notizia del 12/02/2011 messa in rete alle 23:02:13
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La Gelmini contro Scienze della Comunicazione. Indignati gli studenti dell’ex Polo didattico di Gela
Dura presa di posizione da parte degli studenti di Scienze della comunicazione di tutta Italia, esterrefatti per le affermazioni offensive e contraddittorie del Ministro dell’università. Nel corso di una puntata del programma Ballarò, Maria Stella Gelmini si è scagliata contro i corsi di laurea inutili, primo nella lista quello in Scienze della Comunicazione. “Gli studenti che frequentano comunicazione studiano solo amenità, e con questi studi – afferma la Gelmini – non troveranno mai un lavoro”.
Alla luce di queste affermazioni una studentessa già laureata in comunicazione, pubblica sul social network Facebook la sua idea.
“Il mio corso di laurea è stato autorizzato dal Ministero, di conseguenza – asserisce Simona Melani – questa si chiama truffa da parte dello Stato. La studentessa con tono ironico, chiede esplicitamente un risarcimento danni per la laurea a parer del Ministro, inutile. La giovane già laureata ha fatto un po’ di conti. Considerando tutte le spese sostenute durante il suo percorso universitario, ha stabilito l’eventuale rimborso da parte dello Stato.
Fra spese di varia natura, danni morali e fisici, la Melani chiede circa ventimila euro di risarcimento danni, per l’annullamento della sua laurea. In una società in cui la comunicazione gioca un ruolo così importante, questi laureati dovrebbero in teoria trovare la giusta collocazione. La realtà è ben diversa. I dati parlano chiaro, chi vive nell’arretrato sud sa bene che le difficoltà aumentano di gran lunga.
I precari sono purtroppo i maggiori protagonisti- vittime di una società che è mutata probabilmente in peggio. Vivono l’incertezza del futuro e ancor più un presente del tutto barcollante. Se la realtà è questa in fin dei conti, se un brillante laureato dopo anni e anni di studio, si lancia dal quinto piano per la frustrazione d’essere l’ennesima vittima del governo dei tagli, non c’è da meravigliarsi.
Ma se Scienze della comunicazione è un corso di laurea inutile, come mai alcune università private chiedono la modica cifra di trentamila euro per un master in comunicazione? Una cifra del genere avvalora questo inutile corso di laurea? Il governo dei tagli, eliminando un po’ di qua e un po’ di la mette all’ultimo posto il futuro dei giovani, dell’università e della ricerca. Meglio investire sulle opere che possono fruttare?
Da Bruno Vespa al Ministro Gelmini il copione rimane sempre lo stesso: “Scienze della comunicazione? Corso inutile, puntate su una bella laurea in Giurisprudenza”!
Con una laurea in giurisprudenza il lavoro è garantito? Analizzando i tassi di disoccupazione la risposta è chiara.
Anche gli studenti di Gela (nella foto durante una lezione di sostegno del prof. Marco Trainito), indignati da affermazioni improduttive e senza senso logico, si sono espressi sulla questione.
“Non condivido assolutamente ciò che è stato detto. Sto per laurearmi – afferma Veronica Cuvato – e non rinuncerei mai alla mia laurea. Mi rifiuto di pensare che esistano corsi di laurea più importanti di altri. E a dirla tutta screditarci in questo modo davanti a tutta Italia, non mi pare giusto”.
“Frequentiamo un corso di laurea della facoltà di Lettere e Filosofia. Per quale motivo comunicazione deve essere considerato di secondo livello? A questo punto – dichiara la laureanda Giosy Corfù – anche Lettere e Filosofia passa irrimediabilmente ad essere una facoltà di secondo livello. Non lo condivido. Il nostro corso di laurea tocca diversi ambiti, dà una preparazione completa”.
“Le dichiarazioni della Gelmini – afferma il dott. Emanuele Antonuzzo, coordinatore dei corsi universitari di Gela – mi sembrano più che altro il modo di comunicare dei politici. Sono concetti fatti. Da alcuni anni- aggiuge Antonuzzo- si fa riferimento a questo corso di laurea tanto per dire qualche sciocchezza. Il nostro sistema universitario era basato su poche facoltà, ma dal 2001 è stato costituito un sistema che ha portato al proliferare di nuovi corsi. Tutte le facoltà umanistiche non hanno grandi sbocchi, dato che il governo afferma che con la cultura non si mangia. Con la crisi dell’insegnamento – ribadisce Antonuzzo – quando lavorerà un laureato in lettere?
La riforma Gelmini non ha risolto proprio niente, anzi tagliando fondi danneggia questi giovani. Noi ne siamo la prova- continua il responsabile del decentramento- dato che ci hanno tagliati fuori, prendendosela con i decentramenti. Un ministro dell’università che fa affermazioni di questo tipo, rasenta l’assurdità. E ora anche il numero chiuso? A che serve? Solo a risparmiare. E i precari – continua Antonuzzo – li buttiamo fuori e li cancelliamo con un colpo di spugna? Le sue affermazioni fanno solo parte di un copione. Forse la Gelmini dimentica che i laureati in Lettere e Filosofia stanno anche peggio di quelli di comunicazione”.
“Siamo laureandi, essere etichettati in questo modo non mi sta bene. Una parte di questi laureati- afferma la studentessa Valentina Amarù- è riuscita a inserirsi nel mercato del lavoro. Noi studiamo tanto quanto gli studenti di giurisprudenza, dato che la Gelmini asserisce che quella è una laurea seria. Anni e anni di sacrifici – aggiunge la studentessa – buttati al vento da stupide dichiarazioni, tutto ciò è inaccettabile”.
Un'altra studentessa indignata da queste provocazioni risponde a tono. “Se non ci sono sbocchi lavorativi – ci dice Alessandra Caci – non credo che la colpa sia da attribuire a questo corso di laurea. Se dopo una laurea finiamo per essere i nuovi disoccupati forse dobbiamo analizzare i problemi di fondo”.
“Dovevano pensarci prima, magari non istituendo il corso – risponde la studentessa Grazia Cascelli – prima di affermare che è inutile. E’ un controsenso assurdo etichettare i laureati in comunicazione come inutili, dato che viviamo in una società in cui la comunicazione è tutto, o quasi. A questo punto – continua la studentessa – se il nostro corso è inutile facciamo una lista di tutti quei corsi che non hanno alcuna utilità e vediamo cosa esce fuori”.
Autore : Martina La Gristina
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I Vostri commenti
Perché, in vece di Scienze della comunicazione, non si istituisce un corso di Scienze agrarie, legandolo all'agricoltura del territorio (carciofo, serre, ecc.)?
Giuseppe Messina
Autore: Giuseppe MESSINA
data: 13/02/2011
Studiate tutti giurisprudenza come il ministro, è la laurea migliore....tutti cercano avvocati. Tutti. E soprattutto parlate per luoghi comuni, i cervelli pensanti e analitici non li vogliono.Il ministro ne è la prova.
Autore: Peppe rog
data: 22/02/2011
Dopo i sacrifici fatti è umiliante essere derisi da un ministro che non ha certo brillato negli studi e che forse è entrata in politica proprio perchè non trovava sbocchi lavorativi con la sua laurea. Inoltre non ha riformato nulla, ha semplicemente tagliato gli investimenti nell'istruzione e nella ricerca per non tagliare i privilegi e le auto blu della politica.
Autore: Inutile laureato
data: 22/02/2011
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