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notizia del 17/06/2012 messa in rete alle 20:29:32
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Il preside Corrado Ferro lascia la scuola
“Giovani!”. Bastava solo questo richiamo per comprendere che il preside Corrado Ferro (nella foto)si stesse rivolgendo a tutti gli alunni del Liceo “Eschilo” di Gela. Quell’appello perentorio metteva sull’attenti anche i più diligenti. Dopo sette anni, termina il suo lungo e brillante percorso scolastico. E’ ancora nitido e vivo nella sua mente il primo giorno al Liceo, quasi come fossero passati pochi mesi. L’emozione è forte, i ricordi tanti. L’amore verso i suoi ragazzi è smisurato. Sono stati anni di cambiamenti, di successi che il Liceo ha continuamente raggiunto. Anni di duro lavoro, pazienza e amicizia. Durante la sua prima assemblea d’istituto si trovò di fronte ad un’aula magna gremita di studenti ai quali disse “siete belli e bravi”. E fu in quel momento, in quell’esplosione di semplicità e affetto, che il Liceo classico seppe di poter volare alto. Oggi il preside Ferro saluta i suoi giovani con le stesse parole di allora, e gli alunni sentono di ringraziare un uomo – prima che un preside – simbolo di gentilezza e umiltà.
– Preside Ferro, qual è l’emozione più forte che l’assale in questi ultimi giorni?
«Mi sento frastornato, piacevolmente confuso. La mia carriera scolastica è iniziata il 12 giugno 1966 e si è chiusa il 12 giugno 2012. Ho ripensato a tutto quanto, ma ancor di più a questi ultimi sette anni».
– Quando nel 2005 arrivò al Liceo, si rese conto del peso del ruolo che stava per assumere?
«Quando mi è stato proposto l’incarico – potevo anche scegliere altri istituti – l’ho accettato senza tentennamenti, ma non sapevo a cosa stessi andando incontro. Conoscevo la storia di questo istituto, quali grandi personalità mi avessero preceduto, ma credevo fosse una scuola come tante. Mi sbagliavo. Il Liceo era pieno di problemi da risolvere, come una barca con una falla. Andava tamponato e rimesso a nuovo».
– Agòn, Certamen, gemellaggi, corsi di danza sportiva. Quanto è cresciuto il Liceo classico?
«Il Liceo è cresciuto moltissimo, ma il merito è dei docenti, io ho soltanto coordinato il tutto. L’Agòn è stato importante, anche perché ha avuto una rilevanza nazionale, ma non dimentichiamo i gemellaggi, i viaggi ad Auschwitz e tutto il resto. Dal prossimo anno la scuola godrà della certificazione di Qualità ISO 9001: 2008, per l’elaborazione di servizi amministrativi e il sistema di gestione».
– Cosa vuol dire educare i giovani allo studio delle “lingue morte” e vederli poi eccellere in questo campo in maniera straordinaria?
«Se si riesce ad educarli allo studio dei classici, si comprende che non sono lingue morte. Cicerone o Eschilo hanno vissuto nel passato, ma i loro messaggi sono di un’attualità tremenda».
– C’è qualcosa di cui va particolarmente fiero?
«Sì, sono fiero dell’amore che i ragazzi mi hanno manifestato, soprattutto in questi ultimi giorni. A loro spero di aver trasmesso l’importanza del dialogo, della tolleranza e dell’umiltà. Li ho voluti bene tutti, indistintamente».
– Preside, cosa augura a chi verrà dopo di lei e ai nuovi liceali che non avrà il piacere di poter educare? Sicuramente li esorterà a studiare Dante e la Divina Commedia…
«Senza dubbio. Al mio successore auguro di riuscire ad instaurare un dialogo con i ragazzi, di essere disponibile alle richieste di tutta la scuola. Spero che ci siano sempre nuovi miglioramenti, che ci si consigli al meglio per rendere il Liceo “Eschilo” sempre più glorioso. Ovviamente, auguro a tutti tanta fortuna e tanta gioia».
Autore : Greta Smecca
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