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notizia del 07/12/2012 messa in rete alle 20:54:36
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Non solo samba, il Brasile sulle tele di Màrcio Bahia
Si è appena conclusa alla Galleria Rossini la mostra d’arte “Un’esplosione di colori” che ha avuto come protagonista fino al 6 dicembre la pittura di Màrcio Bahia (nella foto) pseudonimo di Màrcio Sousa Santos. Pittore brasiliano autodidatta, ha mostrato fin dall’infanzia una predisposizione per le arti figurative, pittura e disegno, creando un’arte che trasmette allegria e magie di tinte. Una produzione artistica in cui è racchiusa tutta la sua terra natia e che è stata esportata prima nella multietnica Lisbona, città in cui il pittore attualmente vive, e poi in Polonia e in Italia.
«I miei dipinti – ha dichiarato Màrcio Bahia – sono caratterizzati da una la varietà di colori accesi, vivi, che pur distanti dal realismo inteso in senso stretto, richiamano costantemente scene di vita quotidiana, manifestazioni folkloristiche e religiose, tipiche del mio paese d’origine».
Case, capanne, torrenti, pappagalli, personaggi ripresi nei momenti di festa o nelle svariate attività, in una pittura che non risulta mai caotica, ma precisa e geometrica. La sua arte è stata più volte riassunta citando una frase dello scrittore brasiliano Jorge Armado "Sensazione di sollievo, di benessere, il desiderio unico e urgente di vivere, insidiosa euforia, dolce pazzia”, e in effetti le immagini riprendono le vie del Pelourinho, il quartiere storico bahiano in cui la protagonista del romanzo di Armado Donna Flor passeggiava felice tra i suoi due mariti.
La vita che si esprime nei quadri del pittore brasiliano assume la forma di musicisti che si mischiano con i propri strumenti, di folle colorate che si confondono con le vie di una città. Tanti i rossi- arancioni e i gialli, colori del Brasile, passando per le varie tonalità bluastre e plumbee del cielo. Ma a ben guardare ciò che colpisce è la testa fluttuante sempre staccata dal corpo dei suoi personaggi, immagine che racchiude la concezione della vita dell’artista
«La testa per aria – ha asserito il pittore brasiliano – simboleggia la distrazione dalla vita quotidiana che spesso allontana l'attenzione dalla caducità dell'esistenza umana. Nessun impegno può impedire al cielo, al fato di allontanare le nostre anime e le nostre menti».
La mostra è stata organizzata da Domenico Ventura che gestisce la Galleria Rossini da parecchi anni, durante i quali ha organizzato importanti eventi artistici
«Ho avuto l’occasione – ha detto Ventura – di conoscere Marcio Bahia, l’anno scorso nella nostra città, durante l’inaugurazione della mostra degli artisti siracusani, Michele Cacciofera, che ha esposto alla 54ª Biennale di Venezia e Chicco Calleri. Sono rimasto molto colpito dalla metamorfosi cromatica dei suoi dipinti. Ho sempre organizzato – ha continuato Ventura – mostre d’arte contemporanea portando nella nostra città artisti molto apprezzati dalla critica nazionale, a volte anche rimettendoci economicamente, in quanto non è sempre facile ottenere dalla nostra amministrazione finanziamenti per eventi di questo genere. Ciò che mi ha sempre mosso è la grande passione, una costante aspirazione alla qualità e un certo spirito etico con il quale contagiare sempre più persone».
I colori eclatanti del Brasile invogliano a dipingere, poiché oli, guazzi e acquarelli si trovano dappertutto. La pittura di Bahia è lontana dalla drammaticità con cui il famoso artista brasiliano Candido Portinari comunica le gioie e sofferenze dei suoi personaggi, tipiche della sua arte sociale, ma si avvicina allo stile naif, che esprime tutta l’ammirazione per la natura brasiliana. Per stile e soggetti possiamo accostare le sue rappresentazioni corali al nostro Guttuso, anche se i soggetti del brasiliano risultano più stilizzate e estremamente vivide.
Autore : Filippa Antinoro
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