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notizia del 18/09/2012 messa in rete alle 19:10:03
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Tuccio Musumeci meglio di Sharon Stone
«Volevo scrivere un libro su Sharon Stone, ma abitavo nella stessa città e a pochi passi da Tuccio Musumeci. Così ho scritto di lui. Il teatro mi appassiona sin da quando ero piccolo e col tempo ho capito che Tuccio Musumeci era l’Arte che avevo sempre sognato». Ha esordito così il dott. Santino Mirabella, Gip del Tribunale di Catania e autore del libro In Scena – conversazione con Tuccio Musumeci, presentato mercoledì 5 settembre al Club Vela.
Come amici attorno al tavolo di un bar, Mirabella e Musumeci hanno intrattenuto il pubblico con la loro simpatia e con molta disponibilità hanno soddisfatto tutte le curiosità emerse attraverso le domande della presentatrice Alice Palumbo.
L’evento è stato organizzato dall’associazione Amici del libro in collaborazione con l’assessorato all’Istruzione (tra gli ospiti, l’assessore Marina La Boria.
Tuccio Musumeci si è presentato al pubblico con la stessa spontaneità con cui recita in teatro.
«Per due anni consecutivi – ha affermato l’attore – il dott. Mirabella è venuto a casa mia e in quanto giudice penale mi ha fatto un vero e proprio interrogatorio. Appuntava tutto e se per caso rispondevo in maniera diversa da come avevo fatto il giorno precedente, mi correggeva rigorosamente. Al termine di tutto, infatti, gli ho detto testuali parole: “Santino, ti ho raccontato la mia storia. Spero che come giudice mi assolverai”».
«E’ impressionante – ha detto l’autore – la biblioteca che ha in testa Tuccio Musumeci. Parlare con lui è come aprire un libro. Casa sua è continuamente saccheggiata da universitari impegnati nella preparazione della tesi o da giornalisti. Tutto è archiviato e sistemato».
La prefazione del libro porta la firma di Pippo Baudo e per spiegare il nesso tra Musumeci e Baudo, l’autore ha proposto ai partecipanti un video di presentazione. Entrambi iniziarono la loro attività nel campo del cabaret e dell’avanspettacolo e da quel momento diventarono grandi amici.
«Volete sapere – ha raccontato Musumeci – come avvenne il primo incontro tra me e Mirabella? Dunque, era il mese di gennaio e, finito di lavorare in teatro, stavo tornando a casa. Faceva freddo quella sera e ad un tratto vidi correre verso di me un uomo tutto incappucciato, con la barba lunga. “Una rapina!” – pensai – ma subito mi fu detto di non preoccuparmi, quell’uomo era un magistrato. “Peggio ancora!” – dissi».
L’ironia e la teatralità con cui è stato raccontato ogni singolo aneddoto – come quello riguardante la sua presunta morte del 20 luglio scorso, diffusa dai social network – hanno fatto divertire e sentire a proprio agio gli oltre ottanta presenti.
«Mia moglie e i miei figli mi rinfacciano di aver rifiutato un’offerta di lavoro da parte del regista Fellini – ha affermato Musumeci. Io non sono pentito, anche se fu molto difficile dover dire di no, ma in quel periodo ero sommerso da altri impegni. Per trentadue anni sono stato in giro per il mondo portando in scena Pipino il Breve. Grazie a questa opera ho avuto un premio importante a Broadway».
Da quattro anni ha iniziato l’attività di impresario teatrale aprendo e dirigendo il Teatro Brancati di Catania. Per concludere la serata l’assessore La Boria, la prof.ssa Lina Orlando e il vicepresidente del Club Vela, Angelo Battaglia, hanno donato agli ospiti diversi riconoscimenti. L’ultimo pensiero dell’attore è stato rivolto alla città di Gela, perché si possa costruire un vero e proprio teatro.
(Nella foto i protagonisti della serata. Da sinistra, Tuccio Musumeci, Santino Mirabella e Alice Palumbo)
Autore : Greta Smecca
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