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notizia del 30/05/2010 messa in rete alle 12:42:10
Dopo tanti santini elettorali, un... santo per il Gela
In una città sovrastata da santini elettorali, trascinata nell'ennesima campagna elettorale senza frontiere - dalla piazza sede canonica dei comizi ai quartieri dove si susseguono le classiche riunioni -, la situazione del Gela permane nello stallo più completo. Non se ne parla più ed i giorni passano. Il calcio gelese è di nuovo in crisi, Tuccio dice di non volerne più sapere ed entro la fine del prossimo mese qualcuno dovrebbe garantire l'iscrizione al prossimo campionato. Se il presidente dimissionario non porta i libri contabili al comune, nessun nuovo imprenditore, men che meno una presunta cordata, bussa alla porta del club biancazzurro nella sede di Via Venezia. Anzi le cronache di inizio settimana ci dicono che in passato la squadra era appetita da un'imprenditoria tutt'altro che sana e, forse anche per questo, fortemente desiderosa di conquistarsi un'immagine, un rispetto ed un riconoscimento sociale, attraverso per l'appunto la maggiore squadra locale di calcio. Non rimane che attendere l'elezione del sindaco che potrebbe avvenire già lunedì sera e sarebbe cosa gradita, almeno in chi scrive. E per dirla tutta, non riteniamo al riguardo di essere i soli. Male che vada se ne riparlerà a metà giugno, all'indomani cioè del ballottaggio. Ci sarà ancora Tuccio alla guida? Altri?
Soprattutto, ci sarà ancora una squadra gelese che compete nel calcio professionistico? La terza domanda è quella più importante e la speranza dei tanti è che la risposta sia un si. Qualora ciò accada, volendo essere ottimisti, chi si assumerà l'onere della guida del club per la stagione agonistica ventura e quindi dovrà programmarla, sa oramai che resettare tutto, di nuovo, sarebbe un gravissimo errore.
Considerata la situazione d'incertezza protrattasi fino ad agosto della scorsa estate, tanto Donnarumma quanto Provenza meriterebbero una seconda chance. Se va via Tuccio, il direttore sportivo sembrerebbe disposto a valutare l'ipotesi di un Gela senza Tuccio, mentre è difficile che il tecnico prolunghi la sua esperienza a Gela, benché le parole spese per la città a fine stagione potrebbero far pensare ad una permanenza. Per quello che s'è visto quest'anno, con i portieri siamo a posto, ma è presumibile che Nordi abbia mercato e l'attuale situazione societaria non dovrebbe sconsigliarlo dall'accasarsi altrove se ne avesse la concreta possibilità. In difesa sulla fascia sinistra non siamo messi affatto male, tra il Memè di inizio stagione ed il Piva che non ci è dispiaciuto nelle ultime gare. Sulla fascia destra il discorso cambia e bisognerebbe intervenire. Al centro del reparto difensivo potremmo passare dalle stelle alle stalle. Dispiacerebbe per il giocatore se il Torino non esercitasse il diritto di opzione su D'Aiello, ma il suo ritorno a Gela al fianco di Lucioni consegnerebbe alla compagine gelese una delle coppie di difensori centrali più forti nella categoria. L'eventualità, però, che nessuno dei due sia a disposizione della gestione tecnica il prossimo anno è tutt'altro che remota, giacché non è peregrino pensare che Lucioni voglia avvicinarsi un po' più a casa (Terni).
Nella zona nevralgica del campo, il Cruciani visto nel finale di stagione è un punto fermo da cui ripartire. Non sarebbe avventato trattenere uno tra Cammarota e Zaminga ma è altrettanto chiara la necessità di trovare qualcuno con la testa ed i piedi buoni in cabina di regia, appurato il crollo fisico di Schiavon nella seconda parte di campionato dopo aver retto la baracca per tutto il girone d'andata: la circostanza che non sia più un giovincello è, insomma, acclarata. Il lavoro più difficile in sede di mercato, oltre all'incognita relativa alle due caselle in mezzo alla difesa, riguarda proprio le due corsie esterne da centrocampo in su. Il rendimento scostante di Vianello e Criniti non dà le giuste garanzie. Non sarà un jolly, ma il fatto di adattarsi anche ad altro, potrebbe suggerire una conferma di Rosamilia. La Porta potrebbe tornare utile in un'ipotesi tattica che preveda il classico trequartista perchè, a nostro modesto avviso, è questo il suo ruolo naturale. In molti, compreso il sottoscritto, vorrebbero vedere in avanti il Cunzi delle prime 4 partite di quest'anno, con tanto di sontuose prestazioni, dialogare con il Franciel che a Gela s'è conquistato il nomignolo di “Imperatore” e, con tutta evidenza, non solo per la sua innata simpatia tutta carioca. Agostinelli ha dimostrato di poter essere una valida alternativa a quest'ultimo. Manca una seconda punta che faccia concorrenza al primo, sebbene il giovane Rabbeni ha un anno in più e forse un po' più di esperienza utile a limare qualche piccolo eccesso d'esuberanza fatta trasparire in campo, tanto in settimana, quanto soprattutto la stessa domenica: il che paga si è tradotto in una scarsa lucidità e partecipazione nella manovra di gioco. Beh, a ben guardare con qualche ritocco e senza rivoluzionare il parco giocatori a disposizione, il Gela ha le carte in regola per poter ambire a fare un campionato di vertice il prossimo anno: ne siamo estremamente convinti. Ecco perchè, secondo noi, non crederci sarebbe un gran peccato: chi ha orecchie per intendere.... lo faccia pure. Senza remore.
Autore : Filippo Guzzardi
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