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notizia del 01/03/2005 messa in rete alle 15:47:11
L’altro Pirandello
La prima presentazione ufficiale era avvenuta nel settembre scorso in Campidoglio, con Andrea Camilleri come testimonial; poi al Piccolo di Milano. Giovedì e sabato della scorsa settimana, la raccolta Tutto il teatro di Stefano Pirandello, in tre volumi, curata da Sarah Zappulla Muscarà e da Enzo Zappulla (editore Bompiani), è stata presentata nell’aula magna della facoltà di lettere e filosofia di Catania e al museo archeologico di Agrigento.
La figura e l’opera di Stefano Landi, alias Stefano Pirandello, per troppo tempo oscurato dalla fama del padre Luigi e quasi sconosciuto alla cultura italiana, è stata messa in evidenza dai relatori in occasione della presentazione della raccolta dei suoi lavori teatrali. Ne è emerso il peso che per lungo tempo ha rappresentato per Stefano Pirandello l’eredità del cognome paterno, una sorta di dittatura dalla quale liberarsi con l’ausilio dello pseudonimo Landi, ma anche il grande amore che lo legava al padre, che lo portò a vivergli fianco a fianco e a collaborarlo in tutto nel suo lavoro.
Alla presentazione di Catania, che si è tenuta all’aula magna dell’ex convento dei Benedettini, sono intervenuti il rettore Ferdinando Latteri, il preside della facoltà di Lettere Nicolò Mineo, Gesualdo Campo, assessore provinciale alle attività culturali, il giornalista e saggista Salvatore Scalia e la scrittrice Silvana Grasso.
Latteri dopo i saluti agli intervenuti, ha centrato il suo intervento sull’importanza che la cultura riveste nella nostra società e di come sia creatrice di cambiamenti e di nuovi modelli. Mineo, che ha definito l’opera curata da Sarah ed Enzo Zappulla “uno spaccato del ‘900”, ha posto l’accento sul rapporto complesso tra Luigi e il figlio Stefano e di quanto la sua altissima levatura abbia influenzato il problema dell’identità di Stefano Pirandello che – ha sottolineato – ha tentato di trovare una sua autonomia dal padre in altri settori, ma che alla fine non ha potuto esimersi dal seguirne la medesima strada.
Salvatore Scalia ha definito la pubblicazione dell’opera teatrale di Stefano Pirandello un’importante iniziativa culturale, grazie alla quale “all’autore è stata tolta la maschera e assegnatogli il ruolo che gli spetta nella drammaturgia. L’opera – ha continuato Scalia – è la testimonianza di un uomo che porta la maschera nella realtà. Non solo per Stefano, ma anche per l’altro figlio di Pirandello, Fausto (grande pittore del ‘900) essere pirandelliano è stata una ferita, in quanto non si sono staccati dall’onnipresenza di un padre così geniale”.
L’intervento di Silvana Grasso ha preso lo spunto dal difficile rapporto figlio-padre tra Stefano e Luigi, sottolineando che a Stefano fu negato di essere figliol prodigo, non seppe essere cattivo figlio. Per il padre fu consigliere, segretario, collaboratore e quant’altro.
Gli interventi sono stati intervallati ed arricchiti dalla lettura, a cura di Gianni Salvo, di alcune lettere scritte da Stefano al padre.
Sabato scorso, la stessa iniziativa è stata ripetuta ad Agrigento, nella splendida cornice del museo archeologico. Sono intervenuti sullo stesso tema Stefano Milioto, scrittore, Enzo Lauretta, sceneggiatore e presidente del Centro studi pirandelliani, Salvatore Ferlita e l’assessore Calogero Fioretto, che ha sostenuto e promosso l’iniziativa culturale.
Tutti i relatori hanno dato il merito all’iniziativa culturale di Sarah ed Enzo Zappulla di aver tolto il velo dell’oblio sull’opera di Stefano Pirandello.
Milioto ha parlato dell’opera filmografica di Stefano Pirandello, della quale ha ricordato La nuova colonia, Pipistrello (1925), L’esclusa, Il figlio dell’uomo cattivo, Acciaio (1932) ed altre.
Enzo Lauretta ha sostenuto che cercare in Stefano il pirandellismo paterno in sè è negativo; se invece si cerca l’umorismo, un nuovo modo di raccontare, di concepire il teatro, allora questa è una connotazione positiva.
Franco Graziosi ha poi incantato tutti con la sua interpretazione della tragedia “Icaro” di Stefano Pirandello.
I ringraziamenti di Sarah Muscarà agli intervenuti, tra i quali molti amici e parenti della famiglia Pirandello e la registrazione della voce di Stefano che raccontava di un suo sogno sul padre, hanno chiuso un incontro che è stato definito dalla stessa Muscarà tra i più emozionanti tra quelli organizzati per la presentazione dell’opera di Stefano Pirandello.
Autore : Cinzia Sciagura
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