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notizia del 14/05/2011 messa in rete alle 15:35:15
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L’editoria s’interroga sul futuro dell’e-book
Un interessante incontro si è svolto martedì scorso alla Facoltà di lettere e filosofia di Catania, tra Mario Andreose, direttore letterario del gruppo Rcs Libri e i dottorandi di ricerca in Filologia moderna e in Storia della cultura, della società e del territorio in età moderna. I lavori sono stati introdotti e coordinati dalla prof.ssa Sarah Zappulla Muscarà, presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione e ordinario di Letteratura italiana all’ateneo catanese.
Dopo i saluti agli intervenuti e all’ospite da parte del pro-rettore dell’Università di Catania, prof.ssa Maria Luisa Carnazza e del coordinatore del dottorato in Filologia moderna, prof.ssa Margherita Spampanato, la prof.ssa Muscarà ha tracciato per grandi linee il profilo professionale di Andreose: entra nell´editoria nel 1958 con Alberto Mondatori che ha fondato la sua casa editrice, Il Saggiatore, della quale diventa direttore editoriale. Nel 1969 passa alla casa madre Mondadori, dove si occupa di condizioni internazionali e di libri per ragazzi. Nel 1978 diventa direttore della Divisione Libri del Gruppo editoriale Fabbri e successivamente anche della Bompiani. Nel suo lavoro rilevante il contatto umano, personale, con gli scrittori, con altri editori.
La prof.ssa inoltre ha messo in evidenza il suo rapporto privilegiato con la Sicilia, con alcuni grandi scrittori siciliani, come Sciascia, Bufalino. E dalla Sicilia è stato riconosciuto il suo impegno e valore. Catania in particolare gli ha tributato alcuni premi, il Mediterraneo nel 2007, il Martoglio e per ultimo il Sebastiamo Addamo.
Andreose nel suo intervento ha fatto una puntuale e precisa disamina sul futuro dell’editoria, per la quale nel 2008 era stata prevista “la morte del libro”. Un panorama ricco, complesso e problematico, un settore, questo, in certo qual modo sconvolto dalla diffusione ed utilizzo delle nuove tecnologie da parte sia degli editori che dei lettori: l’e-book, (libro elettronico) e più recentemente l’Ipad, che ne permette una facile portabilità della lettura. Questo ha interessato in maniera preponderante gli Usa, dove il mercato in questo settore è salito al 22%, mentre in Italia il fenomeno è ancora contenuto intorno al 5-6% e riguarda più che altro la lettura dei quotidiani.
“Per l’editoria ciò ha comportato una rivoluzione strutturale – ha sottolineato Andreose – un grande impatto economico e sociale e in prospettiva potrà determinare risvolti sia positivi che negativi, come l’abolizione della carta a beneficio delle foreste, dei trasporti, dei magazzini per il deposito delle giacenze dei libri, ma anche una graduale sparizione del catalogo, in particolare di autori e testi importanti, mentre l‘editoria elettronica permetterà la conservazione di tutto il patrimonio letterario, senza l’aggravio di costi aggiuntivi”.
Su tutto questo si gioca destino del libro cartaceo. Andreose ha fatto l’esempio della fiera del libro di Francoforte, nel corso della quale è stato presentato un progetto sperimentale: la creazione di punti vendita su richiesta, per ordinare anche una sola copia di un libro che non si trova più in commercio, ed averlo così in pochi minuti, fresco di stampa, utilizzando semplicemente un file, un archivio elettronico.
Il direttore letterario ha poi parlato anche dell’impatto che tutto ciò potrà avere sul piano organizzativo dell’editoria, e cioè l’inevitabile riduzione della forza lavoro, per esempio per le operazioni tipografiche, ma non sulla funzione dell’editor, che rimarrà comunque fondamentale.
Qual è quindi il futuro dell’editoria?
“L’editoria deve riorganizzarsi, adeguarsi alle esigenze dei nuovi mezzi di comunicazione – ha sottolineato Andeose – tenendo ben presente i pericoli: la liberalizzazione della scrittura, della rete, una grande confusione, in quanto ognuno potrà diventare editore di se stesso. Ci sarà l’esigenza di attuare un filtraggio. Ma il pericolo più serio è rappresentato dalla pirateria. Si dovranno quindi predisporre strumenti adeguati in difesa del diritto d’autore e questo competerà all’editoria elettronica”.
Andreose al termine del suo intervento ha dipinto lo scenario dei prossimi 10-15 anni: l’editoria elettronica sopraffarrà lo spazio del libro; cambiamento di prestazioni legati all’editoria, come il marketing, che sarà ridimensionato e questo – ha sottolineato – sta già avvenendo. Sono sempre di più, infatti, gli editori che si avvalgono di servizi esterni (per esempio per la grafica); il libro cartaceo verrà conservato in quantitativi minimi; mantenimento delle funzioni dell’editore, maggiore specializzazione di programmi elettronici per case editrici; l’utilizzo della rete. Per i lettori tutto ciò porterà un arricchimento dell’offerta, usufruiranno di un canale in più, ad un prezzo inferiore di quasi il 50%, in quanto i costi si ridurranno, dato che molti passaggi salteranno.
In conclusione, Andreose si è detto favorevole alla conservazione del patrimonio letterario, così come ha giudicato il progresso e l’evoluzione tecnologica indispensabili, ma ha sottolineato come la possibilità di poter consultare biblioteche, avere il contatto diretto, palpabile, con la carta, con un libro fisico, non abbia prezzo. Attento all’evoluzione dell’editoria elettronica, Andreose rimane, comunque, strenuo difensore della carta stampata. E – come dice Umberto Eco – “non ci libereremo mai del libro”.
Nella foto, da sin.: Maria Luisa Carnazza (Pro-Rettore vicario), Margherita Spampinato (Direttore del Dipartimento di Filologia Moderna), Mario Andreose (Direttore letterario del Gruppo Rcs Libri), Sarah Zappulla Muscarà (Presidente del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione)
Autore : Cinzia Sciagura
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