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notizia del 10/12/2006 messa in rete alle 15:34:19
l Gela perde ad Andria. Per tutti decide l'arbitro
Chi tra i due infallibili cecchini Marchano e Ceccarelli avrebbe deciso l'intrigante sfida tra Andria e Gela? Chi tra i guizzanti e a tratti imprendibili Cavaliere e Corapi avrebbe fatto ammattire gli avversari? Alla vigilia dell'incontro tra le due squadre più in forma del campionato tanti quesiti, di natura tattica e tecnica, facevano pregustare lo spettacolo che le due compagini avrebbero dovuto offrire alla platea, e in fin dei conti lo spettacolo non è mancato, ma il ruolo di protagonista è stato interpretato dall'invidioso Meli di Parma, arbitro della gara, nonostante fosse il meno indicato a recitare quella parte tra i ventitrè uomini in campo.
Pur essendo uno dei migliori fischietti della categoria, l'arbitro è andato in panne assumendo un atteggiamento irrispettoso nei confronti della squadra di Sorbello, penalizzata oltremodo dalle decisioni del direttore di gara. Non è un esagerazione affermare che il signor Meli ha battuto il Gela due a zero, non avendo l'Andria compiuto alcunchè per far pendere la bilancia dalla propria parte. Nel primo tempo i biancazzurri hanno gestito l'incontro con estrema tranquillità, sfiorando il vantaggio in un paio di circostanze. All'inizio della ripresa Parlagreco, nell'occasione sostituto dello squalificato Marco Comandatore, pur essendo già ammonito, in mezzo al campo trattiene ingenuamente un avversario e l'arbitro, con una fiscalità apparsa fuori luogo, lascia il Gela in inferiorità numerica. Una decisione che rovina l'incontro, Cirillo e compagni subiscono gravi ripercussioni sul piano psicologico, e su una punizione battuta male proprio dal Gela, il disattento Grando si fa cacciar fuori, questa volta in modo ineccepibile, per un brutto fallo da dietro commesso sull'avversario lanciato verso l'area di rigore. Infine, per completare il patatrac, i pugliesi ottengono il vantaggio grazie ad un gol viziato da fuorigioco, e nel finale viene espulso il tecnico Sorbello, reo di aver pronunciato qualche parolina di troppo nei confronti del guardalinee.
Quasi certamente l'arbitro è incappato in una giornata storta, e non sembra giusto parlare di persecuzione ai danni del Gela, poiché la tesi del complotto, pronunciata anche da qualche dirigente, non è supportata da dati che possano legittimarla. Solo a Potenza e ad Andria il sodalizio di Tuccio è stato fortemente penalizzato dalle direzioni arbitrali, ma in altre sfide ha ricevuto quanto meritava, e basti pensare al rigore decisivo ottenuto in casa contro il Catanzaro, al rigore decretato a proprio favore nell'incontro con il Marcianise, e alle espulsioni del difensore D'Apice proprio del Marcianise (con il risultato sullo zero a zero, la gara poi finì tre a zero per il Gela) nonché del giovane Martone del Lamezia pochi minuti dopo il suo ingresso in campo con l'undici di Sorbello in vantaggio sugli avversari.
Dati che smentiscono la teoria del complotto, ma a Gela il vittimismo e la voglia di piangersi addosso rappresenta una consuetudine difficile da estirpare. Semmai stupisce il referto del direttore di gara, il quale ha calcato la mano, descrivendo in modo inesatto la dinamica concernente l'espulsione di Grando, poiché fa riferimento ad un fallo particolarmente violento con la palla lontana dall'avversario. Il terzino biancazzurro si è beccato ben tre giornate di squalifica, una sanzione eccessiva poiché in quel frangente ha addirittura toccato il pallone, e il fallo era sì brutto, ma non così violento come potrebbe apparire dalla motivazione fornita dal giudice sportivo. Meli, in linea con la sua cupa prestazione, ha visto male oppure ha mentito spudoratamente per punire il Gela? Sembra più logico propendere per la prima tesi, poiché la menzogna verrà quasi certamente confutata dalle immagini televisive che supporteranno il ricorso già annunciato dal presidente Tuccio e dai suoi collaboratori, e in virtù di ciò Meli non avrebbe potuto stravolgere appositamente la descrizione dell'evento perché consapevole a priori dell'inefficacia di un'azione simile.
A parte Grando, sono stati squalificati anche il tecnico Sorbello per due giornate, e i giocatori Parlagreco e Mancini per un turno. Resta il fatto che troppi giocatori gelesi subiscono espulsioni dagli arbitri, rimediando nelle ultime cinque giornate di campionato altrettanti cartellini rossi. Una foga eccessiva contraddistingue il comportamento in campo degli atleti di Sorbello, ed è necessario lavorare sulla condizione psicologica degli stessi affinchè limitino gli interventi duri e controllino maggiormente i nervi dopo aver subìto un'ammonizione, poiché quattro delle cinque espulsioni sono giunte per doppio cartellino giallo.
La farsa di Andria può andare nel dimenticatoio mediante un successo (doveroso) contro la Pro Vasto e sette giorni dopo (possibilmente) a Celano. Due squadre che stazionano nei bassifondi della classifica, dal valore modesto, e con limiti qualitativi che dovrebbero favorire nettamente la supremazia in campo dell'undici di Sorbello. La Pro Vasto ha conquistato sinora solo dodici punti, e ha il peggior attacco del campionato con solo sette reti messe a segno in quattordici giornate, un dato paradossale per una formazione che adotta il 3-4-3, ma che la dice lunga sul valore degli attaccanti abruzzesi.
Tanti giovani in organico per i prossimi avversari del Gela, forse guidati in difesa dal rientrante Di Meo, centrale di grand'esperienza, ma la difesa a tre, che sovente concede praterie agli avversari, dovrebbe favorire le incursioni dei veloci Corapi, Di Franco e Ceccarelli. Per quanto riguarda il Gela, Sorbello dovrà ridisegnare la retroguardia, non potendo disporre di Grando, Mancini e Sapienza. Possibile il debutto del giovane Frattoni, diciannove anni, ex del Messina e del Genoa, mentre appare certo l'impiego di Bacchi o Parisi nel ruolo di terzino, pur essendo entrambi centrocampisti. In compenso rientra Marco Comandatore a centrocampo e ovviamente Di Franco, lasciato in panchina ad Andria e subentrato nella ripresa, tornerà nell'undici titolare.
Autore : Paolo Cordaro
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