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notizia del 22/04/2012 messa in rete alle 19:15:32
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“In meno di un minuto si nasce”, di Graziella Grisiglione
Sarà presentato lunedì 30 aprile, a Palazzo Ducale, il romanzo di esordio di Graziella Grisiglione In meno di un minuto si nasce, vincitore della prima edizione del Concorso nazionale di narrativa indetto da Terre Sommerse. Il libro è il racconto di paure, di riflessioni, di incontri fortuiti, di speranze, di un destino magnanime che offre costantemente all’uomo nuove possibilità di ritrovarsi e di risolversi. Nelle pagine del romanzo, realtà e verità corrono parallele sui binari della vita senza mai incontrarsi. La realtà arriva a non coincidere con la verità interiore della protagonista della storia, ovvero con la sua identità sessuale. Ne nasce un’ambiguità profonda che causa disagio e insofferenza. Solo alla fine sembra intravedersi un barlume di speranza che apre nuove vie di comprensione del sé e che sprona a mettersi in gioco ancora una volta, perché la vita è un cantiere sempre aperto, e l’edificio che costruiamo è il frutto dell’uso che facciamo di essa.
«In meno di un minuto una persona nasce – si legge nel libro. In meno di un minuto una persona muore. In meno di un minuto io ho costruito terre nuove: sete di comprensione, fame di rinascita. Il cuore oggi ha un battito regolare».
Graziella Grisiglione, laureanda in Scienze per la Comunicazione Internazionale presso l’Università di Catania, ha concesso in anteprima al nostro giornale un’intervista.
– Quando è nata la tua passione per la scrittura?
«La passione per la scrittura è nata tanti anni fa. All’età di dodici anni già componevo le mie prime poesie. In quel periodo la scrittura era per me una passione adolescenziale. Non sapevo che sarebbe continuata nel tempo, rafforzandosi sempre di più fino a diventare parte integrante di me».
– Cosa ti ha spinta a partecipare al concorso di narrativa indetto da Terre Sommerse?
«La fiducia degli altri, il tifo degli amici e l’autostima mi hanno spinta a tentare nuove strade e nuove esperienze e a sottoporre il mio lavoro ad una giuria di esperti».
– Perché la scelta del titolo In meno di un minuto si nasce, per il tuo libro?
«Perché con tanta forza di volontà e determinazione in poco tempo ogni uomo può dare una svolta alla sua vita, assegnandole nuovi assetti e nuovi colori».
– Qual è il messaggio che vuoi trasmettere al lettore ed in particolare ai giovani?
«Attraverso questo libro spero di riuscire a comunicare che con la risoluzione di un disagio o di un problema si può iniziare a vivere una seconda vita o comunque una vita migliore e più serena. Mi piacerebbe che questo testo gettasse luce su uno dei tanti percorsi tortuosi dell’uomo per poterne comprendere le difficoltà, e che fosse per i giovani, e per tutti coloro che vivono una situazione di ambiguità simile a quella della protagonista o in generale di insofferenza, un momento di chiarezza individuale e di maggiore comprensione di sé e degli altri ».
– Quanto lo studio della filosofia e dei grandi filosofi del passato ha contribuito alla realizzazione di questo lavoro?
«La filosofia mi ha molto aiutata. Ho frequentato il liceo scientifico e in quegli anni ho avuto modo di apprezzare il pensiero di tanti grandi filosofi del passato. Sono sempre stata appassionata a tematiche come la dicotomia fra realtà e verità e la percezione del proprio esistere. Oltre che dalla filosofia, ho tratto ispirazione per questo mio lavoro anche da un episodio particolare. Durante un esame di letteratura inglese, l’insegnante mi ha chiesto cosa volesse dire l’espressione piccolo piede della Cina che io avevo tradotto. Non avendo letto la nota, non seppi rispondere e chiesi a lei di spiegarmi il significato di quella frase. La professoressa mi disse che l’espressione piccolo piede della Cina si riferisce ad una usanza cinese del 900 a.C. che consiste nel fasciare i piedi delle bambine per fare in modo che essi non crescano. Questa operazione, che causava dolore e difficoltà nel camminare, veniva fatta sia per sottomissione all’uomo sia perché si pensava che i piedi delle donne cinesi fossero più belli così. Da qui l’idea di scrivere una storia che raccontasse la liberazione e la rinascita da un’oppressione. Oppressione che non è solo fisica ma anche morale e che non deriva solo dagli altri ma anche da noi stessi, dal non accettare la nostra vera identità. Solo liberandoci da queste oppressioni potrà avvenire la rinascita in meno di un minuto».
– Qual è il sogno nel cassetto di Graziella Grisiglione?
«Non ho sogni particolari. Mi auguro di essere sempre una persona serena, di laurearmi, di continuare a scrivere e di farlo senza aspettative. La vincita del concorso e la successiva pubblicazione del libro mi hanno insegnato che, quando non si hanno aspettative, tutte le cose diventano più belle e ogni gioia cresce di valore e di intensità».
Autore : Alice Palumbo
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I Vostri commenti
romanzo avvinente ,contenuto ottimo,tematica moderna scrittura scorrevole
Autore: assunta silvana catalano
data: 07/05/2012
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