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notizia del 30/09/2012 messa in rete alle 18:21:04

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Silvana Grasso in tv (Italia1)
Non finisce mai di stupirci la poliedrica e versatile Silvana Grasso (nella foto con il suo compagno, lo psichiatra Franco Lauria). La scrittrice siciliana, la cui fama ha ormai superato i confini nazionali, apparirà presto sul piccolo schermo nel ruolo di docente del nuovo programma Mediaset e Taodue, La scimmia, condotto da Alessia Marcuzzi. Un reality intelligente, un format innovativo sui giovani e per i giovani, il cui obiettivo è quello di insegnare come in una vera e propria scuola, seguendo il percorso di un gruppo di studenti per prepararli ad affrontare l’esame di maturità. Gli alunni saranno guidati per nove mesi da un team di docenti d’eccezione che li preparerà nelle varie discipline.
Prima di dare inizio alla sua avventura romana, la Grasso ha accettato volentieri di rispondere alle nostre domande.
– Lei farà parte del cast del programma televisivo La scimmia. Di cosa si tratta?
«Uno schiaffo alla volgarità in televisione. Un antidoto al Grande Fratello. Ragazzi selezionati in tutta Italia saranno preparati a sostenere l’esame di maturità. Alcuni di questi sono stati ripetutamente bocciati durante il loro percorso scolastico, ma non per questo sono idioti. Io insegnerò latino e greco, latino per i ragazzi che si preparano alla maturità classica e scientifica, greco per i ragazzi del Classico. Questo è il messaggio che deve traghettare: non ci sono ragazzi impossibili, ma ragazzi demotivati da famiglie sfasciate e professori frustrati, inadeguati, incapaci d’entusiasmo e passione. I giovani studenti sono fiammiferi pronti ad essere accesi. Il problema è che la scuola e molti docenti li spengono. Gli insegnanti dovrebbero essere periodicamente sottoposti a revisione, come le macchine, per valutarne la passione, soprattutto. L’impreparazione, diffusissima nella classe docente, non è grande quanto l’apatia, l’agonia emotiva. Spesso i docenti arrivano in classe indossando maschere di insoddisfazione e fanno scappare i giovani dalla felicità della conoscenza. Il greco? Il latino? Vanno recitati! Questa “seduzione” è l’arte dell’insegnamento, non il mestiere».
– Come è stata contattata e cosa l’ha spinta ad accettare di partecipare?
«Siamo stati individuati. Ognuno di noi era anche altro. Io, ad esempio, una scrittrice, la professoressa di Storia dell’ Arte una restauratrice, il professore di filosofia un autore televisivo di grande valore, quello di inglese un personaggio di Zelig. Il mio nome è stato segnalato da quello che nel reality è il preside, Walter Siti, un intellettuale di straordinario temperamento, ordinario di Letteratura moderna e contemporanea, scrittore per Einaudi, il Pasolini dei nostri giorni. Mi onora moltissimo questo e non ho esitato ad accettare, proprio perché Walter è la più grande garanzia d’eccellenza, e perché il progetto è intelligente, controcorrente. Si può fare cultura e non volgarità ed avere grandi ascolti. I giovani studenti da casa possono interagire e prepararsi agli esami con noi. Tutte le lezioni andranno sul web, mentre in tv, su Italia1, se ne vedrà una striscia quotidiana, poi una diretta del pomeriggio, e da gennaio il serale. Da metà ottobre tutti a vedere come si può fare scuola senza sbadigli. Io sono entusiasta. I ragazzi scelti hanno storie umane interessanti che spero vengano fuori con naturalezza. Ci saranno poi sfide tra studenti che frequentano l’ultimo anno dei licei, che potranno entrare anche in seconda battuta. I genitori non devono perdersi l’opportunità di capire come si può accendere l’Amore per lo studio nei propri figli».
– Lei è una donna grintosa, un talento che tutti ci invidiano. Dove trova la carica e la forza vulcanica che la caratterizza?
