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notizia del 12/01/2013 messa in rete alle 15:20:58
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Quattro film per promuovere idee
Con la visione del docufilm di Ugo Saitta Con la Sicilia negli occhi, diretto dal critico cinematografico e televisivo Alessandro de Filippo, venerdì 9 gennaio si è conclusa la rassegna cinematografica dedicata al cinema d’autore Cine-ma-Cosanesai. Si è trattato di quattro appuntamenti imperdibili con un cinema realtà, un cinema cioè che ha raccontato una verità spesso celata e che si è proposto di analizzare le manifestazione del potere e le dipendenze da esso. La rassegna, organizzata dall’associazione dal Circolo d’arte e cultura cinematografica Stella Maris, presieduta da Elio Cassarino, ha avuto luogo nell’ex chiesetta San Biagio, ed è stata seguita da un pubblico esigente che ha occupato integralmente i posti a sedere messi a disposizione.
«Lo scopo dei cineforum – ha dichiarato Elio Cassarino – è abituare il pubblico a film di nicchia, che aiutano a riflette, film che hanno difficoltà ad essere inseriti nella grande distribuzione. Il mercato della distribuzione in Italia non è libero ed è comandato dal duopolio Medusa/Rai, che sta provocando una desertificazione culturale».
Una situazione del cinema italiano che è stata denunciata da Valerio Jalongo nel docufilm Di me cosa ne sai, che ha aperto il ciclo di questa rassegna iniziata il 21 dicembre scorso. Il regista ha cercato di trovare la risposta al declino del cinema italiano che fino agli anni ’70 dominava le scena internazionale con importanti produzioni. È illuminante ascoltare le dichiarazioni di Federico Fellini agli inizi degli anni ’80 a proposito del nuovo tipo di linguaggio volgarizzato che andava imponendo la televisione commerciale, a cui si contrapponeva il viso sorridente del proprietario Silvio Berlusconi, che affermava come la visione decadente dell’universo televisivo fornita da Fellini in Ginger e Fred fosse solo una deformazione artistica non corrispondente a realtà. Le pellicole che non hanno possibilità di esser distribuite nelle sale, sono sempre viste da una ristretta nicchia di spettatori in qualche piccolo Festival, visto lo scarso appeal che hanno verso un pubblico ormai omologato. È quanto sta succedendo a Pagate Fratelli, diretto dal mazzarinese Salvatore Bonaffini, che è stato proiettato giorno 4 gennaio. Il film racconta le vicende dei quattro frati dell’ordine francescano di Mazzarino, tra cui padre Vittorio di Gela, arrestati cinquant’anni fa perché responsabili di estorsioni.
«Una storia presente nella memoria di molti – ha dichiarato il regista mazzarinese – ma quasi sconosciuta dalle nuove generazioni, che io ho voluto riportare alla luce, tra mille difficoltà. L’idea è stata molto contrastata specie dalla Chiesa, e non ho trovato nessun produttore disposto a finanziare il film. Ho presentato tale progetto alla Regione, alla Provincia e al Comune, ma ovunque ho trovato la porta chiusa, nessuno sponsor ha voluto esporsi per un tema così scottante. Così ho deciso di autofinanziare il film, aprendo un mutuo per realizzare il mio sogno di raccontare la verità su tale vicenda, che ha diviso l’opinione pubblica tra colpevolisti e innocentisti»
Il film è stato girato con pochi mezzi, in sette settimane distribuite in due anni, nell’entroterra siciliano, negli stessi luoghi in cui si sono svolti i fatti e racconta dall’inizio alla condanna in cassazione dei quattro monaci, che avevano trasformato il convento di San Francesco da rifugio dello spirito a luogo della malavita. Anche il cast è siciliano, ma nonostante ciò il penultimo governo regionale, ha mostrato scarsa sensibilità nei confronti di tale progetto, anche perché i fondi per il cinema con il governo Lombardo erano fermi ancora alle proposte del 2009.
«La sceneggiatura – ha affermato Bonaffini – è stata scritta da Renzo Gatto e Daniele Russo, che hanno lavorato separatamente per mettere a confronto due metodi di narrazione differenti. Le fonti sono stati gli atti processuali e le testimonianze. La narrazione è caratterizzata da scene breve, frammentate che però raccontano molto, e per girare il film ho dovuto mettere un paese, Mazzarino, sottosopra».
Irrompe nel film, quasi come insulto all’intelligenza la dichiarazione reale del cardinale che afferma che la mafia non esiste. La pellicola, ha avuto delle difficoltà nella distribuzione, del resto se non si scende a compromessi con le due realtà che detengono il monopolio di tale settore, non si trova uno spazio. In un momento in cui la cultura e l’informazione sono bistrattati nella quotidianità, questo lavoro non può che essere considerato un buon esempio di coraggio del regista, che è alla sua seconda esperienza. Il film è stato proiettato a Palermo, per la prima davanti a 700 spettatori, e in molte città siciliane e del resto della penisola e ha riscosso un discreto successo. A Gela la pellicola è stata portata personalmente dal regista, lasciando sbalordito la stesso Cassarino, che per la prima volta non ha avuto a che fare con una casa di distribuzione. Il film è stato seguito con interesse dal pubblico presente.
«Mi ritengo molto soddisfatto – ha asserito Elio Cassarino – di come sia andata la rassegna. In media abbiamo avuto circa sessanta spettatori per volta. Solo il primo appuntamento è stato caratterizzato da un pubblico ridotto, perché ancora la rassegna non era stata pubblicizzata abbastanza. Il secondo appuntamento, quello con la proiezione del docufilm Al Queda! Al Queda! Come fabbricare un mostro in tv, è stato molto apprezzato ed è stato caratterizzato dall’intervento dell’avvocato Nicoletti che ha definito i passaggi giuridici del reato di diffamazione, a cui è seguito un dibattito interessante».
Tutte le rassegne cinematografiche organizzate dall’associazione Stella Maris seguono un filo conduttore, Cinema-Cosanesai impone il dovere sociale e civile di ognuno di noi di promuovere la verità, il cinema indipendente e le idee indipendenti.
Autore : Filippa Antinoro
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I Vostri commenti
Azzeccatissima recensione sulla rassegna. Complimenti Filippa. Grazie al Corriere di Gela per l'attenzione mostrata verso un evento culturale
Autore: elio cassarino
data: 13/01/2013
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