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Corriere di Gela | Sport Gela, il sindaco si tenga fuori
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notizia del 01/06/2004 messa in rete alle 11:56:36

Sport Gela, il sindaco si tenga fuori

Nelle ultime due settimane la vicenda riguardante il futuro del Gela è stata caratterizzata da una sceneggiatura talmente complessa e ricca di colpi di scena da indurre a consegnare l’Oscar per colui, o meglio coloro, che l’hanno ideata. Ad un certo punto è diventato difficile appurare il confine tra verità e falsità, in virtù di dichiarazioni rese dai protagonisti che, nella maggior parte dei casi, hanno nascosto retroscena difficilmente comprensibili.
Il primo passaggio illogico della trattativa concerne il modo, poco serio, con cui il sindaco Crocetta, designato mediatore dalla società, ha gestito la negoziazione: presentatosi l’ingegner Lisciandra nelle vesti ufficiali d’acquirente disposto a rilevare il club, con l’intenzione di visionare il bilancio societario per valutare attivi e passivi, il primo cittadino ha viceversa mostrato un semplice fogliettino di carta in cui era sinteticamente trascritta la situazione patrimoniale del Gela
Una sorta di presa in giro che ha infastidito enormemente Lisciandra, il quale si è poi sfogato in televisione suscitando a sua volta l’ira di Emanuele Fraglica (nella foto), intervenuto telefonicamente sia per ribadire l’inesistenza di debiti societari sia per confermare la voglia di incontrare lo stesso Lisciandra con l’obiettivo di cedere il proprio pacchetto di maggioranza.
Un gesto atteso con impazienza dall’intera tifoseria, affezionata all’ingegnere, ma Fraglica, dopo l’intervento in tv, anziché prendere contatto con Lisciandra per fissare un appuntamento, incontra il sindaco Crocetta per decidere il da farsi. E qui subentra il nuovo colpo di scena ideato dal primo cittadino, una mossa ancora più sorprendente rispetto alla precedente: dopo l’incontro, annuncia la volontà di attivare l’azionariato popolare per invogliare gli imprenditori locali ad unirsi alla famiglia Fraglica nella gestione della società. Ne derivano due considerazioni.
La prima riguarda la motivazione che può aver indotto Crocetta a prendere una tale decisione pur in presenza di una cordata composta da imprenditori seri e fortemente desiderosi di ac-quistare il club. Trattasi di ragioni politiche? Oppure la scelta è dovuta ad una semplice antipatia per Lisciandra?
I dubbi assalgono un po’ tutti, e nel frattempo Crocetta scarica la responsabilità a Fraglica sostenendo che questi, per motivi personali a lui sconosciuti, non vuole vendere il Gela a Lisciandra, ma il dirigente giallo-rosso subito dopo ribadisce la volontà di lasciare il club, senza inoltre nutrire alcun obiettivo di preclusione nei confronti della cordata capeggiata dall’ingegnere. Chi dei due avrà mentito?
La seconda considerazione dettata dall’annuncio del sindaco concerne invece l’irrazionalità dell’ipotesi-azionariato, provando a metterci per un attimo nei panni del cittadino interessato ad acquistare una piccola quota del Gela: potrebbe mai persistere un tale interesse ad investire dei soldi in una società la cui dirigenza tergiversa nel mostrare i propri conti ad eventuali acquirenti, celando probabilmente una situazione patrimoniale poco chiara? Quanti tifosi pervasi da follia sarebbero disposti a compiere un gesto simile?
E qualora tale iniziativa dovesse rivelarsi inefficace, l’attuale dirigenza può trovare fonti alternative da cui ottenere la liquidità necessaria per affrontare il prossimo campionato di C? Finora l’unica ancora di salvataggio per il Gela ha il nome di Fabrizio Lisciandra, e sia Fraglica sia Crocetta dovrebbero accelerare la trattativa per la cessione onde evitare che la situazione si aggravi ponendo ulteriormente a rischio il futuro della squadra. In seguito alle decisioni del sindaco Lisciandra, in una conferenza stampa da lui indetta, ha annunciato ufficialmente il proprio ritiro dalla negoziazione, ma siamo certi che nel caso in cui fosse contattato per riaprire la trattativa, l’ex-presidente della Juveterranova non esiterebbe nel ritentare l’acquisto del club.
In attesa che le parti s’incontrino al più presto, da un lato risulta op-portuno elogiare l’atteggiamento dell’assessore allo sport Donegani, il quale ha contrastato il sindaco manifestando la volontà di vedere chiaro in questa intricata vicenda, mentre dall’altro lato va segnalato il silenzio degli ultras giallorossi, i quali dovrebbero, con toni assolutumente civili, far comprendere a chi di dovere l’esigenza di non giocare né speculare sul futuro del Gela, il quale costituisce un patrimonio dell’intera città.


Autore : Paolo Cordaro

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