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notizia del 15/06/2004 messa in rete alle 17:52:10
Le monete d’oro di Femmina Morta
Tra le tante leggende fantasiose che si sono tramandate nel nostro paese c’è lo strano racconto delle quattro monete d’oro di Femminamorta. Un tempo assai remoto in quella località fu rinvenuto il corpo di una donna morta, ecco perché la contrada venne denominata “Femminamorta”. Si narra che un certo Neli Carduni, un povero operaio analfabeta, il quale non aveva un fisso lavoro, ma che si arrangiava come poteva, mentre era intento a raccogliere della verdura selvatica si imbatté in una vecchietta che aveva in una mano un bastone, mentre nell’altra una cesta.
Di fronte a quella presenza inaspettata, il povero Neli che era poco coraggioso, si mise paura e cercò di allontanarsi il più lontano possibile. ma più si allontanava e più la vecchietta gli si parava dinanzi.
Ad un certo punto la vecchietta gli domandò cosa stesse facendo da quelle parti e nel suo terreno. Di rimando il poveretto, per altro impaurito rispose che stava raccogliendo degli “sparaci” e qualche “vavaluci” per portarli in paese e poi venderli. A questo punto la vecchia dall’aspetto di una strega, sapendo che quell’individuo era un poveraccio tirò fuori dalla gonna colore rosso e azzurro quattro monete d’oro e con voce sottile le diede al viandante occasionale, dicendogli di non dire niente a nessuno di quell’incontro e gli raccomandò di conservare quelle monete e di utilizzarle per natale.
Il malcapitato ancora sbigottito ed impaurito non credette ai suoi occhi, anzi pensò che si trattasse di una allucinazione.
Senza rendersene conto stese la mano e si trovò quelle quattro monete luccicanti, mentre la vecchietta era di già sparita.
Neli Carduni che par sia esistito intorno al XX secolo e che aveva sentito parlare di streghe e di incantesimi in quella località, rimase sempre più impaurito e non vide l’ora di allontanarsi da quella località e fare ritorno a casa.
Arrivato in paese tutto trafelato e con il cuore che gli batteva forte, chiamò la moglie Annittina e le disse: “Per Natale saremo ricchi”.
La moglie che conosceva il marito il quale molto spesso rincasava brillo, lo esortò di andare a letto. Il povero Neli nascose le monete d’oro sopra “u stipu” cioé l’armadio dove nessuno poteva arrivarci se non con una scala.
Ma la sua curiosità fu più forte di raccontare quanto gli era capitato, anziché mantenere il segreto che gli aveva raccomandato la vecchietta.
Infatti nella piazza del paese Neli raccontò quello strano incontro avuto in campagna ai suoi amici abituali i quali non credettero a quello strano racconto, anzi lo presero in giro. Disubbidendo alla raccomandazione della vecchietta (forse era la fata buona) corse a casa per prendere le monete e farle vedere ai suoi amici.
Infilando la mano nel sacchetto dove aveva collocato le monete, grande fu la sorpresa, quando anziché delle monete trovò sterco di pecora. Immensa fu la sua disperazione.
La favola insegna che a volte è più saggio star muti al posto di mostrare la propria imbecillità. E Neli Carduni che aveva avuto la fortuna nelle mani non seppe custodirla per la sua stupidità.
Autore : Renzo Guglielmino
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