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notizia del 16/03/2003 messa in rete alle 13:23:10

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Gela, Accenno di riscossa
Grazie ad una rete di Massimo Savio il Gela riesce nell’intento di muovere la classifica, seppur leggermente, dopo tre sconfitte consecutive. Non desta sorprese che a siglare un gol per i giallorossi, dopo ben 450 minuti di astinenza per gli uomini di Ruisi, sia stato un difensore, avendo constatato contro la Nocerina di Buffoni l’ennesima latitanza degli attaccanti gelesi sotto l’aspetto realizzativo. Con il suo secondo centro personale da quando milita nel Gela, Savio ha evitato l’esonero di Ruisi, il quale al termine della partita ha chiesto alla tifoseria di accordare una maggiore fiducia nei propri confronti e nei riguardi dei giocatori giallo-rossi.
Una richiesta che difficilmente verrà esaudita qualora la squadra non mostri dei netti miglioramenti sul piano del gioco e sul piano caratteriale.
Nell’incontro con la Nocerina, a dire il vero, in campo si è visto un Gela più determinato sotto il lato agonistico e in graduale crescita dal punto di vista atletico, e la rete realizzata per gli ospiti da Campo, essendo maturata dopo pochi minuti dall’inizio della gara, ha precluso a Comandatore e compagni l’opportunità di cogliere una vittoria conseguibile alla luce dello scarso impegno profuso dalla formazione campana. Qualora l’arbitro non avesse annullato il gol di Cataldi, il Gela con molta probabilità avrebbe conquistato i tre punti nella ripresa poiché gli uomini di Buffoni, eccezion fatta per qualche sporadica sortita offensiva, hanno tirato i remi in barca nella seconda frazione di gioco. Per la prima volta i tifosi gelesi hanno assistito all’impiego contemporaneo di Lorenzo Battaglia, (nella foto) Albano ed Erbini, e confidavano in questo trio d’attacco per scardinare la difesa avversaria, ma Albano, fischiatissimo dal pubblico, è un pianto, e l’incredibile occasione sciupata nelle fasi iniziali della ripresa rispecchia la povertà tecnica di un elemento che da degno sostituto di Docente (per la dirigenza) si è trasformato in una zavorra per la squadra e per lo stesso Ruisi, il quale in settimana ha riconosciuto i limiti dell’attaccante materano. Anche Battaglia continua a deludere: da lui ci si aspettava una grande prestazione poichè i suoi antagonisti indossavano quella maglia con la quale lui aveva raccolto notevoli soddisfazioni sul piano personale, ma il trequartista pugliese si limita a vivacchiare in campo con la sua corsa ciondolante, accendendosi sporadicamente nel fornire idonei servizi alle punte gelesi.
Troppo poco rispetto all’apporto che avrebbe dovuto offrire all’undici di Ruisi, sebbene sui calci piazzati la straordinaria tecnica di Battaglia diventa un arma in più, da sfruttare pienamente come ha fatto domenica Savio. Pietro Ruisi ovviamente è consapevole della eventuale possibilità di un suo esonero in caso di una sconfitta ad Andria dove i giallorossi affronteranno una formazione che corre il doppio del Gela attuale, e indubbiamente il gioco approssimativo e confusionario cui abbiamo assistito nell’impegno con la Nocerina dovrà, se non sparire, quantomeno attenuarsi sensibilmente. Il dubbio principale concerne l’utilizzo o meno di Albano, comunque non a posto fisicamente: è opportuno puntare ancora su un giocatore che ha ormai rotto con la tifoseria e che sino ad ora non ha dato nulla alla squadra, in attesa che si svegli dall’assopimento che lo coglie in campo, oppure è giunto il momento di provare soluzioni alternative, concedendo una chance importante all’esperto Conte o al promettente ma acerbo Domicoli?
Valutata l’importanza della gara di Andria, un vero e proprio spareggio per evitare i play out, è probabile che Ruisi riproponga Albano oppure opti per l’utilizzo di Procopio in attacco al fianco di Erbini, supportato da Battaglia.
Il tecnico gelese tuttavia dovrà occuparsi della sostituzione del capitano Marco Comandatore, appiedato dal giudice per un turno. Il sostituto sulla carta dovrebbe essere Pappalardo, riapparso dopo un lungo oblìo nelle ultime settimane, ma alla luce delle frequenti distrazioni del giovane acese non è da escludere lo spostamento di qualche titolare sulla fascia sinistra quale Matinella, Lo Bue o lo stesso Procopio nel caso in cui scenda in campo dal primo minuto Albano.
Poiché la Fidelis Andria schiera uno dei migliori esterni destri della categoria, ovvero quel Vincenzo Lanotte che già all’andata siglò un bellissimo gol al Presti bruciando sullo scatto proprio Comandatore, la perdita del capitano gelese risulta ancor più grave per cui è opportuno che Ruisi adotti la soluzione più idonea a contrastare il biondo centrocampista pugliese.
L’avversario/Fidelis Andria La formazione più folle e incostante del girone. Poco più di un mese fa la formazione di Papagni affronta il Foggia allo Zaccherìa in un derby infuocato dall’esito quasi scontato. Dopo due terzi di gara la capolista conduceva per tre reti a uno, la partita si chiude con il risultato di quattro a tre per la Fidelis che, trascinata dai suoi giovani e da un superbo Lanotte, ha conquistato una vittoria incredibile.
L’incostanza di questa squadra, la cui età media è pari a 22 anni, ha fatto sì che la formazione di Papagni ritornasse in piena zona play-out, dovendo anch’essa fronteggiare il problema della scarsa prolificità in zona-gol. Spinelli, che nei piani della dirigenza avrebbe dovuto realizzare almeno una quindicina di reti, si è rivelato un flop, e domani mancherà contro il Gela essendo stato espulso nel turno precedente.
Il camerunense Chigou, molto pericoloso, e il guizzante Gragnaniello non hanno molta confidenza con il gol, per cui emerge ulteriormente l’indispensabilità del tornante Lanotte, elemento difficilmente marcabile senza sudare un bel pò.
Contro il Gela anche i difensori De Toma e De Simone mancheranno per squalifica, per cui Papagni avrà un bel daffare per allestire una difesa decente, la cui età media si abbasserà ulteriormente.
Modulo adottato: 4-4-2.
Autore : Paolo Cordaro
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