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Corriere di Gela | Don Luigi Sturzo raccontato per Cunta.13 da Michele Pennisi e Salvatore Parlagreco
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notizia del 19/04/2013 messa in rete alle 22:39:22

Don Luigi Sturzo raccontato per Cunta.13 da Michele Pennisi e Salvatore Parlagreco

Sarà una serata dedicata a don Luigi Sturzo, sacerdote e uomo politico al servizio della democrazia e del liberalismo, la serata di giovedì 18 aprile, organizzata dall’associazione culturale Daterreinmezzoalmare presso il Tropicomed. La conferenza intitolata Luigi Sturzo,vita morte e …miracoli, costituisce il quinto appuntamento inserito nella programmazione della rassegna Cunta .13.

A relazionare sarà il vescovo di Piazza Armerina, già nominato Arcivescovo della diocesi di Morreale, mons. Michele Pennisi.

Il sessantaseinne Pennisi, da vescovo della città dei mosaici si è opposto di celebrare nella cattedrale i funerali del boss gelese Daniele Emanuello, ed è per tale motivo che ricevette un volantino in cui erano contenute parecchie minacce di morte. Il prelato dal 2008 vive sotto scorta, anche perché ha la sua promozione all’assegnazione dei beni confiscati alla mafia a ex detenuti pentiti ha sempre dato fastidio alla cosca gelese. Laureato in Teologia, attualmente è presidente della Associazione Bibliotecari Ecclesiastici Italiani (Abei) e membro del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Nella Conferenza Episcopale Italiana è membro della Commissione episcopale per l’educa-zione cattolica, scuola e università, mentre nella Conferenza Episcopale Siciliana è delegato per la Dottrina della Fede e della Catachesi. È presidente della causa di canonizzazione di Sturzo a cui ha dedicato numerosi articoli e interventi sulla rivista dello Studio teologico san Paolo di Catania e su riviste nazionali, oltre ad aver pubblicato il volume Fede e impegno politico in Sturzo.

«L’arcivescovo Michele Pennisi – ha detto Carmelo Scicolone, presidente dell’associazione – è uno dei massimi esperti di don Luigi Sturzo. Lo scopo dei nostri incontri è anche portare a conoscenza personaggi che hanno fatto e fanno la storia del nostro Paese. Non tutti sanno che don Luigi Sturzo, oltre che uomo di religione, è stato un uomo di politica, una politica impregnata di etica e moralità. Un connubio a cui è difficile credere, in un momento in cui il termine politica ha assunto solo una connotazione negativa». Il processo di beatificazione del sacerdote di Caltagirone è stato avviato nel 2002 dal Cardinale Camillo Ruini, vicario di Giovanni Paolo II per la diocesi di Roma, che ha definito don Luigi Sturzo apostolo della politica che “si è battuto sempre per la moralizzazione della vita pubblica”. Nell'esercizio del suo sacerdozio Don Luigi Sturzo, constatando la grande miseria del popolo decise di portare Dio nella politica, mostrandosi precocemente favorevole, ancora degli anni del non expedit pontificio, all'organizzazione politica indipendente dei cattolici italiani e al loro inserimento nella vita civile e politica dello Stato. Le caratteristiche del sacerdote calatino sono, oltre a una continua unione con Dio, il profondo senso della giustizia e il grande amore per i poveri. Meridionalista ha sostenuto la necessità del decentramento amministrativo e delle autonomie regionali. Nel 1919 fonda il Partito Popolare Italiano, di cui sarà segretario, portandolo a notevoli e importanti successi, tanto che lo stesso Giovanni Giolitti non riuscirà a capacitarsi del fatto che un piccolo prete, da un piccolo ufficio vicino a Montecitorio, riuscisse a guidare un gruppo così compatto di deputati. Durante il suo lungo esilio, prima in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, determinato dalla dittatura fascista, mediante scritti e pubblicazioni prosegue la lotta antifascista e grazie a lui la parola totalitarismo è entrata nel vocabolario comune.

Mons. Pennisi recentemente ha sottolineato il fatto che la politica abbia perso credibilità a causa delle molteplici forme di egoismo, e ha ravvisato l’urgenza e il bisogno di un’etica che sia la base e il motore dell’azione politica. Pennisi ha definito don Luigi Sturzo un uomo che ha fondato la sua prassi sulla giustizia, sulla tolleranza, sul sacrificio, sulla carità intesa come massima espressione di rispetto verso il prossimo. A curare la postfazione dell’incontro sarà lo scrittore e giornalista gelese Salvatore Parlagreco. Parlagreco, ex docente di lingue, corrispondente da Gela de L’Ora, Giornale di Sicilia, poi redattore al Diario e poi di nuovo al Giornale di Sicilia, ma come redattore. E’ stato inviato in Libano.

Per oltre un ventennio Salvatore Parlagreco è stato direttore del Servizio stampa e comunicazione della Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana e della pubblicazione istituzionale Cronache Parlamentari Siciliane. E’ stato anche direttore della Fondazione Federico II, dirigendo per essa la rivista Euromediterraneo, da lui fondata.

Ha trovato il tempo anche per scrivere molti libri, da uno dei quali L’uomo di vetro, è stato tratto l’omonimo film, premiato al Festival di Taormina e di cui è stato co-sceneggiatore. Nel 2006 ha fondato e dirige tuttora il quotidiano online siciliainformazioni.com, pubblicato anche in lingua inglese e spagnola, diventando negli ultimi anni tra i più seguiti portali d'informazione in Italia.

Significativa anche la sua esperienza politica. Vice-sindaco di Gela negli anni 70 (sindaco Clementino) e negli anni ‘90 (sindaco Franco Gallo), quando già da decenni aveva abbandonato la politica. Nel bel mezzo di queste due esperienze, quella di segretario provinciale del Psi a Palermo, carica dalla quale si dimise, destando scalpore, perchè l’establishment di allora dei socialisti palermitani lo contrastava nella sua azione moralizzatrice del partito.


Autore : Filippa Antinoro

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