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notizia del 31/01/2005 messa in rete alle 17:12:44
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Aiello, sindaco e poeta dell’attesa e del congedo
Il fervore della cultura è sempre più presente a Gela. A darne dimostrazione venerdì 21 gennaio al Museo archeologico di Gela è stata la presentazione del libro di Francesco Aiello , sindaco della città di Vittoria (nella foto), dove da anni svolge la sua attività politica e dove sono nati i versi scritti sulla raccolta dal titolo Lettere e Idilli, quadretti dal sapore vario, ora georgico e pastorale, ora di volti e luoghi conosciuti che penetrano nell’animo del lettore dando una serenità incantevole quasi familiare, spesso legata ad un senso malinconico del trascorrere lento dei giorni. Un libro fatto di lunghe attese e di momenti già troppo lontani. Le lettere aprono una finestra sul mondo fatto di una disingannata presa di coscienza, di una libertà ancora lontana per i popoli tormentati.
La presentazione del libro è stata organizzata dal centro di cultura e spiritualità cristiana “Salvatore Zuppardo” che da tempo svolge un ruolo di elevata importanza intellettuale nella nostra città con lo scopo di promuovere la cultura e l’arte in tutte le sue sfaccettature, e che ha già in cantiere per l’anno in corso trentadue altre iniziative.
Ha coordinato l’incontro Ignazio Giudice, presidente dell’associazione. Il libro è stato analizzato nei suoi punti più importanti dai relatori; ad intervallare gli interventi, la lettura degli scritti di Francesco Aiello dalla voce di Nancy Genovese. Spesso sottolineata l’identità sociale dell’autore, politico-poeta ma anche uomo dalla elevata sensibilità letteraria.
Presenti, il critico letterario Enzo Salsetta e la scrittrice Silvana Grasso, la quale ha sottolineato tra l’altro che “il libro di Aiello mi è piaciuto molto, ne sono stata pirata e vampiro. In tutte le sue poesie Francesco Aiello si congeda, è come se ciò che ha creato, amato se ne fosse andato. Ed il dolore è ciò che resta di una ferita sanguinante”.
Fra gli intervenuti anche l’assessore all’Istruzione Luciano Vullo che ha definito la bellezza della parola “l’unica cosa che può riscattare una città e i suoi cittadini”, ed il Sindaco di Gela Rosario Crocetta ha osservato che “é’ bello vedere un politico che oltre a portare avanti la battaglia per lo sviluppo economico, abbia il tempo di guardare dentro la propria anima”.
Quattro-domande-quattro all’Autore
– Nella raccolta “Lettere e Idilli” lei parla spesso del tempo, direi che è quasi uno dei temi fondamentali, che rapporto ha con esso?
«Il tempo è la condizione di cui si vive, ha una sua dimensione, è la percezione che tutto quello che sei, che sarai e sarà ha il senso della fugacità e della conquista».
– Questa non è la sua prima pubblicazione poetica, eppure per risonanza è come se per la prima volta l’animo dell’uomo-poeta e dell’uomo-politico conosciutisi nel silenzio abbiano finalmente trovato una loro pubblica affermazione, come mai?
«Per le idee trattate, la sensibilità il messaggio che và anche in rapporto ai mutamenti del ‘900, alla fine delle ideologie; c’è questo ripiegamento in una dimensione acuta senza perdere di vista però l’inquietudine verso le domande fondamentali con cui mi addentro ponderatamente nei meandri personali che vanno sempre vicino alla società».
– A termine della prefazione realizzata da Francesco Ereddia appare un interrogativo a cui le chiedo di rispondere: Francesco Aiello politico-poeta o poeta-politico?
«Lo spessore della persona umana è difficile scinderla, certo la vita politica aumenta l’ethos nell’azione poetica. La politica è il momento in cui puoi misurarti con la tua coerenza, è un concetto che sta nell’unicità della persona»
– Il suo libro non ha una casa editrice, perché questa scelta?
«E’ un confine stabilito fin dall’inizio, è un libro dal circuito minimo, che regalo agli amici, a chi me lo chiede, realizzato per una comunità di chi vuole leggere ed ha il piacere di leggere».
Autore : Lorena Scimé
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