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notizia del 09/02/2005 messa in rete alle 12:27:44
L’obiettivo di Cerniglia sugli ultimi quarant’anni
Sono andato a trovare nella sua abitazione di via Caviaga, nel quartiere di Macchitella, il fotoamatore Francesco Cerniglia. Lo conosco da tanti anni ma raramente mi ero occupato di lui, della sua tenace ostinazione a fotografare ogni cosa visibile ai suoi occhi come a registrare e far memoria dei vari mutamenti della nostra città nel corso dei suoi quarant’anni di permanenza a Gela.
Nativo di Villafrati (Palermo) Cerniglia è arrivato nella nostra città nel 1963 dove ha lavorato come tecnico del petrolchimico. L’ho visto sempre in giro a curiosare nei quartieri e nei vicoli della città con la sua amica macchina fotografica come a storicizzare ogni momento della storia e della nostra vita quotidiana: le feste, le tradizioni popolari, la nascita dello stabilimento, la costruzione di una città senza criteri urbanistici, la distruzione di opere pubbliche, lo scempio delle nostre coste, l’insediamento del quartiere di Macchitella e degli altri quartieri (abusivi) che hanno trasformato il volto della città.
Il suo archivio è immenso. Migliaia di negativi, tutti catalogati, sono la dimostrazione di come eravamo e di come siamo adesso. Ha fotografato di tutto: dai funerali di prima e seconda classe con i sacerdoti e le orfanelle che accompagnano i defunti a pagamento nel “mondo della verità”, alle chiese addobbate a lutto per i morti “importanti”, allo spettacolo del “pagliantino” che veniva realizzato vicino al pontile imbarcatoio dal 5 all’8 settembre in occasione della festa della patrona di Gela Maria SS. d’Alemanna, la “traversata del Santu Patri” dal pontile al porticciolo del Caricatore, gli attracchi delle navi al pontile con tutte le operazioni di carico e scarico delle merci e poi tutto quello che si muoveva attorno: lo “gnuri” con il suo cavallo bianco e la sua carrozza che conduceva i passeggeri per la città o l’anziana a ritirare la pensione, le sculture bronzee della fontana (alberi e putto) dell’Istituto Antonietta Aldisio (sotto il Palazzo di Città) che sono state rubate così come le balate del quartiere Lucu Baruni, le corrosione salina delle statue della facciata della Chiesa Madre, la baracca di Macchitella che ha ospitato la prima chiesa della parrocchia San Giovanni Evangelista, gli eucalipti della Piana del Signore, sulla Gela-Vittoria, ora scomparsi a causa dell’inquinamento atmosferico dell’Eni.
Francesco Cerniglia ha illustrato molti libri di autori locali e tante sue foto sono inserite in antologie fotografiche a livello nazionale. Recentemente ha realizzato una personale nei locali dell’Oasi Club di Viale Rio de Janeiro, un’altra nel salone dell’Asi in occasione del congresso nazionale Uif (Unione Italiana Fotoamatori) che ha avuto luogo a Gela e un’altra ancora, allestita a cura del Centro Culturale “Salvatore Zuppardo”, in occasione della Festa dell’Immacolata.
Autore : Emanuele Zuppardo
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