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Corriere di Gela | Terra riemersa, il romanzo in cui si specchia lo scrittore togato Carmelo Asaro
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notizia del 03/12/2013 messa in rete alle 23:05:58

Terra riemersa, il romanzo in cui si specchia lo scrittore togato Carmelo Asaro

Terra riemersa, l’ultima fatica letteraria del giudice-scrittore Carmelo Asaro, è stata presentata sabato scorso, al liceo classico Eschilo. A commentare i contenuti del romanzo, oltre all’autore, sono stati il dirigente scolastico Gioacchino Pellitteri, il procuratore della Repubblica Lucia Lotti e lo scrittore Domenico Seminerio.

All’incontro ha partecipato un folto pubblico, tra cui molti ex colleghi e molti ex alunni di Carmelo Asaro, che hanno ricordato i tempi in cui l’autore era insegnante greco e latino allo stesso Eschilo. Lo scrittore, che oggi è giudice della Corte d’Appello del tribunale di Roma, è al suo secondo romanzo, avendo esordito con Taglio Orizzontale pubblicato nel 2009, del resto nessuna meraviglia se il giudice abbia deciso di dare sfogo ai suoi momenti creativi, come del resto altri magistrati che scrivono romanzi e che ci riportano ai nomi noti come Carofiglio o De Cataldo. Terra riemersa è la storia quasi autobiografica di Vittorio, docente universitario di origine siciliana che, trasferitosi a Roma dopo la laurea, non è voluto ritornare nella sua terra natia Cardillo, di cui tenta di rimuovere, senza riuscirci, luoghi e personaggi conosciuti durante la sua giovinezza.

Ma il passato è sempre pronto a riemergere e varie immagini di donna si sovrappongono nella mente del protagonista e che rivede in ogni figura femminile incontrata, anche nelle statue di terracotta presenti al museo archeologico di Gela.

«Vittorio – ha detto Domenico Seminerio – rivive a Cardillo le stesse emozioni del suo passato, rivede gli stessi luoghi, gli stessi personaggi e una sua vecchia fiamma a cui ha voluto molto bene, facendo una netta distinzione catulliana con l’altro sentimento che è l’amore, frutto di passione. Il romanzo è scorrevole, ha una trama avvincente e un linguaggio sobrio e mai banale che presenta tutti i registri. Ogni personaggio e ogni situazione ha una sua lingua, dall’italiano aulico del professore universitario, al dialetto sciatto della cameriera. Un sistema linguistico complesso, frutto della stratificazione di popoli che si sono succeduti nella nostra isola».

Contrariamente al protagonista Vittorio, lo scrittore che ha lasciato la sua isola per intraprendere la carriera giuridica, ritorna spesso e volentieri nella sua terra natia, un luogo che gli ha dato tante emozioni e di cui conserva vive le immagini e i vari momenti trascorsi. Del resto i personaggi, la lingua e i sentimenti presenti nei suoi romanzi trovano ispirazione da questi luoghi.

«Il romanzo – ha asserito la Lotti – è una contaminazione tra luoghi, tempo e situazione. L’autore è stato aperto a diverse esperienze, vivere in luoghi diversi è stato per lui molto stimolante. La fuga spesso è dovuta all’incapacità di vivere la fascinazione della propria terra, e il bisogno di andare è dettato da una necessità di vita, anche se Vittorio rimane in crisi perenne che lo porta a ritornare».

L’immersione nella terra natale scatenano in Vittorio un turbinio di emozioni e di ricordi, un’esplosione mentale di volti, parole e stati d’animo, e tutto ciò conduce il lettore in una sorta di ricerca interiore.

«Questo romanzo – ha riferito Asaro – nasce dal piacere di scrivere, da una verifica di ciò che siamo, di ciò che eravamo e di ciò che vorremmo essere. Il protagonista rifiuta un passato che non è stato ancora metabolizzato e procura in lui una crisi perenne. Io mi riconosco in alcuni aspetti di Vittorio, nelle emozioni che lui prova quando rivede il suo luogo di origine, ma il protagonista, rispetto a me preferisce vivere più vite virtuali, che vivere nella concretezza, per questo rifiuta inizialmente di ritornare a Cardillo. Rifiuta di vivere una situazione che lo portino dinnanzi alla verità».

L’autore ha sottolineato che, contrariamente al Terra riemersa, il suo romanzo di esordio, Taglio orizzontale, è stato determinato dal grande bisogno di scrivere, e il protagonista, Lorenzo, un magistrato che a cinquant’anni sente il bisogno di avviare un’indagine interiore e giudiziaria, è molto più vicino a lui di quanto lo sia Vittorio, che rilutta ogni forma di investigazione su se stessi.

Carmelo Asaro ha pubblicato nel 2012 un saggio Intitolato Ingegneria della conoscenza giuridica applicata al diritto penale, frutto del suo lavoro di ricerca sui sistemi informatici applicati al diritto, di cui è grande esperto.


Autore : Filippa Antinoro

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