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Corriere di Gela | Silvana Grasso e il piacere masochista di sentirsi mettere a nudo
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notizia del 05/04/2009 messa in rete alle 00:50:46
Silvana Grasso e il piacere masochista di sentirsi mettere a nudo

– Silvana Grasso cosa si prova quando si diventa “materia” di studio per accademici e studiosi molto accreditati,oltre la lettura dei lettori comuni dei suoi romanzi, dei suoi articoli?
«Ho provato il masochistico piacere di vedermi passata al setaccio – quasi un esame autoptico – cosa, del resto, che faccio da sola a ogni prova letteraria e, da un anno, ad ogni prova teatrale,con la mia fortunatissima pieceManca solo la domenica”, già rappresentata in Italia Francia e da settembre a Madrid .La Castiglione, eccellente linguista, di grande formazione filologica, ha avuto il merito di essere stata prima in Sicilia a sottopporsi a una simile fatica. I miei romanzi sono molto impegnativi, proprio come sono impegnativa io, come persona che vive oltre che come persona che scrive. Già dieci anni fa uscì in Scozia, in inglese, una monografia sulla mia opera narrativa, e decine di tesi di Laurea, qualcuna anche nella nostra provincia, hanno confermato, poi, quella che per me è stata da sempre una certezza di vita ed etica. Il merito, se c’è, prima o poi viene riconosciuto. La stampella della raccomandazione si rompe, è solo questione di tempo! Il merito, invece, ha gambe d’acciaio, non s’azzoppano mai».
– Nella critica della professoressa Marina Castiglione lei si ritrova? Ne condivide le riflessioni?
«Il lavoro della Castiglione, che più giusto sarebbe chiamare “capolavoro” per genialità novità di intuizione e speculazione, è, in analogia col Mito, quell’Argo dai cento occhi che non dorme mai, vigilia sempre e a cui nulla sfugge. L’analisi della sua critica è sempre sostenuta da un grandissimo rigore di studi, ma “corretta” da grande passione letteraria che dà al testo ali e anima. Questo rende straordinaria la monografia, cioè proprio la sinossi e dell’oggetto e del soggetto, la copula di ratio e pathos. Mi rende veramente felice il fatto che, come prima tappa di presentazione, si sia scelto il Liceo classico di Gela, si siano scelti quegli amatissimi alunni che non hanno probabilmente mai saputo d’avere una scrittrice come prof».
– Sento una nota d’ amarezza in questo o no?
«Nota d’evidenza, piuttosto! E’ stata ed è evidente storia di quotidiana paesanotta grettezza aprire le porte ai forestieri, stendere tappeti purpurei – magari comprati al mercato – e occultare i “residenti”. Anche se nel mio caso non c’è residenza, l’Arte – non è retorica – è del mondo, di chi se ne sa godere, di chi ha una maternità vocazionale anche se non artistica! Che io sia tradotta e rappresentata in molti paesi del mondo testimonia che le geografie valgono per i mediocri non per le eccellenze. Il libro ha una veste editoriale – Salvatore Sciascia Editore – che rende ancor più preziosa e culturalmente lungimirante l’opera. Solo pochi grandi autori hanno avuto il privilegio d’essere editati da una casa editrice che, per serietà d’impegno, vocazione all’hypos, eccellenza di Catalogo, è tra le poche presenze, sicuramente onorate, di cui la Provincia nissena può farsi vanto, in Italia e all’ estero ,senza timore d’essere smentita».


Autore : Rocco Cerro

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