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notizia del 15/05/2006 messa in rete alle 22:50:33
Conferenza di Alabiso al Rotary su Vitaliano Brancati
A cura del Rotary Club di Gela, il giornalista Gino Alabiso introdotto dal presidente Biagio Parisi, ha tenuto una conversazione all’hotel Sileno sulla vita e l’opera dello scrittore Vitaliano Brancati.
Brancati – ha esordito Alabiso – fu uno dei più vivaci scrittori siciliani, scrisse numerosi libri ricchi d’interesse sul costume contemporaneo. Fu un indagatore della società borghese del meridione d’Italia, con le sue abitudini, la sua debolezza morale, i suoi desideri d’evasione del ritmo quotidiano, la sua sensualità irrequieta.
La sua prosa – ha continuato Alabiso – é fine, ricca di un sorriso beffardo, amara la sua satira al “gallismo” italiano.
Brancati nacque nel 1907 a Pachino (Sr), ma trascorse buona parte della sua vita a Catania, dove il padre era funzionario di prefettura. A Catania si laureò in lettere e insegnò, dopo aver superato un concorso statale, in diversi istituti scolastici.
Collaborò con vari quotidiani e numerose riviste letterarie, scrisse alcuni soggetti cinematografici e molte sceneggiature di film.
La sua notorietà é legata a tre romanzi: “Don Giovanni in Sicilia”, “Il bell’Antonio” e “Paolo il caldo”. Il punto in cui fa leva la sua arte e la sua originalità è la satira al cosiddetto “gallismo”, diventato di moda con Brancati, una satira che piacque subito a un vasto pubblico.
Nei suoi romanzi, infatti, non si nota la Sicilia aspra del Verga, né quella storica di Lampedusa e De Roberto, neanche quella drammatica e fosca di Pirandello. I personaggi brancatiani gesticolano, sono verbosi, abbastanza allegri e maestri dell’arte amatoria.
Nel 1946 Brancati sposò a Catania l’attrice triestina Anna Proclemer, dalla quale ebbe la figlia Antonia. Lo scrittore morì a seguito di una operazione chirurgica, il 23 settembre del 1954. Aveva solo 47 anni.
Brancati fu uno scrittore precoce e fin dai primi scritti rivelò un ingegno che lo pose in primo piano fra gli scrittori della sua età, rivelando subito un affilato senso di humor. Fu veramente uno scrittore di razza e portò nei suoi libri una critica di costume e uno stile diverso dagli altri scrittori meridionali.
Autore : Rosa Maganuco
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