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notizia del 04/06/2012 messa in rete alle 22:23:32
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«Un incontro straordinario che passa per l’immortale oceano dell’Anima»
– Moltissimi laureandi hanno lavorato, come tesi di laurea, alle sue opere e docenti universitari hanno “vivisezionato” con grande interesse ora la sua scrittura ora i suoi personaggi. Nel mosaico di tanti studi sulla sua opera narrativa come si colloca la tunisina Wided Romdhani con la sua tesi di master sul suo romanzo Disìo?
«Wided è entrata nella mia vita in punta di piedi, con quella leggerezza, impensabile per noi siciliani. La sua prima email diceva “sono una masterina”, alludendo al suo master. Quando ho letto che avrebbe dovuto comporre una vasta e complessa tesi su Disìo, il primo impulso è stato quello di suggerirle per affetto “lascia perdere”! Disìo è romanzo complesso, come tutti i miei, non solo linguisticamente, ma emotivamente. I personaggi si compongono e scompongono in un riflesso di specchi interiori, accecanti anche per me, immaginarsi per una ragazza musulmana, con il velo. Ma la lettura ripetuta della lettera rimandava ad una creatura straordinaria, di sensibilità forte, di grande empatia. Le ho quindi detto che si poteva fare. Io, in realtà, non ho fatto nulla, tranne che leggere la tesi mentre le pagine, le note, le suggestioni si moltiplicavano, si centuplicavano, come un embrione che diventata feto poi bambino. Nulla tranne che restarne incantata. La tesi – ho appena finito di leggerla – è un capolavoro di intuizione, di intelligenza, di scrittura».
– Silvana Grasso, lei non va quasi mai alle discussioni delle tesi che la riguardano, nemmeno in Sicilia. E' vero che questa volta andrà in Tunisia per assistere alla discussione del master, il 23 giugno?
«Sì, spero di sì. E' l'incontro tra due donne solo nell'apparenza diverse, lei con velo, io senza, lei scura, io rossa, nate in continenti diversi, ma simili nella sensibilità, nell'amore per l’Arte; valori, questi, che non hanno confini territoriali, non hanno mappe di catasto, ma solo il magico catasto dell'Anima. Wided, come ho detto prima, è entrata in punta di piedi, e ancora dopo più di un anno resta in punta di piedi, elegante, umile nella sua grandezza, anche se ora mi chiama “mia Musa!”».
– Un grande incontro, dunque, tra due magnifiche culture mediterranee.
«Un incontro straordinario tra un'unica cultura che non passa per un mare, pur magnifico, il Mediterraneo, ma passa per un più grande e immortale oceano, che è l’Anima».
– Si nota commozione nelle sue parole.
«Sì, mi commuove in questo momento pensare a mio padre, vigile urbano, reduce di Russia, costretto ad un fucile che nessuno gli aveva in-segnato a usare, disperso sulle nevi del Don, prigioniero per 5 anni! Mi commuove pensare a lui che aveva fatto la seconda elementare, ma, imbrogliando un po’, diceva d’aver fatto la quarta elementare, come se fosse stata l’università! Mi commuove pensare che Silvana, nata in un paesino sputato dalle lave dell'Etna, Silvana con la sua inquieta appassionata scrittura gira il mondo senza aerei né prenotazioni. Solo in forza di un talento».
Autore : Rocco Cerro
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