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notizia del 20/07/2003 messa in rete alle 21:47:17
L’anima é la luce
Il bravissimo pittore di Gela, Antonio Occhipinti, è stato invitato a rappresentare l’Italia alla Mo-stra Internazionale dell’acqurello che si svolge, come ogni anno, nel Museo di Maccagno sul Lago Maggiore. L’opera pittorica il maestro gelese dovrà realizzarla, così come i suoi colleghi delle altre nazioni, alla presenza dei giurati sabato 19 luglio. Delle telecamere riprenderanno in diretta il pittore durante la realizzazione dell’opera pittorica, che sarà data su mega-schermi dislocati sul lago Maggiore. Le opere saranno esposte, successivamente, negli spazi espositivi dello stesso museo di Maccagno.
Inoltre, il 15 luglio si è conclusa nel Museo di Bolivia una collettiva d’Arte dov’è presente il pittore di Gela. All’iniziativa partecipano anche pittori colombiani, spagnoli, nicaraguesi e messicani. In questa grossa manifestazione culturale al pittore Occhipinti è stato conferito un prestigioso premio.
La bellezza è l’espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza. Lo scrive Giovanni Paolo II nella sua Lettera agli artisti, cioè a quanti cercano nuove epifanie della bellezza per farne dono al mondo. L’artista, “costruttore di bellezza”, nel plasmare la sua opera esprime di fatto se stesso a tal punto che la sua produzione “costituisce un riflesso singolare del suo essere, di ciò che egli è e di come lo è”.
Animato da questi valori Antonio Occhipinti - bravissimo ed affermato pittore di Gela, presenta le sue opere in questa mostra denominata “L’anima e la luce”. La sua tenacia, il suo amore per l’arte, la sua maturità, l’umiltà e la passione che lo contraddistinguono e, soprattutto, il suo senso etico dell’arte fanno di lui un artista originale, consapevole del ruolo che occupa nel campo delle arti figurative.
Nelle sue opere egli raggiunge una maturità pittorica e poetica nella quale sentimento e colore pervengono a un raffinato equilibrio e a una pregevole sintesi. Le figure acquistano maggiore importanza così come il recupero della sensazione gioiosa che suscitano la luce delle sue marine e i folti colori dei cespugli sulla sabbia baciata dal mare. E questo, grazie al suo estro e alla sua tavolozza che si porta al limite di una tensione che si libera e che perciò ha il pregio di creare nell’osservatore un aggancio di ciò che l’artista, magari a parole, non riesce ad esprimere nel suo vivere quotidiano.
Antonio Occhipinti, di fronte ai soggetti della sua terra esprime il massimo della libertà artistica che si concretizza in una vigorosa sintesi espressiva.
Nei suoi componimenti poetici è un lirico e nella sua pittura avverte la mediterraneità idealizzata della sua terra e coi suoi colori, ora tenui e delicati, ora dolci e suggestivi, sempre rinati alla solarità di una luce profonda e spirituale, ci fa sognare e godere di fronte a paesaggi ed ad opere senza tempo.
Nelle sue ultime opere, pur ricollegandosi a soggetti tanto amati nel passato, Occhipinti è riuscito ad ottenere un risultato encomiabile, frutto di una ricerca quotidiana, della sua coerenza e tenacia, del suo amore gratuito per l’arte.
Per lui, dipingere è donarsi, è partecipare all’immenso disegno della creatività ; è continuare l’opera creativa di Dio, consapevole di osservare con occhi pieni di contemplazione, stupore e ammirazione la grandezza e la bellezza del mondo che lo circonda.
In tutta la produzione artistica di Occhipinti la bellezza occupa un posto di primo piano. Lui è consapevole che la bellezza è l’espressione visibile del bene, così come il bene è la condizione metafisica della bellezza.. Lo avevano capito anche i Greci e Platone che al riguardo scrive : “La potenza del Bene si è rifugiata nella natura del Bello”.
Soprattutto ora che ha conquistato colori nuovi e una luce più limpida e luminosa.
La sua pittura è molto solare, riflette il suo pathos e, nel contempo lo porta ad operare per la crescita e la rinascita delle coscienze, compiaciuto della nuova opera che presenta agli occhi del visitatore: anche Dio, nel rilevare che quanto aveva creato era cosa buona, vide anche che era cosa bella.
Nel suo lungo iter formativo, Antonio Occhipinti ha affinato le sue note espressive, le sue capacità comunicative, rivelandosi come uno dei pochi pittori capaci di raffigurare l’elemento umano e naturale, in una simbiosi continua di valori, di toni, di colori. Lui non è solo il pittore di Gela ma dipinge con passione e grazia il sole e il mare di tutta la Sicilia, le ansie e le speranze del suo popolo, le gioie e i dolori della sua gente.
I contadini, i pescatori, gli anziani, diventano i testimoni di una vita dura, sofferta, e vengono assunti a simbolo della sua concezione etica dell’uomo e della vita.
L’Arte di Antonio Occhipinti, spesso, diventa giudizio morale, ricerca del valore “umano” su volti oppressi dal peso dell’esistenza. Nelle sue ultime opere, egli raggiunge una maturità pittorica e poetica nella quale sentimento e colore pervengono a un raffinato equilibrio e a una pregevole sintesi. Il vigore plastico si irrobustisce a contatto col sentimento e i colori, così vivi ed accesi, acquistano maggiore vibrazione, determinazione e irruenza : i rossi, i verdi, gli azzurri, i celeste, i gialli risolvono nell’equilibrio del dipinto la carica emotiva dell’Autore.
Una tavolozza, quindi, che rapisce il visitatore così tanto bramoso di arte e, soprattutto, di bellezza. “La bellezza, come la verità, - è scritto nella Gaudium et spes - mette la gioia nel cuore degli uomini ed è un frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”.
Le sue opere “religiose”, i suoi ritratti, ci fanno riflettere sull’affascinante mondo dello spirito, dell’invisibile, rendendo percepibile la straordinaria presenza di Dio e ci fanno capire il grande mistero dell’uomo che è stato fatto “poco meno degli angeli” ma, innalzato – alla pari del Cristo – a figlio del Dio vivente.
Autore : Emanuele Zuppardo
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