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notizia del 03/12/2011 messa in rete alle 17:39:55
La città nutriente di Luciano Vullo
“ Una città nutriente – politica ed educazione nell’epoca della grande abbondanza” è il titolo del nuovo libro del prof. Luciano Vullo, edito da Salvatore Sciascia, presentato venerdì 25 novembre scorso nell’Auditorium di Piano Notaro, a cura dello scientifico “Vittorini”
Non è la prima fatica letteraria per l’ex dirigente scolastico, che nel 2009 ha dato alle stampe con successo Introibo e nel 2010 La memoria (pro)fonda, edito da Betania
.
A distanza di quasi tre anni, Luciano Vullo si cimenta in un’opera letteraria del tutto nuova, un saggio colto e appassionato che vuole proporre in modo sobrio una pausa di riflessione sul rapido passaggio dalla millenaria civiltà alfabetica e analogica all’inesplorato mondo della comunicazione elettronica. Nelle pagine del suo libro, l’autore pone infatti l’accento sulla rivoluzione scientifica che negli ultimi decenni ha permeato tutti i settori, compreso quello della comunicazione e dell’istruzione.
Telematica e informatica sono le “armi vincenti”, utilizzate dai giovani nello scontro generazionale. Tanti i temi trattati: la nuova pedagogia, l’economia cittadina, la comunicazione digitale, il lavoro e le pensioni. Unico filo conduttore, la nuova pòlis che deve “nutrire” il cittadino, fornendogli tutti gli strumenti necessari affinché realizzi la sua esistenza in termini di libera e solidale partecipazione.
L’autore dedica il suo scritto alla città che profondamente ama, Gela, terra dalle mille voci che fino a un decennio fa era conosciuta da tutto il mondo come “Mafia Town”.
E’ la nuova Gela quella di cui ci parla Luciano Vullo, una città che con mille sforzi e sacrifici è riuscita a superare un passato fatto di sangue, corruzione e lacerazioni profonde e che oggi, grazie al lavoro sinergico fra amministrazione e cittadini, si appresta a diventare città educativa. Ma i lavori non sono conclusi. Come scrive lo stesso autore, “il cantiere è ancora aperto”. Il cambiamento è avvenuto solo in parte. Ora occorre fare un lavoro originale. Ora, l’azione spetta alla comunità cittadina, coordinata dal Comune sia per la riflessione teorica, sia per la tessitura di una trama organizzativa.
“Tutti devono essere non solo promotori ma anche fruitori di volta in volta dell’azione educativa. Tutti, soggetti in educazione in una città che cambia gli assetti costitutivi”.
Nell’ultimo capitolo l’autore presenta il progetto denominato “Telemaco”.
“Il progetto Telemaco – Gela città educativa” vuole promuovere la collaborazione del Comune di Gela nelle figure degli assessori all’istruzione e alla solidarietà sociale, degli operatori scolastici, dei rappresentanti delle associazioni,delle famiglie, del volontariato, delle cooperative sociali, dei comitati spontanei dei quartieri per attivare la città che educa. Individuando obiettivi raggiungibili attraverso modalità nuove che raggiungano tutti i cittadini e utilizzando sinergie e risorse dell’intera città. Facendo perno sulla scuola come presidio permanente, ma mobilitando attorno ad essa forze centrifughe e centripete. L’obiettivo principale del progetto è quello di rendere magnetico, desiderabile l’apprendimento risvegliando le capacità di stupirsi, affinché si prenda coscienza dell’importanza del rispetto della legalità per la rivalutazione sociale e culturale della città e delle nuove forme di cittadinanza”.
“ I giovani di oggi – ha affermato Luciano Vullo – sono portatori di un nuovo alfabeto. Hanno abilità enormi, talvolta finissime, nel campo della comunicazione digitale. Compito degli adulti è quello di cercare di entrare in questo mondo avvicinandosi all’universo giovanile affinché, in questo modo, dal dialogo nascano forme di collaborazione e produzione di nutrimento per tutti”.
La prefazione del libro del Prof. Vullo è stata curata da Franco Frabboni, Professore emerito di Pedagogia dell’Università di Bologna.
“Luciano Vullo – scrive Frabboni – chiama a raccolta la scuola e l’extra scuola a darsi la mano per formare, insieme, nuove generazioni capaci di pensare con la propria testa e di sognare con il proprio cuore”.
Moderatrice della manifestazione, la professoressa Teresa Mammoliti. A relazionare, cinque studenti del Liceo “Vittorini”, Daniele Bonfissuto, Annalisa Palazzolo, Anna Di Stefano, Giulio Tardino e Giorgia Palmieri che hanno letto e commentato alcuni passi del libro. La serata è stata allietata dalla giovane pianista Sandra Sammito. Sullo sfondo, i quadri di Salvatore Farruggia.
Numerosi gli interventi dei presenti che, coinvolti dalle riflessioni dell’autore, hanno dato vita ad un proficuo dibattito.
Autore : Alice Palumbo
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