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notizia del 03/04/2005 messa in rete alle 22:56:55
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Collezionismo, che passione!
Oltre cinquemila persone hanno visitato e ammirato, nei giorni scorsi, la mostra di cartoline d’epoca esposte nel salone dell’ex palazzo ducale dal concittadino Franco Pardo (nella foto d’epoca, la sartoria “Taccia”, in via ex Giudicato, ora via Aretusa).
E’ stata la “mostra della nostalgia”, che raccontava quando la nostra città si chiamava Terranova di Sicilia, con tanta gente che non c’é più, i costumi di allora, le usanze, gli abiti, le vie ed altro.
Una vita, un’epoca scomparsa: quella dei nostri nonni, dei nostri antenati impegnati in un fiorente artigianato che non c’é più.
La mostra, che ha suscitato vivo interesse, é stata curata dal Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”.
Interessante anche il settore della mostra riguardante le foto della Settimana Santa e cioé la cultura religiosa del popolo gelese, rito di meditazione collettiva sul Mistero della passione di Gesù, culminato con la crocifissione. Il Cristo che viene esposto in piazza Calvario ha subito dolorose vicende. E’ stato danneggiato da vari incendi: l’ultimo quand’era vicario foraneo mons. Federico. Il Cristo gelese rimase bruciacchiato nel volto, ma venne sapientemente restaurato ed esposto in chiesa ai fedeli preoccupati.
Quand’ero ragazzino ed era parroco della Chiesa Madre mons. Capici, il Cristo che veniva crocifisso al Calvario aveva internamente un congegno ad orologeria, che scattava alle 15,30. A quell’ora Gesù reclinava il capo in avanti, sul lato sinistro, e dava l’effetto ottico della morte. La gente commossa pregava, tante donne scoppiavano in lacrime.
Autore : Gino Alabiso
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