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Corriere di Gela | L’arte dell’essere donna nell’architettura
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notizia del 11/11/2012 messa in rete alle 00:08:39

L’arte dell’essere donna nell’architettura

E’ stato conferito martedì 16 ottobre all’architetto siciliano Maria Giuseppina Grasso Cannizzo(nella foto) il «Premio Medaglia d’Oro alla Carriera», da parte della Triennale di Milano che ogni anno promuove le migliori opere architettoniche realizzate da talenti del nostro Paese. A contendersi l’ambito ricopmnoscimento, cinquanta opere italiane create negli ultimi due anni. Oltre alla Grasso Cannizzo, sono stati premiati dalla giuria, presieduta dal noto imprenditore Ennio Brion, altri due pilastri dell’architettura, Vittorio Gregotti e Gae Aulenti, deceduta pochi giorni dopo la cerimonia. Entrambi hanno scritto più di un capitolo nella storia dell’architettura, Gregotti con il Progetto Bicocca a Milano, che ha offerto un paradigma di recupero di aree urbane dimesse, e Aulenti, grazie ad opere d’eccezione come il Museo D’Orsay a Parigi.

Maria Giuseppina Grasso Cannizzo è colei che ha disegnato case vacanze, torri e caffè, in armonia con il paesaggio siciliano. La sua è un’architettura che si impone con la forza delle idee, senza finzione e arroganza, con la modestia di chi sa lavorare. Architetto ragusano per parte di padre, torinese per parte di madre, apolide e cittadina del mondo, rappresenta il progettista di talento, professionalmente integro e aperto al mondo contemporaneo. La sua concezione di restauro-riciclo, il suo stile essenziale, la capacità di trasformazione degli spazi hanno fatto di lei una delle figure di riferimento dell’architettura italiana nel mondo. Laureata in Architettura a La Sapienza di Roma nel 1974, con una tesi in Restauro, inerente al progetto di un Museo archeologico sotterraneo nel centro storico di Terracina, la Grasso Cannizzo ha una storia fatta di partenze e ritorni. Nel 1980 si trasferisce a Torino, dove inizia a collaborare con Fiat Engineering per i progetti di ricostruzione dei centri storici della Basilicata. Nel 1986 torna in Sicilia. Nel 2003 viene segnalata per il MiesvanderRohe Award e per il premio Medaglia d’Oro per l’architettura italiana.

Nel 2006 riceve una Menzione d’onore per l’EuropeanPlaster Award. Nel 2008 partecipa alla IX Mostra internazionale Biennale di Venezia. Vince, inoltre, uno dei prestigiosi Riba Award Eu del Royal Institute of British Architects per la realizzazione di una casa a Noto, progetto inserito nella shortlist (20 progetti selezionati su 770 studi di architettura partecipanti ai premi) per lo Stiling Prize 2012. Un anno speciale, il 2012 per una donna considerata il più bravo architetto operante nella nostra isola, conosciuta nel mondo per la sua estrosità e il carattere fortissimo che non scende a compromessi. Per la Grasso Cannizzo «l’architettura è un processo in divenire, perché quando ci si applica ad un progetto, non si deve inventare una forma dal nulla, ma definire un processo complicato, in cui si devono considerare i desideri, i sogni, le norme. Solo dopo aver organizzato questa enorme mole di considerazione, possiamo fissare gli obiettivi e iniziare a lavorare».

Una grande donna che si è affermata in un campo da sempre ritenuto maschile. Una donna, appassionata d’arte, modello da seguire per molti giovani artisti, orgoglio per una terra, la nostra, ricca di storia, di bellezze naturali, ma anche di talenti. E Maria Giuseppina Grasso Cannizzo è un talento autentico, capace di tradurre in linguaggio architettonico la forza della natura.

Sull’importante riconoscimento alla Grasso Cannizzo si è pronunciato l’ar-chitetto gelese Emanuele Tuccio.

«Sono particolarmente felice per l’assegnazione di questo prestigioso premio a una professionista cui sono legato per stima ed amicizia. Questo premio – ha affermato Tuccio – pone all’attenzione nazionale ed internazionale anche la produzione architettonica in Sicilia che annovera diversi esponenti di rilievo. Mi auguro che questo riconoscimento ad un architetto siciliano, che opera in Sicilia tra tante difficoltà, contribuisca ad alimentare una richiesta di qualità nella produzione edilizia, sia pubblica che privata, di cui Giuseppina Grasso Cannizzo è una delle migliori interpreti».


Autore : Alice Palumbo

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