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notizia del 22/08/2009 messa in rete alle 12:59:33
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Vincenzo di Natale chitarrista pop-rock per passione
È la protagonista della nostra vita, in grado di suscitare stati d’animo con sbalzi repentini e fugaci. Unisce da sempre culture e popoli di ogni estrazione sociale. La musica è tutto questo e altro.
Un affascinante mondo, quello che il giovane chitarrista gelese ha conosciuto molto presto. A soli 8 anni riceve in regalo la sua prima chitarra, strumento a lui sconosciuto. Oggi è un chitarrista ventinovenne Vincenzo di Natale (nella foto), uno dei tanti giovani gelesi con la grande passione per la musica. Grinta e umiltà sono le caratteristiche che lo contraddistinguono. Ha conseguito la maturità presso l’Istituto tecnico per geometri, ottenendo sempre buoni risultati. Attualmente è impiegato presso un azienda di servizi all’interno del petrolchimico di Gela.
La passione di diventare chitarrista nasce fra le mura della comunità religiosa che continua a frequentare. Ad 11 anni inizia a prendere lezioni di chitarra, una passione mai abbandonata. Si dilettava a suonare insieme agli amici d’infanzia, nell’oratorio che frequentava. Ancora quattordicenne, già suonava nella chiesa dove è cresciuto. Tanti anni di studio e di impegno, prima imparando a suonare la chitarra classica, per poi continuare con quella elettrica. Nonostante le scelte lavorative così diverse dalla sua più grande passione, la musica ha un ruolo fondamentale nella sua vita. Aver compreso che Gela è una realtà difficile, forse gli ha impedito di pensare alla musica come una vera professione. Ama il genere pop- rock, e fra i suoi idoli rientrano: Ligabue, Vasco Rossi, i Negrita, Bon Jovi, gli Aerosmith, Litfiba. Un genere rock gradevole all’ascolto, che spesso propone quando si esibisce con la sua band. Gli anni dell’adolescenza sono quelli in cui si formano i primi gruppi con cui far musica. I “Diapositiva” , questa la prima band di cui ha fatto parte, un gruppo di amici di infanzia con la quale si esibisce ancora. In seguito è entrato a far parte degli “A.I.V.M”, ed ancora ha suonato con i “Blayzes”. Ora è il chitarrista dei “Sound Project”, gruppo costituito da 5 elementi. La voce del gruppo è di Ginger Petrone, al basso Nando Petrone, Giuseppe Gennaro alle tastiere, Saverio Bunetto è il batterista e lui alla chitarra.
Alcuni di loro sono ancor prima suoi colleghi di lavoro. Il gruppo, che era alla ricerca di un chitarrista, lo ha contattato e da poco meno di un anno si è lanciato in questa avventura.
Per far parte di una band prima della sintonia musicale necessita un buon rapporto personale. È appassionato di nuoto, molto più che del calcio. È un ragazzo solare, umile e riservato. Ama quello che fa. Cerca sempre di essere in armonia con il gruppo di lavoro, evitando ogni possibile tensione. Si è esibito in diversi locali gelesi, nonostante le difficoltà di un territorio che non offre molte possibilità.
Ricorda quasi con nostalgia la sua prima esibizione, quando tremava ancora di fronte al grande pubblico. E’ ancora componente della prima band con cui ha suonato, ossia i “Diapositiva” costituito da tre elementi. La voce è di Roberto Sanfilippo, Giuseppe Trainito al basso e lui accompagna il gruppo con la chitarra acustica.
– Cosa significa per te suonare la chitarra?
«Beh, suonare è la mia passione. Attraverso la musica posso esprimere stati d’animo, sensazioni, emozioni. È qualcosa di coinvolgente, non facilmente spiegabile. Mi basta solamente vedere qualcun altro che suona per avere voglia di prendere la chitarra. È qualcosa di cui non potrei fare a meno. Suono sia la chitarra elettrica che quella acustica. La musica fa parte della mia vita. Amo anche ascoltarla, diventa un mezzo per dimenticare ansie e tensioni della giornata».
– Fare il chitarrista rientrava tra i tuoi sogni di bambino?
«Da piccolo immagini e fantastichi un po’. E’ un amore nato da subito e i presupposti per approfondire e studiare c’erano. Nonostante non sia il mio lavoro, fondamentalmente è qualcosa che non potrei abbandonare. Ho suonato la chitarra classica, acustica e quella elettrica. I suoni fra la chitarra acustica e quella elettrica sono ben diversi, non paragonabili tra loro. La chitarra acustica è uno strumento usato più per accompagnamenti musicali, mentre quella elettrica può fare anche da solista e produce particolari effetti sonori».
– C’e qualcosa in particolare che vorresti fare nel mondo della musica?
«All’inizio si. Far parte di un gruppo noto forse, era quello che mi auspicavo. Oggi posso dire che mi interessa solo suonare. Sarebbe bello avere la possibilità di far musica anche al di fuori della città. Come per ogni esibizione c’è un po’ di ansia prima, ma nel momento in cui lo fai tutto svanisce. Capita di sbagliare ogni tanto, ma si va avanti lo stesso».
– Per poter suonare la chitarra elettrica quanti anni di studio sono necessari?
«Beh, impegnandosi seriamente, almeno cinque anni. La base ovviamente è data dalla chitarra classica. Quella elettrica ha una serie di caratteristiche diverse rispetto alla classica, e viceversa. Ogni tipologia di chitarra ha delle funzioni musicali precise, e di conseguenza delle difficoltà diverse».
– Come si vive la musica nel contesto gelese?
«La città non offre molto, è difficile potersi esibire spesso. È una difficoltà che riscontra chiunque faccia musica. La nostra realtà non è facile. Nonostante le numerose difficoltà, andiamo avanti lo stesso. La passione per la musica in genere, è quello che ci da la carica. Far parte di una band non è semplice, devi necessariamente confrontarti con altre persone. Siamo però uniti da una grande passione : la musica».
Autore : Martina La Gristina
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