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notizia del 23/05/2009 messa in rete alle 12:31:02
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In Puglia per un solo risultato!
Visto quanto successo all'andata, gran parte della tifoseria sperava (sotto sotto) che la squadra biancoazzurra concepisse l'ultima sfida della stagione regolare contro l'Andria come una sorta di «quarto di finale» in vista della semifinale play-off vera e propria da disputare, poi, eventualmente contro il Cassino. Battere l'Andria avrebbe, infatti, significato «eliminarla» dalla lotta per la promozione in terza serie, ma così (almeno per ora) non è stato: né, francamente, poteva essere altrimenti. Con il secondo posto già in cassaforte da un paio di settimane, la squadra del presidente Tuccio non poteva permettersi rischi inutili in vista degli spareggi promozione, a prescindere dall'avversario che si sarebbe poi ritrovata. Bene, anzi, benissimo, ha fatto il tecnico Cosco a tenere comodamente in panchina i diffidati Ambrosecchia e Franciel, considerato che poteva permetterselo a differenza, invece, del collega Loconte il quale - nella necessità di conquistare il punto che consentiva ai pugliesi l'accesso ai play-off - ha dovuto schierare in serie tutti i diffidati (Sgarra, Rizzi, Ousmane, Sportillo, Spitoni, Ottobre) con la conseguenza di dover fare a meno in vista dell'andata al “Degli Ulivi” il prossimo 31 maggio, di una pedina fondamentale del centrocampo come Ottobre, ammonito per plateale fallo su Alessandrì. Anche in segno di rispetto verso il pubblico sugli spalti, il Gela ha accennato a fare la partita ma con il bomber carioca forzatamente in panchina e con l'assenza di Staffolani che si assommava a quella già nota di Pasca, diventava compito difficile sfondare senza attaccanti di ruolo il muro eretto dagli ospiti, anche mettendoci più impegno. Del resto, con un organico di primissimo livello ma non ampissimo, rischiare qualche infortunio avrebbe significato un prezzo troppo alto da pagare giusto quindici giorni dopo contro gli stessi avversari: al riguardo, conforta non poco, la notizia dell'esito negativo dell'ecografia sul piede destro di Pasquale Esposito - uscito poco prima della mezz'ora del primo tempo - con esclusione di complicazioni ulteriori alla forte contusione subita dall'arto inferiore del ventottenne difensore di Vico Equense.
Con il pareggio di domenica, il Gela chiude il campionato di seconda divisione girone C al secondo posto con 64 punti, a meno tre dal Cosenza promosso direttamente in prima divisione. Il gap tra le due compagini è tutto nei confronti in casa: fra le mura amiche il Gela ha raccolto 34 punti e cioè 4 in meno del Cosenza (38) recuperandone uno in trasferta grazie ai 30 punti raccimolati (contro i 29 dei silani). Tra questioni di ordine psicologico (siamo partiti col peso della squadra da battere, “ammazza-campionato”), tattico (poca creatività in mezzo al campo con l'assenza di un regista di ruolo e con la fantasia di Alessandrì sacrificata nella fascia sinistra per tutto il girone d'andata) e tecnico (con un terreno di gioco infame che ha non poco agevolato il compito delle avversarie venute al “Presti” sistematicamente a chiudersi a riccio, unitamente ad un Franciel (nella foto)sottotono sia per le difficoltà tattiche sopra citate sia per le difficoltà relative al rinnovo contrattuale), il Gela ha pagato dazio nei confronti del Cosenza con i troppi pareggi in casa. Diverso il discorso fuori dalle mura amiche. Il Gela è la squadra che ha raccolto più punti in trasferta: vistosa la differenza con le prime due stagioni dell'era Tuccio con le squadre di Sanderra - intervenuto entrambe le volte in corso d'opera - capaci di farsi valere al in casa ma assolutamente anonime fuori casa. Il dato in questione è esplicativo di una squadra forte, con personalità (da non confondere con il carattere) e con uno spogliatoio, nelle difficoltà che si riscontrano dalla Serie A alla terza categoria dilettantistica, che ha dimostrato una certa compattezza. Di ciò va dato atto e merito al tecnico Cosco, capace di tenere unito lo spogliatoio, a prescindere dalle scelte tattiche effettuate.
Altro dato significativo è quello relativo alle reti: all'asciutto nell'ultima gara, il Gela è rimasto in testa nella classifica delle reti siglate (42) raggiunto da Pescina e Monopoli, mentre con 23 reti subite è la seconda difesa (a parimerito con il Catanzaro) del campionato dietro solo al Cosenza (16). La differenza (7 reti) è tutta nelle due scoppole subite in occasione delle due non-partite contro Igea Virtus (4 reti) e Cosenza (3 reti).
E, a parere di chi scrive, proprio il computo delle sconfitte subite è l'aspetto più interessante: solo 4 contro le 5 di Cosenza e Catanzaro. Di regola la squadra meno battuta è la squadra più forte di un torneo e se lo aggiudica. In realtà, a vincere un campionato è sempre la squadra più regolare che può anche non coincidere con quella dal più forte potenziale. Se c'è una ratio nei play-off (così come sul versante opposto nei play-out) risiede proprio in ciò. Ed il Gela, ce lo dicono chiaramente i numeri, è la squadra più forte tra quelle in lizza per il salto di categoria attraverso la coda degli spareggi-promozione.
L'importante è arrivare all'appuntamento cardine di un'intera stagione (per non dire di tutto il triennio della gestione Tuccio) in condizioni fisiche accettabili (arrivarci al top a stagione inoltrata appare onestamente utopico e ciò vale per tutte e 4 le contendenti) e, soprattutto, col giusto equilibrio mentale (né scarichi né troppo carichi psicologicamente): ovviamente, partita per partita. Il gruppo è tornato ad allenarsi questo mercoledì dopo due giorni di riposo, mentre sabato al “Vincenzo Presti” è previsto un test nell'amichevole contro il Vittoria. Per rendere meno gravosa sul piano logistico la trasferta ad Andria, la comitiva si sposterà già da martedì prossimo a Vasto dove terminerà la preparazione in vista del primo round di semifinale.
Autore : Filippo Guzzardi
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