|
notizia del 22/11/2009 messa in rete alle 14:13:09
|
Gela, vittoria o crisi
Il Gela esce sconfitto anche da Barletta e perde il primato a vantaggio del Catanzaro prossimo avversario al “Presti”. Il doppio ko consecutivo non ha gettato nello sconforto l’ambiente, anche perchè i sorprendenti pareggi interni della stessa Cisco e della Juve Stabia hanno reso meno dolorosa in classifica la seconda battuta d'arresto. Sicché il Gela, ospitando in casa il Catanzaro nel più classico degli scontri diretti, ha la concreta possibilità, vincendo, di arrestare il trend sfavorevole, riprendere la corsa e riacciuffare – tutto in un sol colpo – il primo posto solitario.
Ciò che più preoccupa, invece, è la regressione palesata a Barletta rispetto alla precedente prova, già non esaltante, contro la Cisco. A parte il tentativo da fuori area di Zaminga, il Gela non ha praticamente mai tirato in porta. Eppure Nicola Provenza ha provato a mischiare le carte in avanti, cambiando 2/3 del tridente con Rosamilia e Manca al posto di Criniti (o Vigna) e Pasca. L'ulteriore circostanza che ha visto nella ripresa il tecnico salernitano sostituire in toto il trio d'attacco sceso inizialmente in campo, senza sortire alcun effetto, non può non far riflettere. Insomma, cambiati gli interpreti, il risultato non è cambiato: il che mette in luce una serie di argomenti.
Il primo è che, lo abbiamo già più volte evidenziato, con l'assenza Cunzi in fase offensiva, specie negli ultimi 16 metri, la manovra del Gela ha perso la sua imprevedibilità. L'attaccante napoletano, oltre a costituire un pericolo diretto, con i suoi guizzi genera scompiglio nelle difese avversarie, creando le condizioni affinché i compagni possano approfittarne sotto il profilo realizzativo. I numeri ci dicono che con Cunzi in campo, in 4 partite, il Gela ha siglato 11 reti; senza Cunzi in campo, in 9 gare, il Gela è andato a rete solo 7 volte. Alla sterilità offensiva si accompagna un calo di tensione nervosa e di concentrazione. E' come se, dopo non aver mai tirato il fiato in questo scorcio iniziale di campionato, ai giocatori venga naturale, per non dire fisiologico, abbassare un attimo la guardia nelle pause durante la gara: non si spiegherebbero, altrimenti, gli ultimi tre gol incassati su palle inattive ed in particolare su calci d'angolo.
Il calo sul piano atletico, considerata la preparazione, era preventivabile ma ad oggi appare più corretto parlare di una flessione e non certo di un crollo vero e proprio. Senza timore di smentita, non si può dire di aver visto un Gela, per quanto arresosi nel punteggio, allo sbando contro Cisco e Barletta. Fino a prova contraria, la fase difensiva regge ancora dignitosamente l'urto delle avversarie e quella gelese, forse non a caso, rimane la difesa più forte del campionato.
Le difficoltà in attacco sono sotto gli occhi di tutti, ma va altresì ribadito che col passare delle giornate anche le altre squadre entrano in condizione fino a reggere il confronto sul piano atletico, a differenza che nelle prime giornate, facendo valere al contempo una maggiore fisicità nei diversi reparti. L'agilità ha permesso di partire a razzo ma con le avversarie che entrano in forma si comincia a pagare dazio sul piano della struttura muscolare.
Le più recenti teorie della devianza sconfessano sul piano sociologico il detto “l'occasione fa l'uomo ladro”: insomma, alla base di tutto ci sono sempre le motivazioni e come le si gestisce, anche a prescindere dalle situazioni-occasioni più o meno favorevoli. Non vogliamo dire che il football sia una scienza esatta, anche perchè siamo convinti che non esistano scienze esatte, ma anche nel calcio moderno le motivazioni e la loro gestione svolgono un ruolo determinante in un singolo evento, irripetibile, che dura una novantina di minuti. Figurarsi una sfida come quella di domenica prossima contro la neo capolista del girone. Si dice che innanzi appuntamenti del genere, le motivazioni nascano da sole. Possiamo ipotizzare una voglia di rivincita da parte del gruppo che si sente “gelosamente scippato” di un sogno di primato, accarezzato e vissuto per settimane. Stesso dicasi per un allenatore, come Provenza, che vede usufruire altri del lavoro svolto lo scorso anno a Catanzaro in un contesto societario piuttosto difficile. C'è un pubblico che pare abbia tutta l'intenzione di rispondere presente, secondo quanto trapela dalla prevendita. Ma fondamentale è gestire il tutto al meglio, preferibilmente senza eccessi.
E' vero, il ruolino di marcia della truppa agli ordini Auteri è a dir poco impressionante: 10 vittorie, 2 pareggi ed 1 sconfitta (al “Nazareth” di Isola del Liri) fanno 32 punti, 3 dei quali tolti in segno di penalizzazione. I giallorossi non hanno avuto rivali nel proprio fortino: 7 vittorie su 7. Le altre 3 vittorie, i 2 pari e l'unica sconfitta sono maturati in trasferte, comunque, affrontate sempre con lo spregiudicato 3-4-3. Non riteniamo che per questa occasione Auteri sconfessi il proprio modulo, benchè potrebbe essere tentato dall'assenza per squalifica (1 turno) del bomber Mosciaro e dal rientro dalla squalifica (3 turni) di Caputo a schierare quest'ultimo a ridosso delle due 2 punte (per una sorta di 3-4-1-2) ma difficilmente varierà l'assetto difensivo.
A questo punto, la chiave di lettura del match potrebbe essere tutta negli 1 contro 1 tra i 3 attaccanti biancazzurri ed i 3 difensori giallorossi. Diventano decisive le scelte di Provenza in ordine al tridente da mettere in campo, sebbene in caso di recupero completo, l'ex Criniti dovrebbe partire dall'inizio con Pasca e Vianello. Altro nodo tattico da sciogliere è la superiorità numerica in mezzo al campo degli ospiti, con Memè e Scopelliti (nella foto)chiamati a fare gli straordinari per spostarsi sulla linea dei centrocampisti in fase di costruzione del gioco per poi difendere le proprie corsie dalle percussioni degli esterni avanzati catanzaresi. Di seguito le probabili formazioni.
GELA: Nordi, Scopelliti, Memè, D'Aiello, Geraldi, Schiavon, Vianello, Zaminga, Pasca, Cammarota, Criniti.
CATANZARO: Vono, Di Cuonzo, Di Maio, Bruno, Ciano, Gimmelli, Benincasa (Corapi), Lodi, Montella, Caputo, Longoni.
Autore : Filippo Guzzardi
» Altri articoli di Filippo Guzzardi
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|