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notizia del 20/02/2005 messa in rete alle 14:58:57

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Il Gela ritenta la corsa
Il Gela pareggia con la Pro Vasto mantenendo con estrema tranquillità la terza posizione in classifica ma in pochi, tra tifosi e addetti ai lavori, hanno prestato attenzione al campionato negli ultimi giorni. A tenere banco è stata la clamorosa polemica innescatasi tra la dirigenza giallorossa e sindaco in riferimento alla mancata erogazione di un contributo di centomila euro che il Comune dovrebbe, in base ad accordi, elargire alla società. Ciò non è ancora avvenuto e il ritardo va attribuito alla mancata emissione dell’ormai famosa informativa antimafia, alla cui concessione il sindaco ha subordinato l’elargizione del contributo.
A detta dei dirigenti, i debiti societari, tuttavia, hanno un’entità notevole (e su questo punto l’ex-patron Fraglica ha le sue colpe) e rischiano di impedire il mantenimento in vita dell’attuale club, motivo per cui hanno attaccato il sindaco poiché avrebbero voluto il denaro prima ancora che fosse emessa l’informativa antimafia. Pur essendo a conoscenza dei motivi che avrebbero impedito al sindaco di compiere un azione del genere, i dirigenti hanno fatto distribuire, prima della gara con la Pro Vasto, alcuni volantini con un nuovo attacco al sindaco, confermando un’eventuale consegna della società al Comune qualora i soldi non fossero consegnati immediatamente.
Due forme di protesta attuate pubblicamente, senza pudore, rivelatesi azioni assolutamente fuori luogo, sia perché erano a conoscenza della verità, sia perché avevano la consapevolezza su quale figura si accingevano a provocare, giacché il sindaco Crocetta, paladino della battaglia contro l’illegalità e la mafia, ha conseguito la ribalta nazionale ed internazionale contraddistinguendosi per le sue dichiarazioni formulate senza peli sulla lingua.
Pungolato dai dirigenti, Crocetta, che aveva evitato di formulare dichiarazioni meritevoli di riservatezza a partire dal mese d’ottobre, periodo in cui sorsero i contrasti relativi al contributo, non è stato da meno, dichiarando pubblicamente che la mancata concessione del restante contributo di 100 mila euro era dovuta alla possibile presenza d’infiltrazioni mafiose nel club gelese, non omettendo di menzionare l’elemento della discordia, il nipote del boss Piddu Madonia, presente nei quadri societari prima che fosse licenziato dai proprietari del club. Una reazione istintiva, quella del sindaco, giustificata per le provocazioni subite in precedenza, ma troppo forte nei toni e soprattutto eccessivamente dettagliata, motivo per cui i giornali e le televisioni nazionali hanno dedicato troppo spazio a questa vicenda spesso manipolando le notizie. Il Gela, in virtù di tali dichiarazioni, rischierà di essere additato negli stadi italiani come un club gestito da mafiosi, un danno d’immagine che si ripercuote sui tifosi e sulla parte onesta della cittadinanza, stufa di andare in giro per l’Italia accusata di colpe che non ha mai commesso. Crocetta non ha condannato nessuno, ma a livello nazionale, nel giro di un paio di giorni, le sentenze sono state emesse, e addirittura alcune televisioni hanno esagerato parlando di un Gela radiato per mafia. Al di là delle ingenuità commesse dalle parti in causa (ma in misura maggiore dai dirigenti), è necessario raggiungere un accordo, perché quei tifosi che da quasi dieci anni seguono con costanza e con passione la squadra, facendo anche sacrifici economici, non meritano questi atteggiamenti infantili e approssimativi che rischiano di compromettere il calcio professionistico qui a Gela.
Il club non è un giocattolo, e chi lo gestisce deve dirigerlo con professionalità, evitando queste uscite a vuoto che possano danneggiare l’immagine della squadra e dell’intera città. Passando al calcio giocato, il Gela dopo aver pareggiato con la Pro Vasto una gara in cui il fine principale era quello di non perdere per evitare il riaprirsi della lotta per i play-off, si accinge ad ospitare la Rosetana, altra compagine abruzzese.
Ovviamente si tratta di una gara più agevole sulla carta, poiché la Rosetana, nei primi posti del campionato nella prima metà del girone d’andata, gradualmente ha subito un forte calo nel rendimento scivolando a metà classifica. E’, inoltre, una delle poche squadra che si è indebolita dopo il mercato di gennaio, avendo ceduto i prezzi pregiati (Scarabattola, Battisti e Colella) in cambio di elementi discreti e comunque non all’altezza dei predecessori. Squalificato tra gli ospiti, allenati da Pierini, l’attaccante Cordaro, alla Nissa nella passata stagione. La Rosetana scende in campo con il 4-2-3-1, modulo identico a quello attuato dal Gela. Domenicali potrà nuovamente schierare, dopo la squalifica, Montalbano, il quale ritorna al centro della difesa al posto di Feliciello che lo ha ben sostituito nell’ultimo turno di campionato.
Autore : Paolo Cordaro
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