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notizia del 13/11/2011 messa in rete alle 21:28:17
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Pubblico d’élite alla mostra di pittura di Chicco Calleri e Michele Ciacciofera
Grande affluenza di pubblico all’inaugurazione della mostra dei dipinti di Michele Ciacciofera e Chicco Calleri (rispettivamente a destra e a sinistra nella foto) che si è tenuta venerdì 4 novembre presso la Galleria d’arte contemporanea “Rossini” di Gela. Le opere esposte sono il risultato di un’intensa ricerca pittorica che a tratti ha visto i due artisti siracusani collaborare strettamente, pur in forme e contenuti differenti ma per molti versi complementari.
Tema dominante della mostra, il rapporto uomo-natura nella società moderna. Uno studio attento del paesaggio che affronta temi, prima esistenziali, poi più segnatamente politici e sociali attraverso un linguaggio visivo complesso e dalla forte valenza simbolica.
Michele Ciacciofera nelle sue opere conduce una personale ricerca su alcuni temi della condizione umana: tortura, prigionia e melanconia. Parallelamente, le tematiche ecologiche vengono affrontate attraverso grandi e desolate spiagge e deserti, in cui l’assenza della forma umana diviene denuncia del rapporto inesorabilmente conflittuale tra uomo e natura.
“Non sono mai stato sui binari che qualcun altro ha tracciato – ha affermato Michele Ciacciofera – . Ho sempre cercato di seguire una mia strada che mi portasse a capire le ragioni per le quali il rapporto uomo-ambiente ha subìto, nel corso degli ultimi decenni, molteplici trasformazioni”.
“La pittura – ha aggiunto Chicco Calleri – non è altro che creazione di mondi. Il rapporto uomo-natura sta alla base della produzione artistica. L’arte non è astrattismo ma ricerca del gesto magico che dà origine a tutte le cose”.
La mostra è accompagnata da un catalogo che contiene le note del Procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Gela, Lucia Lotti e dello scrittore Domenico Seminerio, entrambi ispiratori dell’evento artistico.
“I tanti momenti positivi che stanno nascendo – ha detto il Procuratore capo Lucia Lotti – vanno incrementati ed appoggiati. Tutti dobbiamo contribuire a contrastare i fenomeni che limitano la cultura e di conseguenza lo sviluppo di una città. L’amicizia che mi lega ai due artisti e l’amore per Gela mi hanno spinta a farmi promotrice di un evento di questo tipo e a calarmi nei panni di un critico d’arte”.
“Le immagini di Michele e Chicco – scrive nella nota di presentazione Lucia Lotti – traducono spazi infiniti e riflessioni complesse, sull’intorno e sul dentro, dove il confine è labile e la tensione perennemente dinamica. Dimensioni pure ed essenziali in cui si dipana la nostra condizione, di noi umani, intendo dire, a volte liberi, a volte abbagliati, spesso prigionieri, ma pur sempre vivi abbastanza per poter , con il nostro bizzarro e affascinante groviglio di fragilità e potenza, continuare a cogliere e a partorire bellezza”.
“Compito dell’arte – aggiunge Domenico Seminerio nella nota che introduce il catalogo – era, ed è ancora, movere-delectare-docere, ovvero emozionare, dilettare, insegnare. Mi sono emozionato per la felicità della rappresentazione e la profondità dei segni e dei colori. Pochi i temi ma essenziali: figure senza sfondo, ridotte a lemuri nirvanici, terre prive di presenze umane, prigionieri che scontano una sofferenza antica e perenne. Una meditazione fatta con l’utilizzo, a supporto, di pochi elementi naturali, per delineare la condizione dell’uomo del terzo millennio fatta di angosce e minacce d’estinzione, di crudeltà antiche e sempre nuove, di slanci metafisici che non trovano il cielo”.
Tante le personalità presenti alla serata, ne abbiamo sentite alcune.
“L’iniziativa di questa sera – ha affermato il comandante del Reparto territoriale dei carabinieri di Gela, Ten. Col. Alessandro Magro – è degna di nota; è l’avvio di un percorso virtuoso. Gela deve continuare a farsi promotrice di eventi di questo genere che testimoniano la crescita culturale e sociale di una città che vuole riscattarsi seguendo la via della legalità. Dove c’è cultura, c’è legalità. La pittura è una delle forme più alte dell’arte. Essa è sinonimo di crescita e di maturazione. La nostra presenza qui stasera – conclude il Tenente Colonnello – vuole essere un segno tangibile di questo cambiamento in positivo del nostro territorio”.
“Il valore qualitativo delle opere esposte – ha commentato l’artista gelese Giovanni Iudice, presente con una sua opera all’ultima Biennale di Venezia – è ineccepibile. Ciacciofera è un artista unico. Lui sa cogliere le lacerazioni psicologiche dell’uomo. Nelle sue ricerche emerge una grande capacità innovativa. I suoi dipinti fanno sentire il respiro della materia e producono un’inquietudine profonda che colpisce immediatamente chi li guarda”.
All’inaugurazione hanno presenziato anche alcuni dei dirigenti scolastici di Gela.
“Tutto quello che è espressione dell’uomo – ha detto il preside del Liceo scientifico Vittorini, Carmelo Guastella – è arte. Immedesimarsi nell’animo del pittore non sempre è impresa facile. Ognuno di noi, però, può cercare di dare un’ interpretazione consona al proprio essere. Educare al bello e al gusto artistico è un obiettivo importante che la Scuola si prefigge, una tappa obbligata nel percorso di crescita e di formazione dei ragazzi”.
L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Gela e dalla Provincia regionale di Caltanissetta.
“La presenza di artisti di questo livello qui stasera – ha affermato l’on. Pino Federico – deputato all’Ars e presidente della provincia – ci rende orgogliosi. E’ bello constatare che un evento così importante, che contribuisce a dare una nuova immagine al nostro territorio, sia il frutto della collaborazione fra privati e istituzioni pubbliche”.
In serata, happening e buffet al Tropicomed, con proiezione di un documentario realizzato dai due artisti.
Autore : Alice Palumbo
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