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notizia del 16/12/2007 messa in rete alle 15:53:14

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Tutt’altra musica con Franciel
Terminato il girone d’andata, il ruolino di marcia del Gela appare sempre più bizzarro. Vittorioso domenica a Melfi, mercoledì, nel turno infrasettimanale, il team di Sanderra non si è rivelato altrettanto abile nel prevalere al Presti sulla derelitta Cisco Roma. In compenso, per la prima volta in questa stagione, il Gela ha lasciato alle spalle la zona play-out, potendo così vivere una fase di semi-tranquillità. Sorprende negli ultimi tempi l’inversione delle prestazioni offerte dai biancazzurri: nella prima parte del girone d’andata si soffriva notevolmente in trasferta per poi raccogliere soddisfazioni in casa, mentre nelle ultime settimane accade l’opposto, con Berti e compagni ordinati e ben messi in campo lontano dalla Sicilia, per poi manifestarsi confusionari al cospetto del proprio pubblico. Come mai tale metamorfosi? La risposta è semplice, e si concentra sulle caratteristiche dell’organico. Analogamente al Gela della passata stagione, quello attuale paga a caro prezzo la carenza di qualità a centrocampo, e se le quattro sconfitte su altrettante gare esterne rimediate da Irrera erano attribuibili al modulo e all’atteggiamento offensivo adottato dalla squadra, con Sanderra e il suo 4-4-2 i giocatori riescono ad arginare l’avversario sfruttando elementi abili in interdizione, ossia i vari Parlagreco, Berti, Perrotta, Bucolo, e Mento. Non a caso Sanderra ha rinunciato in trasferta a Lo Piccolo e ad Ike, considerati eccessivamente offensivi, per dar spazio ad alternative che offrano maggiori garanzie dal punto di vista difensivo, e cioè Russiano ed Ambrosecchia. Con Sanderra in panchina il Gela ha conquistato in trasferta una vittoria, due pareggi e due sconfitte, di cui una rimediata ad Andria e condizionata dalla pessima direzione arbitrale. Un rendimento pertanto positivo, non bilanciato tuttavia dal ruolino di marcia interno, ultimamente negativo. E’ stato possibile sorvolare sul deludente pari casalingo ottenuto con l’Igea Virtus, in un derby e in opposizione ad un avversario in gran condizione, ma la conduzione di gara emersa contro la Cisco di Paolo Di Canio ha lasciato perplessi. In campo si è visto il medesimo atteggiamento difensivo manifestato in trasferta, con un centrocampo composto da gregari privi di qualità e fantasia. Emblematica la sostituzione effettuata nei minuti di recupero da Sanderra, con il solo obiettivo di perdere tempo e incassare il punticino: troppa paura di perdere, e a poco serve quale alibi la doppia assenza di Parlagreco e Franciel,(nella foto con Falconieri) entrambi squalificati, poiché agli avversari mancavano ben quattro titolari, e in difesa presentavano due “primavera”. Nel centrocampo schierato da Sanderra contro i laziali il solo Ike era in possesso delle qualità idonee a creare pericoli: perché tenere in panchina, anche in casa, i vari Lo Piccolo, Bucolo, Iannelli e Russiano? Al di là del timore di perdere emerso in Sanderra, le pessime condizioni di un terreno di gioco martoriato dai lavori di rifacimento e dalle continue piogge non hanno di certo agevolato la produzione di occasioni da gol. Nel complesso è stata una gara soporifera, con rari tiri in porta, e il Gela ha creato un solo pericolo, colpendo un palo con Falconieri nella ripresa, peraltro su azione personale.
Domenica si torna nuovamente in campo, al Presti, per ospitare il rullo compressore Pescìna, capolista del torneo. Rientrano i due pilastri Parlagreco e Franciel, due trascinatori in campo apparsi ultimamente in gran forma, in particolar modo il brasiliano che ha siglato cinque gol in dieci gare di campionato, decidendo la sfida di Melfi con una rete bellissima per l’astuzia e la classe del giocatore evidenziatasi in tale circostanza. Il Gela dovrà rinunciare allo squalificato Bucolo, il quale ha assunto un atteggiamento inqualificabile a fine gara, facendosi espellere per aver insultato il guardalinee a causa di una futile motivazione. Il giovane centrocampista catanese ha ancora molto da imparare sul piano comportamentale e educativo. Per quanto concerne il Pescina, gli abruzzesi, ritenuti da molti, ma a torto, la sorpresa del campionato, hanno capitalizzato al massimo gli sforzi di una dirigenza competente, presieduta da Lombardi Stronati, proprietario anche del Siena. Negli ultimi dieci turni di campionato la squadra di Cappellacci ha vinto nove gare, ed è reduce da cinque successi esterni consecutivi. In parole povere si esprime con maggiore scioltezza in trasferta, soffrendo qualcosa in più in casa, dove paga l’assenza di pubblico e l’impossibilità di giocare sul proprio campo, disputando le gare, per imposizione della Lega, ad Avezzano. Il pericolo principale è rappresentato dai gemelli del gol Bettini e Arcamone, autori di undici gol in due, ma ultimamente si è messo in mostra Di Pasquale, rientrato dopo un brutto infortunio, giocatore che tre stagioni addietro fu riserva di Caracciolo al Brescia in serie A. Sul proprio campo il Gela ha già battuto il Benevento: l’impresa può ripetersi, ma perché ciò accada, occorre grinta ma anche spavalderia. Capito, caro Sanderra?
Autore : Paolo Cordaro
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