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notizia del 31/01/2006 messa in rete alle 16:17:58
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Silvana Grasso, il suo Disìo al Grinzane Cavour
Si arricchisce di successi la carriera della scrittrice siciliana Silvana Grasso (nella foto), il suo nome risulta tra i tre vincitori finalisti del prestigioso Premio Internazionale “Grinzane Cavour”. Il suo ultimo romanzo Disìo, pubblicato da Rizzoli, ha vuotato le librerie – andando in ristampa per aver venduto oltre trentamila copie – e visti i risultati non è passato inosservato neanche alla giuria di grande rilievo che lo ha votato all’unanimità, scegliendolo per la sezione autori italiani del premio. Ad affiancare la nostra Silvana Grasso, sono altri tre scrittori; vincono per la sezione Autori Stranieri un autore irlandese, Roddy Doyle, un Egiziano, Gamai Ghitani ed una colombiana Laura Restrepo. La finalissima si svolgerà il 17 giugno, nel castello di Grinzane a Torino, il supervincitore sarà scelto da una giuria di lettori che segue a quella dei critici. Il Premio “Grinzane Cavour” noto in tutto il mondo mette a confronto autori italiani e stranieri di grande valore; nei suoi 25 anni di storia, ha assunto sempre più spessore anche grazie all’importanza delle sue scelte culturali. Numerosi sono infatti gli autori che hanno ricevuto il riconoscimento e a cui nel tempo, è stato conferito il Premio Nobel per la letteratura; tra i tanti nomi ricordiamo: Toni Morrison (prima donna di colore a ricevere il Nobel nel ’93), Primo Levi, Paulo Coelho, Luis Sepúlveda e tanti altri ancora.
Il Premio piemontese Grinzane Cavour, non è solo un impegno istituzionale, ma un servizio culturale, l’obiettivo è quello di diffondere il piacere della letteratura contemporanea, affermando il suo sospiro internazionale da collocare oltre il consueto cantuccio strettamente personale. Il Romanzo di Silvana Grasso ha fatto centro! diventando in pochissimo tempo un best seller, raggiungendo le vette più alte delle classifiche dei libri più acquistati. Una trama in cui la vita della protagonista Memi Santelìa (frutto di un fallito aborto), tornata nella sua terra natia dopo anni di silenzi, si intreccia nelle questioni asfissianti di una società incancrenita dalla mala sanità, dalla politica e dai ricordi che in lei sembrano persistere inesorabilmente. Un libro impegnativo quello di Silvana Grasso, con lingua da trapezista che sembra avere molto di autobiografico; da i “capelli rossodiàvuli”, alle nevrosi e ancor di più alla vulcanica sicilianità della protagonista. Fondamentale è il ruolo di una Sicilia in cui il cambiamento è solo un’oasi nel deserto, per la scrittrice, a cui abbiamo voluto porre qualche domanda in un periodo che la vede vincente e nuovamente pronta a dare alla luce una sua nuova “creatura”.
– Silvana Grasso, a cosa è dovuto il successo di Disìo?
"E’ dovuto al fatto che chiamo il cancro col suo nome, non lo chiamo mal di pancia! Cosa voglio di-re? chi ha letto il romanzo lo sa bene, e a Gela sono stati moltissimi. Ho struccato la Sicilia da fard, rossetti, make-up, e ho mostrato che se leviamo il trucco, la Sicilia è un malato grave, terminale. Quindi tutto è trucco! Risorgimenti compresi!"
– Perché? Lei pensa che sia irredimibile la Sicilia?
"Con tutta la cultura dell’“ottimismo” e dei cambiamenti, che anche la nostra Gela ha adottato alla grande! Si guardi un po’ attorno. Sono strade queste? è dignitosa, è civile una politica che fa, nel duemila, nuovi emigranti disperati? E’ politica? Ha idea di quanti deputati, amministratori provinciali, comunali siciliani abbiano ricevuto, solo in questo ultimo anno, un avviso di garanzia? Un’enciclopedia! e l’imputazione è la stessa, concorso mafioso, peculato quando non peggio!"
– Da dove cominciare per un’ipotesi di cambiamento?
"Intanto dall’acqua, specialmente a Gela! E’ “legale” far pagare per un’acqua che non ci viene data se non sporca e col contagocce? E’ “legale” che i nostri figli frequentino locali malsani che solo l’impudenza o la cecità degli amministratori può chiamare scuole? Locali dove, se non si rischia la vita, si rischiano di sicuro le zecche, le bronchiti e quant’altro? girate i cessi delle scuole e ... sperate d’uscirne vivi o voi ch’entrate".
– C’è una nuova pubblicazione nel cassetto? è un romanzo? di cosa si tratta?
"Sì, per i primi di marzo, titolo: “7 uomini 7 peripezie di una vedova”. Non è un romanzo, è la storia vera della mia vita negli ultimi otto anni, cioè da quando è morto mio marito. Quanto a parlarne, no! l’uscita è già avvelenata da dicerie e maldicenze di ogni tipo, solo perché in prima persona, come Silvana Grasso, racconto di uomini incredibili (in cui ho avuto la ventura di imbattermi) e di incredibili accadimenti, e perché è ambientato a Gela. Ma io ci vivo a Gela!! è divertentissimo, ironico e malizioso"
Autore : Lorena Scimé
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