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notizia del 10/07/2011 messa in rete alle 20:55:16
Nel libro di Gaetano Collodoro la storia della sua famiglia
L’amico Franco Pardo, emerito collezionista, mi ha dato in lettura il libro pubblicato dal gelese Gaetano Collodoro, dal titolo “Storia di una famiglia – La mia”. Narra con uno stile semplice la vita trascorsa con i suoi genitori e i suoi fratelli: i ricordi della sua infanzia, l’adolescenza e della maturità: una famiglia inizialmente numerosa che, però, nel corso di poco tempo si è ridotta a poche unità.
E’ una storia che commuove, perché l’autore si sofferma di più sul dolore della madre, simbolo della virtù e degli affetti familiari, per la perdita di alcuni figli. E si sa che la famiglia si sente viva, ha bisogno di coesione, che non si disperda; occorre anzi che riviva e si rafforzi.
La morte, invece, la indebolisce e la frantuma. Gaetano Collodoro – che vive a Torino – nelle pagine del suo libro descrive la famiglia come un’oasi di pace e di tranquillità, una fonte di energia, ma che purtroppo quella sua si è lentamente spezzata e dispersa lentamente con la perdita di alcuni elementi.
Il libro e scritto – ripetiamo – in maniera semplice e sincera e col cuore ricco di profonda umanità, arricchito con numerose fotografie.
Il capitolo che colpisce di più il lettore gelese è quando la famiglia Collodoro fuggì da Gela diretta a Vittoria la notte del 10 Luglio 1943, durante lo sbarco dei marines americani sulla spiaggia della nostra città, mentre fervevano in cielo duelli aerei fra apparecchi italo-tedeschi e quelli americani e tra militari nella via di Gela. Ed è impressionante la descrizione dei morti visti nelle vie e nella piazza di Gela.
Una pagina storica vissuta in prima persona
Autore : Gino Alabiso
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