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notizia del 11/04/2009 messa in rete alle 15:34:27
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Contro la Val di Sangro (partita rinviata) il Gela senza D’Aiello e Fernandez
Visto il Gela delle ultime due giornate (nella foto, l'attaccante Staffolani), francamente, ci avremmo messo una firma sul pareggio contro il Pescina Val Giovenco ad Avezzano in quello che, allo stato dell'arte, può essere considerato un possibile anticipo di play-off: ed invece, come accade spesso nel calcio, il punticino guadagnato sta stretto alla compagine gelese che, per due volte in vantaggio, viene definitivamente raggiunta sul 2-2 allo scadere del match, a seguito di una seconda disattenzione difensiva ben più clamorosa di quella che aveva già causato il momentaneo 1-1. Da qui alla fine della stagione i tifosi biancazzurri dovranno scongiurare che il direttore di gara prenda provvedimenti disciplinari nei confronti delle squadre avversarie, giacché per la quarta volta il Gela si è trovato in superiorità numerica senza saperne approfittare: solo un caso? E' pur vero che senza quella amnesia nel finale di gara, noi scriveremmo altro e magari qualcuno ne approfitterebbe per tornare a celebrare il «pragmatismo coschiano» in risposta alle pesanti critiche abbattutesi sulla conduzione tecnica di recente.
Chi scrive ha il pudore di non definirsi un pragmatico nella vita, ma adora il pragmatismo anglosassone e lo vorrebbe applicato alla politica italiana, figurarsi a tutti gli altri aspetti della vita sociale, sport compreso e calcio in particolare. Trovarsi con un uomo in più all'incirca ad un quarto d'ora dalla fine della gara e decidere di sostituire una mezzapunta (Alessandrì) con un mediano (Iannini) pur lasciando invariato il modulo (4-4-1-1, con Schiavon avanzato a ridosso di Franciel) può essere considerata un mossa pragmatica, per quanto conservativa. Ma contro una difesa avversaria con una linea a 3 del tutto improvvisata, dopo che l'attaccante Berra (autore del goal del pari) aveva sostituito un centrale difensivo (Miale) pochi minuti prima dell'espulsione di un altro difensore (Locatelli), decidere di far entrare al posto di Alessandrì un giocatore dalle caratteristiche non molto diverse come Staffolani e puntare su situazioni di «uno contro uno» nelle ripartenze senza arretrare la squadra, provando così a chiudere il discorso evitando un risultato in bilico fino al 90', può essere vista come una scelta altrettanto pragmatica e tutt'altro che rischiosa. Di certo non vogliamo pensare che l'ingresso di Iannini risponda alla logica del contentino al presunto «pupillo» deluso per l'iniziale esclusione: poiché, se così fosse, non ci siamo proprio.
Negando a priori un'ipotesi del genere, quel che non possiamo esimerci dall'individuare quale motivo di preoccupazione sempre più evidenziatosi nelle ultime prestazioni, è il venir meno di quella solidità del reparto difensivo che aveva ragionevolmente indotto tutti o quasi a definire il Gela, nel girone di andata, un vero e proprio “bunker”.
Nelle ultime 4 trasferte la difesa non ha certo brillato, il più delle volte perché scarsamente protetta, ma non sono mancati improvvisi black-out anche individuali. E siccome l'esercizio della critica può essere condotta non necessariamente per remare contro chicchessia e plausibilmente senza per questo rinunciare all'equilibrio mentale, non si tratta di fare processi a nessuno né di inaugurare un'improbabile caccia alle streghe. Il timore però c'è e va registrato, così come la circostanza che vede anche i reparti arretrati delle probabili antagoniste del Gela agli spareggi promozione, non vivere certo momenti esaltanti. Per contro, l'aspetto che si vuole mettere maggiormente in risalto è la ritrovata quadratura a livello tattico, coincisa con scelte ben precise effettuate dal tecnico, a dire il vero caldeggiate quasi unanimamente da pubblico e stampa, ma non per questo da considerare come poco coraggiose: anzi, tutt'altro. La ritrovata vena realizzativa di Franciel, inoltre, è una ventata di fiducia che può risultare decisiva nello sbaragliare polemiche e quant'altro: di sicuro con il bomber carioca in queste condizioni, si può affrontare lo spettro dei play-off con un atteggiamento decisamente più temerario e, sotto questo profilo, molto indicativi saranno i test casalinghi in campionato contro Catanzaro ed Andria.
Ma già sabato prossimo, nell'anticipo per la Santa Pasqua, si dovrà tornare al successo così da ospitare nello scontro diretto al Presti il Catanzaro di Provenza, quantomeno a pari punti. Al riguardo fa specie rilevare l'irriguardosa indifferenza di Rai Sport che ha ufficializzato i prossimi due posticipi televisivi ignorando questa interessantissima sfida al vertice: altro colpo basso da incassare ed altra ragione in più per vincere i play-off e compiere il salto in quella categoria che ci compete. Nel tornare a parlare del prossimo turno è doveroso innanzitutto ricordare che in segno di lutto per le vittime innocenti cadute nel drammatico sciame sismico che ha interessato l'Abruzzo e la provincia di L'Aquila in particolare, sarà osservato un minuto di silenzio in tutti i campi professionistici e ogni giocatore avrà la fascia nera al braccio. A ciò va aggiunto il nobile gesto della società Gela Calcio, in primis nella persona del presidente Tuccio, che ha deciso di devolvere “l'intero incasso della partita contro gli abruzzesi della Val di Sangro alle organizzazioni umanitarie che si stanno prodigando in aiuto alle popolazioni” colpite da questa immane tragedia, impegnandosi altresì affinché “tutti gli sponsor del Gela Calcio SpA contribuiscano a tali aiuti”. Chiusa questa finestra, sul prossimo avversario possiamo dire che i sangrini sono appena usciti dalla zona play-out proprio grazie alla vittoria interna contro il Catanzaro, con rete decisiva di quel Grillo che per squalifica sarà assente al Presti. E' da dire che la Val di Sangro in casa ha battuto anche il Cosenza, il che ci fa rivalutare non poco il pari ottenuto, con tanto di recriminazioni, dal Gela ad Atessa nella partita d'andata. Ribadito che fino alla fine del campionato il Gela dovrà vedersela, come ovvio che sia, solo con avversari ostici – con l'unica eccezione, forse, del Lamezia – in questa occasione Cosco dovrà peraltro letteralmente reinventarsi il reparto centrale difensivo: sono stati infatti appiedati dal giudice sportivo sia Fernandez che D'Aiello e quest'ultimo dovrà scontare la squalifica anche contro il Catanzaro la domenica successiva. Il tecnico molisano dovrà decidere se affiancare a P. Esposito il giovane Romaggioli o affidarsi all'esperienza di Nigro chiamato a quel punto ad adattarsi gioco forza. Quest'ultima scelta porterebbe a riproporre Galuppi sull'out destro difensivo. Per il resto non ci dovrebbero essere novità rispetto all'undici di partenza schierato ad Avezzano.
Autore : Filippo Guzzardi
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