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notizia del 07/11/2010 messa in rete alle 15:36:53
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Riscatto nel derby?
Il Gela stecca per la prima volta al Presti contro un Cosenza non irresistibile. I silani rappresentano una compagine allestita per il salto di categoria, ma anche quando disponi di una folta rosa e puoi vantare atleti che non sono certamente gli ultimi arrivati come Mazzeo, Biancolino, Raimondi, Petrocchi e via di seguito, nove assenze sono tante lo stesso, nel momento in cui deve inventarti di sana pianta un intero reparto come quello difensivo impiegando gente fuori ruolo fino a doversi affidare all'entusiasmo di un diciassettenne all'esordio in categoria. Giusto come avevamo previsto, gli uomini di Somma hanno atteso nella propria tana i padroni di casa per punirli con puntuali ripartenze, sfruttando le disattenzioni difensive dei biancazzurri e gestendo l'uomo in più.
Nell'economia della gara pesano le decisioni dell'arbitro Pasqua, frettoloso nell'estrarre il rosso diretto sull'intervento scomposto di Petrassi, lontano dall'azione in occasione del penalty poi decretato su segnalazione del proprio assistente 1 minuto e mezzo dopo l'espulsione, parimenti lontano dall'azione immediatamente successiva al primo vantaggio ospite con il netto fallo di mano sull'incornata in area di Franciel, non visto invece dall'altro collaboratore di linea. Fiscalissimo nel sanzionare il fallo commesso da Petrassi in mezzo al campo, dopo aver adottato un metro di giudizio all'inglese senza estrarre alcun cartellino giallo, si affida ciecamente alle valutazioni dei suoi assistenti in due episodi importanti, per una direzione di gara tutt'altro che impeccabile e che ha mandato su tutte le furie il patron biancazzurro Angelo Tuccio, apparso alquanto contrariato nel dopo gara forse come non mai da quando è sceso in campo, fino a minacciare il ritiro della squadra benché a microfoni e telecamere spente. Ad oggi riteniamo che sia più corretto ridimensionando il tutto a semplice incapacità dell'arbitro, evitando caccia alle streghe. Limitiamoci a prendere atto che ci sono 2 indizi, dopo quanto visto a Lanciano con Ciro Carbone. Per questa via, è opportuno farsi sentire in Lega al fine di pretendere designazioni più “lucide”, considerata anche la posizione in classifica occupata dal club.
E proprio guardando la classifica, la prima sconfitta stagionale fra le mura amiche, successiva al mezzo passo falso interno contro il Viareggio, ha un sapore agrodolce. E' forte il rammarico se consideriamo che conquistando la posta piena in questi 2 incontri consecutivi davanti al proprio pubblico, così come era avvenuto nelle 4 precedenti partite, il Gela sarebbe in testa alla classifica raggiungendo un traguardo storico per il calcio gelese. Le prestazioni fornite, altresì, evidenziano una leggera involuzione. Da un punto di vista tattico, non ha convinto l'approccio e le scelte iniziali. Forse per la scarsa vena del giocatore nel pomeriggio di domenica, Bigazzi alle spalle di Franciel non è affatto piaciuto anche se l'idea, in teoria, non è proprio da scartare.
La coppia in mezzo formata da Giardina e D'Amico ha palesato qualche difficoltà nel fare filtro e la difesa ne ha risentito oltremodo. Franciel, con i due esterni, fa il suo nella trequarti, ma negli ultimi 16 metri sembra spegnersi di colpo. Da un punto di vista tecnico, abbiamo visto un D'Anna leggermente appannato ed a cui, probabilmente, troppa panchina non ha fatto bene. Soprattutto, come ipotizzato da tempo, nessuna squadra si può permettere due centrali difensivi per tutto il campionato. Sotto tono Porcaro sia contro il Viareggio che contro il Cosenza, anche capitan Cardinale è stato contagiato dallo scoramento della squadra nella parte finale del primo tempo contro gli uomini di Somma. Per contro, nonostante un punto in due gare casalinghe, il Gela rimane in piena zona play-off, a dimostrazione che muovere la classifica non è poi così facile in un campionato così equilibrato dove non ci sono corazzate né cenerentole: lo dimostrano le vittorie esterne, peraltro nette, di Cavese e Siracusa a Lanciano e Foggia.
Contro il Siracusa al De Simone, la compagine guidata da Provenza dovrà cercare il riscatto. La partenza degli aretusei in questo torneo è stata un incubo: 5 sconfitte nelle prime 5 gare senza segnare nemmeno un goal. Poi, l'ex Abate e compagni si sono svegliati ed hanno decisamente voltato pagina grazie anche all'arrivo di un altro ex come Ugolotti alla guida tecnica.
Il Siracusa arriva al derby isolano, unico in categoria, col morale alto. Il modulo è un 4-2-3-1, speculare a quello del Cosenza. Mancheranno per decisione del giudice sportivo, il centrale difensivo Moi e l'esterno destro Bufalino: trattasi, indubbiamente, di due assenze di rilievo
Occhio a Mancino, esterno sinistro del Siracusa, autore della doppietta decisiva (da buon ex) contro il Foggia. Nella sua corsia mancherà Petrassi squalificato per due turni. In quel ruolo, Provenza ha intenzione di impiegare Puccio, che è un under, senza arretrare Stamilla. Ma la vera sorpresa potrebbe essere a centrocampo, in cui il tecnico salernitano sarebbe propenso a giocarsi la seconda carta dell'under, nonostante l'assenza forzata di Piano, anch'egli appiedato dal giudice sportivo, arrobustendo la mediana con Avantaggiato al fianco di D'Amico. Spazio, quindi, per Cunzi sin dall'inizio e probabile riposo per Bigazzi fra le riserve. Probabile formazione (4-4-2): Nordi; Puccio, Porcaro, Cardinale, Piva; Stamilla, Avantaggiato, D'Amico, Cunzi (nella foto); Docente, Franciel.
Autore : Filippo Guzzardi
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