Corriere di Gela | Torna in libreria anche Salvatore Italiano con un testo su Pio XII, il papa silenzioso

Torna in libreria anche Salvatore Italiano con un testo su Pio XII, il papa silenzioso

Approda nelle librerie di Gela la seconda fatica letteraria di Salvatore Italiano, Pio XII: Un magistero di silenzi. Dopo avere viaggiato nelle storie di personaggi e militanti della sinistra locale con il libro-intervista Scelte di vita e impegno politico, questa volta l’autore gelese cambia completamente itinerario e si cimenta in uno dei temi più controversi e dibattuti della storia contemporanea: il rapporto tra chiesa cattolica e nazismo, ovverosia tra il discusso Papa Pio XII e il flagello Hitler. Vi fu vera complicità? Il libro non dà la risposta, ma offre una panoramica di fatti e circostanze eclatanti: la morte sospetta di Pio XI (il predecessore di quello che verrà dipinto come il pontefice più silenzioso della storia) poco prima di rendere pubblica un’enciclica con la quale prendeva apertamente posizione contro la follia del dittatore tedesco; le dichiarazioni documentate di uomini di chiesa che finiscono con lo sposare il delirio antiebraico di Hitler credendolo uomo della provvidenza nella lotta al pericolo comunista e quelle di un episcopato tedesco che arrivò addirittura a vedere nel genocidio razzista la giusta e ineluttabile vendetta di Dio per l’uccisione di Gesù Cristo; l’altra faccia della chiesa cattolica, con prelati di varie nazioni che invece si adoperano a loro rischio ed isolatamente per limitare lo sterminio di un popolo che la Bibbia presenta come “tesoro particolare tra le nazioni, pupilla degli occhi di Dio”. Sotto la lente di Salvatore Italiano passano in rassegna anche le campagne di conversione (al cattolicesimo) forzate dai nazisti nell’ortodossa Croazia, le possibili responsabilità della Santa Sede nel fornire una copertura alla fuga di gerarchi criminali in Sud America e sull’esistenza di un servizio organizzato di spionaggio vaticano.

Sullo sfondo dell’olocausto più atroce mai consumato, si stagliano una constatazione e due domande inquietanti: di certo Pio XII non condannò mai pubblicamente lo sterminio ebraico. Il Vaticano ha davvero scelto il male minore nel mantenersi cautamente taciturno? E come sarebbero andate le cose se invece Pio XII, facendo sue le intenzioni del predecessore, avesse dato seguito ad un atteggiamento di rottura?

Supportato da una vasta bibliografia, quello di Salvatore Italiano non è uno di quei libri che si inseriscono nel filone revisionista, tanto in voga oggi. “Nel momento in cui il dibattito sul pontificato di Pio XII è tornato di grande attualità – chiarisce l’autore – volevo semplicemente dare il mio contributo, riportando fatti, cifre, dichiarazioni, ma anche silenzi ed omissioni, imbarazzi e contraddizioni, di un rapporto, quello fra chiesa cattolica e nazismo, mai vissuto alla luce del sole. Difficile che un giorno si arrivi ad un giudizio definitivo su una pagina di storia così controversa e intrecciata di ambiguità. Intanto possiamo riflettere su quanto emerso sinora. Ed è questo lo scopo del mio libro”.

Autore : Roberto Gerbino

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