«Intanto la mia natività insulare è stato un ottimo concime. Poi avere avuto poco da ragazzina, pochi vestiti, pochissimi soldi, poche uscite, niente pizzerie, né smancerie, ma un regime di vita militare, è stato un motore di ricerca inesauribile per la mia curiositas. I libri erano, e sono, tutt’oggi, il mio pianeta, il mio eden, il mio fedelissimo amante. La miseria, la tristezza della vita svaniscono nella magia di una lettura. I classici sono stati padre e madre, mi hanno educata, allevata, quando la parola educazione al “bello” nelle famiglie era sconosciuta. Quando si pensava che ai figli bisognasse provvedere con la pasta e i vestiti, io mangiavo libri, mi vestivo, mi travestivo di libri. Per questo naturalmente ho imparato migliaia di versi. Per questo dopo una operazione di tonsille, a 22 anni, al risveglio dall’anestesia, non sapevo più dire chi fossi, né il nome né il cognome, né dove mi trovassi, ma non avevo dimenticato Saffo, né Mimnermo, né Foscolo, né Euripide, che recitai incantando chirurgo e l’anestesista. La poesia della cultura è stata la mia madre adottiva, mi ha amata pur senza avermi partorita, senza possesso anagrafico. Mi sento amata dai poeti e anche i miei alunni hanno imparato questo da me, e per questo motivo mi scrivono su facebook da tutto il mondo, mai soli in compagnia dell’Anima».
– Da un anno vive una storia d’amore importante. Quanto e come l’amore può aiutare nel ritrovarsi e nel percorrere nuovi orizzonti?
«La mia storia con Franco ha la stessa temperatura che ha la mia storia con la cultura classica. E’ infrangibile, inossidabile, appassionata e appassionante, attuale eppure remotissima, prima che noi due fossimo concepiti all’anagrafe dei vivi. Non c’è sforzo di parola tra di noi. Tra noi è parola sempre, anche quando stiamo muti per giorni , ognuno inseguendo un suo pensiero, ognuno consapevole che l’altro c’è, che l’altro capisce senza sforzo di spiegazioni, che l’altro lo incanta senza incantesimi artefatti che non siano l’incantamento dell’essere, dell’esserci, dell’esistere, indipendentemente dalle geografie che spesso ci separano. Una tmesi di corpi, non certo di sentimenti o di pensieri. Nulla mi emoziona quanto la poesia del suo essere sempre sottovoce, delicato, tanto quanto io sono, invece, imperativa, assoluta. Franco è un uomo straordinario, un intelletto purissimo, incontaminato, mentre io sono contaminata da una carriera rumorosa, vistosa, ingombrante, anche per me, soprattutto ora con una estrema sovraesposizione. Franco Lauria mi ha fatto assaporare il piacere del “forse”, del “magari”, di quella poetica incertezza che mi era sconosciuta, di quella incertezza che non è insicurezza, ma è talento, talento puro, non infettato da rigurgiti narcisistici né da intrallazzi di potere. Il mio fidanzato è perfetto così com’è. Sono io ad essere assolutamente imperfetta. Imperfetta ma perfetta ai suoi occhi. Questo è il miracolo dell’Amore».
– La sua permanenza a Roma sarà lunga. Il suo compagno ha condiviso la sua scelta di partecipare al programma?
«Resterò a Roma fino a luglio, quando questi ragazzi de La Scimmia affronteranno l’esame di maturità. Stare lontana dalla Sicilia è stata l’unica, dolorosa, perplessità. Ho rifiutato fino all’anno scorso vantaggiosissime offerte di lavoro perché mi avrebbero, sia pur per qualche mese, allontanata dall’Isola, ma ho avuto da Franco una grandissima complicità. Direi che il suo sostegno è stato fondamentale per “traghettare”. Vivrò Roma anche con lui. Verrà molto spesso e questa nuova geografia movimenterà una nostra già movimentatissima vita sentimentale e passionale. Il resto della cronaca di questo amore lo racconterò nelle prossime puntate romane, ma vi assicuro che tra psichiatria e poesia funziona benissimo, per cui agli psichiatri single dico: andate a caccia di scrittrici, è felicità garantita»!
Autore : Alice Palumbo
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