bisogna trovare nuovi dirigenti.
Intanto c'è ancora una gara da disputare, sebbene tra due squadre già salve ed appagate. All'Arena Garibaldi, Pisa e Gela si affronteranno per 1 ora e mezzo per poi darsi appuntamento alla stagione 2011-12. Classica partita che serve a concedere un po' di spazio, in premio a chi ne ha avuto poco senza creare fibrillazioni nel gruppo. Potrebbe essere, ad esempio, la volta buona di Maraglino in porta, di Crivello sulla fascia sinistra. Ci sarà in ogni caso un ampio turn over. Torna D'Anna dalla squalifica, mentre salterà l'incontro Bigazzi appiedato dal giudice sportivo per 1 turno
Autore : Filippo Guzzardi
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