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Corriere di Gela | Una mostra di ceramiche al Museo
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notizia del 07/06/2004 messa in rete alle 09:43:07
Una mostra di ceramiche al Museo

“La ceramica dorata a Gela, un frammento di storia ritrovata”: queste le parole con cui in lingua spagnola ed italiana l’assessore regionale ai beni culturali, il direttore generale del dipartimento ai beni culturali, il sindaco di Paterna, il sindaco di Gela invitano i cittadini all’inaugurazione di una mostra unica nel suo genere che si è tenuta mercoledì scorso 26 maggio presso il Museo archeologico di Parco delle Rimembranze.
Una mostra che ha visto spettatori autorità giudiziarie, politiche, civili, militari, semplici cittadini e gli alunni della scuola elementare “Luigi Capuana” piccole miniguide turistiche riconosciute dalla direzione del Museo archeologico.
Con questa iniziativa il Museo ha inteso recuperare e restituire alla collettività il fascino ed il fasto di una società quale quella spagnola che tante tracce ha lasciato nel territorio del Val di Noto e di cui Gela, geograficamente e oggi, ancor più storicamente e culturalmente è parte viva e integrante
A fare gli onori di casa l’assessore comunale all’Istruzione Università e Ricerca Luciano Vullo che ha ringraziato tutti coloro che hanno dato un grosso contributo alla riuscita della mostra.
“Duemila e seicento anni di storia non son pochi – ha detto Vullo – e la maggior parte dei quali poco conosciuti. La storia si è sedimentata lentamente, c’è stata poi una forma di rimozione della Gela contadina, della Heraclea Terranova, quella rifondata da Federico II. Stiamo ponendo un attenzione maggiore in questa direzione, faremo altre cose con la collaborazione dell’Università di Catania. Mi auguro che noi come Comune possiamo essere capaci di raccordare tutte queste energie che vengono da dentro e fuori per promuovere il riscatto nel rinascimento di questa città”.
Singolare, ma anche importante ciò che il direttore del Museo dott. Enza Cilia Platamone e la studiosa prof.ssa Salvina Fiorilla hanno scritto nel depliant di presentazione della mostra: “Attraverso il recupero e la valorizzazione anche di rarefatte testimonianze della cultura materiale ovvero, con l’apporto della microstoria, anche un frammento a chi sa ascoltare, racconta e insegna...”.
Proprio così pochi frammenti potranno servire a far conoscere la storia del nostro passato. Il sole era ormai tramontato, ma agli occhi di coloro che erano convenuti per assistere all’inaugurazione della mostra non è sfuggita la splendida cornice da cui si stagliavano la colonna dorica, l’acropoli e la verde vegetazione arborea che aveva come sfondo sfumato e grigio una sorta di archeologia industriale rappresentata dal petrolchimico fumante e fumoso, il mare e il porto isola. In quel momento il direttore del Museo regionale nel richiamare all’attenzione degli invitati il sole che tramontava, ha subito letto la sua lettera di ringraziamento ma anche un’importante petizione all’assessore regionale ai beni culturali Fabio Granada che sedeva in prima fila assieme ad altre autorità.
“Riteniamo che da questo piccolo momento – ha esordito con voce commossa ma decisa il direttore del Museo Enza Cilia Platamone – piccolo perché legato ad un piccolo frammento, possa essere portato avanti un percorso di identità di questa città che va oltre la città classica. La comunità locale, le Istituzioni tutte, il mondo della scuola recuperando e valorizzando le testimonianze storiche della cultura materiale ancora esistenti più o meno note, intendono ricomporre la memoria talvolta offuscata dal passato, e realizzare un legame ancor più forte con il Val di Noto, di cui la città oggi ancor più comprende di far parte geograficamente, storicamente culturalmente.
Chiedono pertanto di vedere riconosciuta tale appartenenza con l’inserimento di Gela tra le città del distretto del sud est recentemente promosso e realizzato dall’assessorato regionale ai beni culturali che ricalca il Val di Noto”.Una petizione, questa, che Fabio Granata si è apprestato subito a riconoscere ponendo naturalmente qualche distinguo.
“Gela potrebbe sicuramente essere inserita come distretto culturale – ci ha dichiarato l’assessore regionale ai beni culturali – una cosa è il riconoscimento legato ad una specificità che è quella del barocco, ma il distretto sud est del Val di Noto tende a racchiudere l’eccellente e la qualità dei luoghi della cultura attraverso un percorso che venga promosso come un unicum.
E Gela in questo è un rafforzamento del distretto sud est e quindi questa petizione che proviene dal basso anche da parte delle istituzioni scolastiche e da parte della città, mi vede molto ben disposto nei confronti di una adesione che rafforza il discorso Val di Noto e certamente non indebolisce”.
E’ stata quindi la volta della signora Mercedes Mesquida Garcia, direttore del Museo comunale di Paterna, una cittadina della Catalogna, che ha portato i saluti della sua città e delle autorità spagnole.
Nel contesto della cerimonia è stato assegnato il premio di cultura e comunicazione al quotidiano “La Sicilia” ritirato dal vicedirettore Domenico Tempio e dalle collaboratrici responsabili del giornale multimediale per giovani “News paper game” e “Turisti per gioco”. Sono state premiate anche le miniguida della scuola elementare “Luigi Capuana” che hanno fatto da cicerone presso il museo, le mura timoleontee, l’acropoli ai loro colleghi di altre scuole provenienti da Catania, Caltagirone, Licata ed altri comuni. La dirigente scolastica Concetta Monelli ha ringraziato Enza Cilia riconoscendole il grande merito di attuare una politica gestionale nella direzione del museo molto aperta.
“Ha detto ai bambini – ha continuato la dottoressa Monelli – il giorno in cui simbolicamente ha consegnato le chiavi agli alunni della mia scuola, evviva il museo, ebbene la dottoressa Cilia ha affermato: ‘dovete dire così: è vivo il museo’. Sono parole che mi sono rimaste scolpite nel cuore e dette con tanto amore e trasporto. Un grazie enorme”.
A conclusione della cerimonia abbiamo avvicinato l’assessore regionale ai beni culturali Fabio Granata al quale abbiamo chiesto cosa stia facendo la Regione per reinserire Gela negli itinerari turistici dove purtroppo non figura. “Noi organizziamo il sistema della cultura – ci ha risposto Granata – e questo in sé crea precondizioni per essere inserita in itinerari turistici. Poi bisogna che si lavori insieme al Comune, alla Provincia, all’assessorato al turismo e in questi anni la collaborazione c’è stata. Io credo che nel giro di due tre anni Gela tornerà ad essere alla grande un punto di riferimento del grande turismo culturale internazionale”.
A conclusione degli interventi l’assessore regionale ai beni culturali ha tagliato il nastro dalla porticina di servizio di sud est dalla quale si accede ai locali dove si espone il vasellame oggetto di studio. Un vasto repertorio e vetrine che sono state visitate ed hanno avuto per l’occasione come cicerone il direttore del Museo Dott.ssa Enza Cilia Platamone. All’uscita una sorpresa ha atteso i visitatori: una tavolata ricca di cibarie e pietanze in esposizione realizzate dagli studenti dell’Istituto alberghiero di Gela diretto dal prof. Nuccio Mulè.
Ma sorpresa delle sorprese, nel praticello antistante il Museo ci si poteva ristorare presso un buffet ricco di pietanze classiche: sfoglie, arancini, pizzette, impanate sempre preparati dai ragazzi dell’alberghiero.


Autore : Nello Lombardo

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