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Corriere di Gela | Simona Malandrino, 24 anni, chitarrista con laurea in musica elettronica
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notizia del 30/11/2012 messa in rete alle 22:00:33

Simona Malandrino, 24 anni, chitarrista con laurea in musica elettronica

Capelli lisci e rigorosamente sciolti che le finiscono sul viso ad ogni nuovo accordo, occhi di una bellezza particolare che rivelano ciò che lei stessa non riesce a trasmettere con le parole: l’amore per la musica, il bisogno di fare musica che la pervade anche solo quando ascolta i Queen, i Pink Floyd o gli Skunkanansie. Simona Malandrino (nella foto) ha 24 anni ed è una talentuosa chitarrista. Tante esperienze alle spalle e importanti progetti per un futuro che sogna sin da bambina. I suoi generi musicali spaziano dal rock, al pop, all’elettronica/sperimentale fino al blues. Comincia lo studio della chitarra in una prima fase da autodidatta e nel 2011 si laurea in musica elettronica presso l’istituto Bellini di Catania con il massimo dei voti.

– Simona, come e quando è iniziato il tuo percorso musicale?

«Ho cominciato all’età di 14 anni. Mia mamma preferiva che suonassi il pianoforte, ma io di nascosto cercavo di imparare quante più cose possibili riguardo la chitarra. Ho cominciato da sola, ascoltavo per ore intere le cassette dei migliori gruppi musicali di sempre e staccavo, riportavo indietro, ascoltavo ed eseguivo, e ancora staccavo, riportavo indietro, ascoltavo ed eseguivo. Poi decisi di uscire allo scoperto e per un Natale mi regalai la mia prima chitarra. Questa non potevo di certo nasconderla e così mia madre capì che avevo già scelto la mia strada».

– Quando hai cominciato a suonare dal vivo? Qual è stata la tua prima band?

«Il primo live fu nel piazzale suor Teresa Valsè, una band occasionale, di quelle che si creano tra compagni di scuola. La mia prima band invece si chiamava Le Iene. Indossavamo dei vestiti particolari, ci divertivamo un mondo e avevamo sedici anni a testa. Suonavamo fino a tardi, rientravamo alle quattro del mattino pur sapendo che la scuola ci attendeva, come ogni giorno».

– Attualmente sei legata a qualche gruppo gelese?

«No. Da quest’anno collaboro con il “Rec-Studio” di San Cataldo per l’uscita del disco Del mio tempo, con la partecipazione canora di Giovanna D’Angi, che partecipò al Sanremo del 2005. Sono in tour con il chitarrista Andrea Braido e il sassofonista Orazio Maugeri per il “Del mio tempo Tour”, che mi vede impegnata in diverse piazze italiane».

– Hai un bagaglio di esperienze davvero ricco e sembra che le occasioni lavorative non ti manchino. Qual è il tuo obiettivo?

«Voglio che la mia più grande passione diventi il mio lavoro. Voglio suonare fino a quando ce ne sarà l’occasione e non voglio fare niente che sia diverso dalla musica».

– Ma quanto è difficile da raggiungere questo traguardo?

«Moltissimo. Il mondo della musica è difficile e spietato. C’è molta concorrenza, molto talento, ma anche a volte poca umiltà e poca voglia di imparare. Si vuole arrivare ad avere tutto e subito, ma la musica necessita di tempo, pazienza e sacrifici. Imparare il mestiere da autodidatta è senza dubbio gratificante perché nessuno ti impone di studiare, ascoltare e mettere in pratica ciò che hai appreso, ma è il tuo istinto, la tua fame di sapere che ti spinge ad andare sempre oltre, a non fermarti alle nozioni basilari, a volere pretendere sempre di più. Si contano le presenze sul campo perché non basta avere qualifiche, lauree, diplomi. Bisogna suonare, suonare, suonare. Per esperienza posso dire che in uno studio di registrazione il pezzo di carta serve a poco. Se non sai fare quei pochi accordi che ti vengono chiesti per testare la tua valenza, capisci che forse dovevi fare più pratica e meno teoria».

– Simona, sulla tua pagina di Facebook si parla di un grande evento che avverrà il 18 dicembre a Canicattì. Ti stai regalando per Natale non più la prima chitarra, ma il primo concerto con Ian Paice, batterista dei Deep Purple. Vuoi spiegarci di cosa si tratta?

«Al teatro Odeon di Canicattì verrà un pezzo di storia della musica. La prima volta che mi hanno contattata telefonicamente per propormi questo concerto, sono scoppiata a ridere. Non potevo credere di suonare con Ian Paice, il mitico batterista dei Deep Purple. Era ed è tutto vero. Sono emozionatissima all’idea. E’ l’evento più importante nella storia della musica dalle nostre parti. Siete tutti invitati, è un avvenimento di grande interesse. Vi aspetto, non mancate».


Autore : Greta Smecca

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