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notizia del 20/07/2003 messa in rete alle 21:46:02
Dieci anni la scomparsa di Solito
Dieci anni fa moriva a Gela il farmacista-pittore Salvatore Solito. Con le sue numerose opere, l’autore volle regalarci scorci di vita lontana e pagine locali di “storia visiva”. I suoi dipinti sono, infatti, una riscoperta della storia di Terranova-Gela, facendo rivivere tradizioni popolari, usi e costumi scomparsi, campi assolati, marine azzurre ed altro, che danno al fruitore una nota suggestiva e romantica, una viva nostalgia del passato, amorosi ricordi del tempo che fu.
Gli olii e gli acquerelli di Solito rappresentano la visione di un vasto patrimonio storico, culturale e folcloristico gelese, ricordo della stagione poetica e lirica della nostra infanzia.
Solito era ispirato dagli angoli più suggestivi della nostra città: una Gela agricola e marinara e cioé prima dell’era del petrolio.
I suoi quadri, infatti, sono un viaggio nel passato, un vero documentario della civiltà gelese. Con la differenza che Gela, nella quale oggi viviamo, è un pò diversa da quella che ci hanno lasciato i nostri genitori. Per cui i lavori di Solito sono un libero gioco di ricordi e fanno notare l’evoluzione della vita di ieri e quella di oggi nella nostra città.
Le note dominanti della pittura di Solito sono quattro: il folclore, la ritrattistica, il paesaggio, la caricatura. Il compianto preside Virgilio Argento pubblicò due apprezzatissimi volumi sulla pittura di Salvatore Solito, con una prosa letteraria e poetica al tempo stesso. Opere di Solito sono esposte al nostro Palazzo di Città, in collezioni private, in tante chiese della Sicilia, in molte scuole, a Roma, a Pisa, a Firenze, a Palermo e anche all’estero. Solito pubblicò anche alcune novelle, che sono dei gustosi quadretti, degli autentici e vivaci dipinti.
Sono passati dieci anni dalla morte del nostro pittore e l’Amministrazione comunale dovrebbe – a nostro modesto parere – dedicare una via di Gela a questo benemerito cittadino che tanto amò la sua città.
Si dice che non si muore completamente fino a quando c’è qualcuno capace di ricordare e di trasmettere la forza del sentimento e la riconoscenza verso lo scomparso. Il farmacista-pittore Salvatore Solito fu un’artista d’eccezione e – dopo dieci anni dalla morte, come vuole la legge – l’Amministrazione comunale dovrebbe dedicare una via a questo illustre pittore, che “narrò” la storia e il costume dei gelesi nelle sue numerosissime opere.
La via dedicata a Solito rappresenterebbe un legame e una memoria particolare con la sua città natale.
Autore : Gino Alabiso
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