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notizia del 25/01/2009 messa in rete alle 17:31:20
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Nel libro di Ferreri fascino e prestigio alla nascita di Gela
Alla domanda “chi siamo?” La risposta arriva sempre da ciò che siamo stati nel passato. Questo principio è valido in ogni luogo e per ogni popolo. Perché i gelesi possiedono una capacità così innata per gli scambi commerciali con i siti portuali del basso Mediterraneo, compreso Malta?
Il professor Giuseppe Ferreri (nella foto) ha risposto a questo interrogativo quando, andando alla ricerca della nascita dell’antichissima città di Mazzarino è venuto a conoscenza di scritti e documenti che contengono interessanti notizie che ruotano attorno la città di Gela, le sue origini, i suoi abitanti e il loro carattere. Si tratta di ipotesi che gli studiosi in futuro potranno maggiormente confermare.
L’autore mazzarinese Ferreri ha dedicato proprio a queste scoperte il primo capitolo del suo libro edito NovaGraf “Il Mistero Mazzarino”.
Secondo l’ipotesi avanzata dal Ferreri i primi insediamenti umani nella collina gelese furono quelli degli antichi commercianti Fenici, da tempo insediati nella vicina e antichissima Mactar. Quindi Gela avrebbe origini più antiche di quanto si conosca.
Siamo intorno all’VIII secolo A.C. quando i Fenici, lasciando le terre del catanese, trovano in Ma-ctar (l’antica città sicana-siculo situata a pochi chilometri dal mare sull’altura del monte Bubbonia che sorge fra le valli del fiume Gela ad ovest e del suo affluente Cimia ad est) adeguate condizioni di abitabilità e sviluppo. Al fine di commercializzare i cereali prodotti dalla terra, i nuovi padroni, i Fenici, costruirono una base operativa proprio sul fiume Gela, sulla foce situata nel Mar Mediterraneo, scelta in alternativa rispetto a quella già presente nella zona di Catania, difficile da raggiungere.
Se tutto ciò corrisponde a verità siamo di fronte a scoperte che aggiungono fascino e prestigio alla nascita di Gela, alle origini delle sue vocazioni commerciali e relazionale, alle origini di uno stile di vita centrato su obiettivi nuovi di autonomia economica, bisogno di civiltà e di progresso.
Dagli studi del Ferreri è possibile rilevare, inoltre, un ulteriore, quanto interessante aspetto che rimanda alle origini dei “rapporti” tra l’antica Mazzarino e l’antica Gela. Mazzarino (antica Ma-ctar) ha accolto nel 627 a.c, i coloni poveri gelesi espulsi dalla loro patria perché accusati di sedizione. In seguito, Gela, distrutta durante il conflitto con i cartaginesi, fu ricostruita nella zona di Sufiana (attuale territorio di Mazzarino). Per questo motivo il nuovo sito fu denominato successivamente dai Romani Gelasium-Philosophiana. In epoche successive il gelese Antifemo per creare una città protetta dal nemico che offrisse un sicuro rifugio alla popolazione, favorì l’emigrazione di nuovi gruppi suoi conterranei nel sito di Bubbonia il quale fu ingrandito e abbellito da nuove abitazioni civili e templi, e fu realizzato un possente muro di fortificazione paragonabile alle mura di Caposoprano. Tutti racconti che esprimono gli antichi sentimenti di accoglienza e di convivenza che i nostri avi ci hanno trasmesso e che spetta a noi mantenere e promuovere. L’opera del Ferreri, facile nella lettura, è un tesoro di misteri e aneddoti, che vale la pena di conoscere. Mazzarino e tutto il territorio siciliano grazie al suo contributo si scopre essere culla degli avi di personaggi importanti nella scena politica europea come il Cardinale Raimondo Giulio Mazzarino e il principe Alberto di Monaco. All’autore Giuseppe Ferreri va, inoltre, il merito di essere riuscito ad interpretare fatti complessi riproducendoli con parole semplici. D’altronde solo adoperando un linguaggio comprensibile era possibile costruire “Il mistero mazzarino”.
Autore : Concetta Santagati
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