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notizia del 17/01/2010 messa in rete alle 14:51:49
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Il Gela cambia volto
Il Gela si fa imporre il pari da un'Igea Virtus fanalino di coda ed in caduta libera da un punto di vista societario prima ancora che tecnico, in uno stadio senza pubblico. Il club gialloroso non dispone più neanche di una linea telefonica fissa ed abbiamo trovato enormi difficoltà persino a farci accreditare. Una volta entrati allo stadio non c'era nessuno a consegnarci le distinte. Al rientro dalle feste molti giocatori non si sono presentati, hanno rescisso e sono andati via: fra questi lo stesso Agostinelli che il Gela ha tesserato in settimana, salvo poi non schierarlo in campo. Zampollini ha dovuto affidarsi ad elementi della Berretti, puntando sull'esperienza di Procopio e la tenacia di Cocuzza. Ciononostante, il Gela non sfrutta l'occasione e se non paga dazio in classifica è solo per le concomitanti battute d'arresto delle più immediate avversarie. Almeno sembrerebbe così in apparenza: nel senso che non vorremmo, comunque, rimpiangere questi 2 punti in meno a fine campionato quando si tireranno definitivamente le somme.
Un Gela, in ogni caso, incomprensibile: tanto nell'affrontare con atteggiamento accademico la prima frazione di gioco dopo essere passato subito in vantaggio con la prima rete da professionista di Rabbeni, al debutto da titolare; quanto nello sfilacciarsi inaspettatamente in seguito al pareggio subito nei primi minuti della ripresa. In definitiva, un Gela brutto, anzi bruttissimo, distante anni luce dalla brillante compagine di inizio stagione. Un Gela dai due volti: altezzoso, ai limiti della pura arroganza, limitandosi – dopo aver sbloccato il match immediatamente – a giochicchiare con gli avversari, badando al controllo palla e affondando un paio di volte, senza chiudere quanto prima il discorso, sicuro di poter gestire la partita per tutti i 90 minuti e che lascia, per contro, il posto ad un Gela senza personalità, blando, letteralmente imbambolato, anonimo nel gioco collettivo e nelle giocate individuali, tramutatosi repentinamente dopo aver regalato il pareggio ai padroni di casa sugli sviluppi dell'ennesimo corner.
Due volti che non possiamo approvare e che consideriamo semplicemente inaccettabili. Sono mancati gioco e carattere e, soprattutto, non ci sono scusanti. La sosta è durata abbastanza per rifiatare sul piano atletico e caricare le pile sul piano mentale: eppure si continua a fare regali su situazioni inattive e se a ciò aggiungiamo un avversario di per sè in enormi difficoltà, la prestazione esibita a Barcellona Pozzo di Gotto non ha giustificazione alcuna, nemmeno il legno colpito da Carraro sul finale del primo tempo. Costretto al silenzio dalla squalifica, Provenza dovrebbe alla prima occasione spiegarci perché ha tenuto per così tanto tempo in stand-by Rabbeni, a fronte di un attacco sterile che ha arrancato per svariate settimane; mentre abbiamo capito da soli che tanto Pasca, nemmeno convocato per l'occasione, quanto verosimilmente lo stesso Manca, congelato in panchina, sono stati invitati a cercarsi preferibilmente un'altra squadra. In attesa del rientro di Cunzi, Donnarumma ha portato alla corte di Provenza il ventottenne Antonio La Porta, proveniente dal Melfi con cui è andato a segno 3 volte in questa prima tornata di campionato. La seconda punta foggiana, che si adatterà eventualmente nel ruolo di esterno nel tridente avanzato, dovrà ridare vivacità all'attacco orfano in tal senso di Cunzi ed i cui centimetri si sono un po' alzati con l'arrivo di Marco Agostinelli. Stesso dicasi in difesa, dove peraltro c'è da colmare il vuoto creato dalla partenza dell'ex capitano D'Aiello. Sono arrivati dalla Ternana il centrale difensivo Fabio Lucioni (nella foto) (classe '87, 185 cm, già nazionale under 20 e capocannoniere del Noicattaro la scorsa stagione con 5 reti) a titolo definitivo ed il terzino Salvatore Ricca (classe '84, 181 cm, può giocare sia a destra che a sinistra) in prestito fino al termine della stagione in corso.
Trovare un'alternativa a Cunzi ed incrementare la statura del team in altezza è ciò che chiediamo da tempo, unitamente all'esigenza di irrobustire la squadra sotto il profilo delle struttura fisica, specie nella zona nevralgica, così come riaffermato tassativamente dal terreno pesante del “D'Alcontres” nel secondo tempo. Va da sé che sulla bontà delle operazioni di mercato bisognerà attendere il responso del campo, unico giudice competente al riguardo. Magari, ad iniziare dalla prossima trasferta al “Comunale” di Scafati. Ci attende una Scafatese agli ordini di Esposito che proviene dall'importante pari nello scontro diretto di Manfredonia ma che, con i pugliesi ed il Melfi, deve guardarsi bene le spalle da un'Isola Liri e da una Vibonese in crescita. Fra i canarini, che praticano un offensivo 4-2-3-1, in particolare, dovranno fare attenzione tre senatori quali Colella, Miale e Sifonetti, entrati in diffida.
Nel Gela rientra Cammarota di cui s'è sentita la mancanza la domenica passata, senza per questo cedere alla tentazione del classico luogo comune del tipo “gli assenti hanno sempre ragione”. Certo l'esordio di Agostinelli, più o meno probabili quelli degli altri neoarrivati, burocrazia permettendo. Difficilmente Di Muro, alle prese con un guaio muscolare, sarà della partita. Non pochi, pertanto, i dubbi sulla formazione che scenderà in campo. Provenza, che sconterà la seconda ed ultima giornata di squalifica, è chiamato a scegliere tra i due moduli. A noi piace pensare che opterà per un 4-4-2: Nordi; Scopelliti (Ricca), Lucioni (Nordi), Geraldi, Memé; Rosamilia (Vianello), Schiavon, Cammarota, Vigna; La Porta (Rabbeni), Agostinelli.
Autore : Filippo Guzzardi
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