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notizia del 02/09/2004 messa in rete alle 18:29:50
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Giovanni Cacioppo, da Zelig alle calde spiagge gelesi
E’ un’estate ricca di impegni quella di Giovanni Cacioppo, il comico gelese diventato famoso nell’ultima edizione di “Zelig” con le maldestre storie criminali di Testa di Cane. Ha fatto un tour di spettacoli in tutta Italia, e non ha trascurato di esibirsi nella sua amata Sicilia.
«Quando ero più giovane – racconta il trentanovenne Cacioppo – ero un tifoso sfegatato, uno di quelli che andavano a rischiare la pelle anche in trasferta, dell’allora Juventina Gela. Che tempi, quei tempi! Quanti ricordi!”.
E che Giovanni Cacioppo sia rimasto una persona con i piedi per terra anche dopo il successo, come quando inseguiva la squadra del cuore, è provato dalla risposta che dà alla nostra prima provocatoria domanda.
– Visto che siamo entrambi gelesi, ci possiamo dare del tu?
“Ci possiamo dare del tu a prescindere dalle nostre origini. E’ bello darsi del tu ed essere se stessi”.
– Allora, Giovanni, come sta andando il tuo tour estivo?
“Benissimo. Ho il calendario fitto di impegni sino alla fine di settembre. Ho fatto serate per tutta l’estate. Non mi aspettavo tutto questo successo. E’ la prima volta che lavoro così tanto in vita mia. Sono stato colto un po’ di sorpresa”.
– Come ti sta accogliendo il pubblico siciliano?
“Alla grande. Ma i miei conterranei mi apprezzavano anche quando ancora non ero tanto famoso e facevo la gavetta”.
– Come sei diventato Giovanni Cacioppo?
“E’ una storia lunga, iniziata dieci anni fa per passione. Fatta di innumerevoli provini, concorsi e sacrifici. La mia carriera è andata avanti a piccoli passi. Ho cominciato facendo le serate nei locali. Poi mi hanno chiamato per fare qualche apparizione nelle passate edizioni di Zelig, fino a quando, suscitando il gradimento del pubblico, sono arrivato a fare parte del cast fisso”.
– Come nasce “Testa di Cane”?
“E’ l’evoluzione del mio personaggio precedente, il disoccupato cronico siciliano che si inventava lavori improbabili pur di tirare avanti la carretta. Ad un certo punto Gino e Michele (autori di Zelig – ndr) mi hanno incoraggiato a mettere a fuoco un’idea che tenevo nel cassetto: quella di instradare il disoccupato cronico, ormai in là con gli anni e stanco di vivere di espedienti infruttuosi, verso il crimine, rimanendo però sempre incapace e maldestro come quando tentava di lavorare. L’ invenzione è piaciuta e gli autori mi hanno chiesto di approfondirla. Adesso Testa di Cane è conosciuto da tutti”.
– C’è un comico del passato a cui, per stile, pensi di assomigliare?
“Per certi aspetti, fatte le debite proporzioni, mi sento idealmente vicino al grande Massimo Troisi. Credo che mi assimili a lui la comicità paradossale e surreale. Naturalmente non sono paragonabile ad uno così grande. Cerco di essere Giovanni Cacioppo e di fare la mia strada”.
– Con quali dei tuoi colleghi di Zelig ti trovi più in sintonia?
“Quasi con tutti, in special modo con Paolo Migoni, Cevoli, Ficarra e Picone.
– Ci puoi dare qualche anticipazione sulla prossima edizione di Zelig? Sei stato confermato? Farai ancora Testa di Cane?
“Posso dirti che io sono stato confermato. Degli altri miei colleghi non so al momento niente. Riproporrò ancora il personaggio Testa di Cane per tutta la nuova stagione. Poi forse mi cimenterò in qualcosa di nuovo.
– Adesso vivi a Milano. Ogni tanto torni nella tua città natale?
”Molto spesso. In estate mia moglie e mio figlio, gelesi come me, si godono il bellissimo mare di Gela”.
– Da quando sei diventato famoso, come ti trattano i tuoi amici di infanzia?
“Il nostro rapporto è cambiato pochissimo. Devo dire che sono contenti del mio successo. Poi c’è la gente che prima non mi conosceva e che adesso mi guarda con un tantino di ammirazione, che a me in verità non dispiace».
– Ti fa piacere camminare per le strade della tua città ed essere riconosciuto?
“Mi fa piacere essere riconosciuto ovunque, non solo nella mia città”.
– Il successo di Giovanni Cacioppo è una ulteriore dimostrazione che Gela, come la Sicilia, non è solo mafia. Sei d’accordo?
“Sono d’accordo. Ma io ho fatto questo lavoro per me stesso, non per dimostrare che Gela o la Sicilia non è solo questo o solo quello”.
– Comunque non è molto frequente che un gelese conquisti una ribalta nazionale.
“Non è molto frequente da nessuna parte. Anche i milanesi hanno difficoltà ad arrivare a Zelig. Centinaia di aspiranti comici da tutta Italia vengono a fare provini. E alcuni, penso, non riusciranno mai ad andare sul video. Il fatto che io sia gelese è solo una coincidenza e non ha influito sulla mia comicità”.
Autore : Roberto Gerbino
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