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notizia del 31/10/2008 messa in rete alle 23:42:59
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Emanuele Giammusso, attore per passione
E’ stato uno dei protagonisti più amati dell’estate gelese 2008. Ha esordito come attore teatrale all’età di 15 anni ed è specializzato nel “far ridere la gente” grazie alle sue esilaranti interpretazioni. Parliamo del gelese Emanuele Giammusso (nella foto), componente della locale compagnia teatrale “L’Antidoto” per la quale quest’estate è stato impegnato nella messa in scena di ben 135 spettacoli in tutta la Sicilia sino alle isole Eolie. Nato a Gela 45 anni fa, Giammusso iniziò a recitare grazie ad alcuni amici del “Gruppo Teatro Eureka” che lo coinvolsero nella messa in scena della commedia “Capitanu Seriu” di Martoglio affidandogli l’inedito ruolo di un professore 70enne al Teatro Comunale Eschilo di Gela. Da quel memorabile 1978 sono trascorsi trent’anni durante i quali Emanuele Giammusso non ha mai smesso di fare teatro anzi è maturato come uomo e come artista vivendo fino in fondo tutte le esperienze che la vita ha avuto in serbo per lui. Esperienze talvolta drammatiche come il tumore che nel 2002 minacciò la sua gioia di vivere provocandogli l’esportazione di un rene. Miracolosamente guarito, Emanuele Giammusso festeggia oggi i suoi primi trent’anni di carriera teatrale con il premio come miglior attore non protagonista che gli è stato conferito quest’estate ad Acate, nell’ambito della settima rassegna teatrale alla corte dei Principi Biscari, per la scrupolosa professionalità e la capacità, in un inconsueto ruolo al femminile, di coinvolgere e divertire il pubblico. “Ho svolto diversi ruoli nel corso di questi anni – ha detto Giammusso – e ho sempre cercato di dare il massimo per il mio pubblico”. Due terzi di questa bella carriera li deve alla compagnia L’Antidoto che ha collezionato importanti premi tra i quali quello “deciso dal pubblico” che l’ha riconosciuta migliore compagnia sempre in occasione della rassegna teatrale dei Biscari ad Acate. “La fortuna con la F maiuscola”, “Poveri ma felici”, “Sogno di una notte di mezza sbornia” e “Non lo faccio più” sono i lavori a Giammusso più cari insieme con l’emozionante interpretazione di Eschilo presso l’omonimo liceo classico di Gela in occasione di un premio intitolato al grande tragediografo greco. Si è messo alla prova anche davanti alle telecamere partecipando alle docu-fiction “Vita di San Rocco, il pellegrino di Dio”e “Vita di San Corrado Confalonieri” per la regia di Gianni Virgadaula che gli ha inoltre affidato il singolare ruolo dello storpio Balduin nel lungometraggio horror dal titolo “Lemuri, il bacio di Lilith”; un ruolo che gli ha offerto l’opportunità di esprimersi anche come attore per il cinema. Tra le tante soddisfazioni di trent’anni di impegno e divertimento, l’attore de “L’Antidoto” annovera soprattutto la conoscenza di alcuni grandi del teatro e del cinema italiani come Michele Placido, Anna Mazzamauro, Lina Sastri, ecc.
Tutti i successi della sua vita da attore e da uomo Emanuele Giammusso li dedica però alla moglie Gabriella Piccione e ai figli Raimondo e Gabriele che hanno condiviso con lui momenti belli e brutti rappresentando sempre la fonte da cui attingere nuova carica.
Emanuele Giammusso si ritiene soddisfatto di quanto fatto sin’ora e se gli si chiede quali siano i suoi progetti futuri risponde semplicemente dicendo che continuerà a fare teatro (e perché no anche cinema) con la dedizione e l’entusiasmo di quel lontano 1978 quando apparve per la prima volta sul palcoscenico del teatro Eschilo.
Autore : Anastasia Virgadaula
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